Se la sera uscite per Roma può capitare, di tanto in tanto, di assistere a cerimonie che hanno tutto il sapore del passato.
Ieri, verso le 17.00, mi trovavo a passare nei pressi del MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo, ndr), in via Guido Reni. Di fronte, sull’altro lato della strada, era in corso la Mostra del videogioco. Poco oltre invece, verso la via Flaminia, si trova la “Basilica di santa Croce a via Flaminia”. È di quest’ultima che vi parlo.
Io e mia moglie siamo entrati nella chiesa per vedere quali opere d’arte conteneva e, di colpo, siamo stati proiettati nel passato… immersi in un’atmosfera d’altri tempi!
A destra della navata centrale, nella cappella dedicata a San Giorgio, aveva corso una cerimonia particolare cui prendevano parte alcuni cavalieri del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Documentandomi ho scoperto che nella Basilica ha sede la Reale Deputazione del ramo spagnolo dell’Ordine cavalleresco.
Il sacerdote e i Cavalieri hanno celebrato la messa, una funzione particolare, nel corso della quale sono stati ricordati i Cavalieri dell’Ordine ed è stata letta la preghiera del Cavaliere:
“Signore Gesù, che Vi siete degnato di farmi partecipare alla Milizia dei Cavalieri Costantiniani di San Giorgio, Vi supplico umilmente, per intercessione della Beata Vergine di Pompei, Regina delle Vittorie, del valoroso San Giorgio Martire, Vostro glorioso Cavaliere, e di tutti i Santi, di aiutarmi a restare fedele alle tradizioni del nostro Ordine, praticando e difendendo la Santa Religione Cattolica, Apostolica, Romana contro l'assalto dell'empietà. Essa diventi per me armatura di fede e scudo di buona volontà, sicura difesa contro le insidie dei miei nemici, tanto visibili quanto invisibili. Vi prego affinché possa avere la grazia di esercitare la Carità verso il prossimo e specialmente verso i poveri ed i perseguitati a causa della Giustizia. Datemi infine le virtù necessarie per realizzare secondo lo spirito del Vangelo, con animo disinteressato e profondamente cristiano, questi santi desideri per la maggior Gloria di Dio, la Glorificazione della Santa Croce e la Propaganda della Fede, per la Pace del Mondo ed il bene dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio. Amen.”
Nel corso della messa, cui assistevano pochissimi curiosi, è stata consegnata una pergamena ad uno dei Cavalieri, chissà per quale opera di benemerenza.
Durante il rientro a casa, con mia moglie ci siamo chiesti qual era il compito dell’Ordine cavalleresco alla sua nascita e quale sia il compito attuale, nella società moderna.
Alla prima domanda è semplice rispondere, le informazioni sono reperibili su internet e il sito ufficiale dell’Ordine ci spiega che “il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un Ordine Equestre le cui origini, per tradizione, vengono fatte risalire all’Imperatore Costantino, dopo l’apparizione della Croce a Saxa Rubra, ed è pertanto considerato uno dei più antichi ordini cavallereschi. Si propone la propagazione della Fede e la glorificazione della Croce e dà il suo contributo d’azione e di attività nelle opere di Assistenza Sociale e Ospedaliera.”
Sul sito è detto che il più antico documento conosciuto, relativo ai Cavalieri Costantiniani, risale al 1190 ed è lo statuto riformato dall’Imperatore d’Oriente Isacco IV Angelo Flavio Comneno.
Il Gran Magistero passò di padre in figlio nella dinastia dei Comneno fino all’ultimo di loro, quindi passò al Duca di Parma Francesco Farnese. Nel 1718 il Papa Clemente XI, con la bolla“Militantis Ecclesiae”, pose l’Ordine sotto la protezione della Santa Sede. La suprema dignità dell’Ordine passò poi ai Borbone. Da allora la famiglia Reale ne conserva il Gran Magistero.
Dal 14 dicembre del 1900 a causa di dispute interne alla casa borbonica sulla successione, anche l’ordine si è separato in due rami, quello franco-napoletano e quello ispano-napoletano. L’attuale Gran Maestro del ramo ispano-napoletano è S.A.R. don Pedro di Borbone delle Due Sicilie, duca di Calabria, mentre per il ramo franco-napoletano è il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro.
Questa, in sintesi, la storia passata, ma non sono riuscito a trovare risposta alla seconda domanda: qual è il compito, il servizio, che un antico ordine cavalleresco come questo può rendere oggi alla società?