Prima di dare la parola ai lettori sul tema della politica e geopolitica dei Cinque Stelle, vale la pena di fare due passi indietro, negli anni in cui molti di noi avevano i capelli al vento in motorino o guardavano i primi cartoni animati giapponesi in TV, insomma, il periodo tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta. È allora che vediamo impegnato in politica il padre nobile dei grillini: il vero fondatore del Movimento 5 Stelle, infatti, non è Giuseppe Piero Grillo (in arte, Beppe Grillo), ma Michel Gérard Joseph Colucci (in arte Coluche), collega attore comico francese che, in un momento di forte crisi economica e sociale in Francia, nell’autunno del 1980 annunciò la propria candidatura alla presidenza della République. A sorpesa, il più improbabile dei candidati nel giro di pochi mesi si ritrovò in testa ai sondaggi col 16% delle intenzioni di voto ma, in circostanze mai ben investigate, preferì ritirarsi dopo sei mesi, a seguito dell’omicidio di un collaboratore e, a suo dire, di minacce di morte anche alla sua persona. I due si conobbero nel 1985 sul set del film Scemo di guerra (Sic), di Dino Risi, e rimasero in contatto fino alla morte di Coluche in un incidente stradale dai contorni poco chiari, circa un anno dopo. Nello stesso periodo cominciava l’impegno politico-ambientalista del comico ligure, che nel giro di dieci anni lo avrebbe portato via dall’amata televisione per dedicarsi a spettacoli in giro per l’Italia e l’Europa. Grillo si sarebbe forse limitato alle esibizioni nei teatri e nelle piazze, se non fosse stato per il terremoto causato nell’opinione pubblica dal libro La Casta, di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, che nel 2007, alla vigilia della grande recensione partita dagli USA, con 1,2 milioni di copie vendute e l’impegno irrefrenabile degli autori in conferenze e letture mostrò per la prima volta agli italiani i privilegi medievali e la miseria morale della classe politica.
I “grillini” sono stati l’unica realtà nata come conseguenza delle rivelazioni contenute ne La Casta (girotondi, forconi ecc.), a superare la fase movimentista e a diventare un soggetto politico, prima di opposizione (2013-2018) e poi di governo. Insomma, uno scenario internazionale non più da guerra fredda, un Paese ridotto a periferia dell’Occidente, l’assenza di armamenti nucleari da gestire e una sovranità economica limitata dai trattati europei hanno permesso a Grillo di fare quello che fu impedito di fare a Coluche: passare da giullare irridente a potere istituzionale.
La smania di “gente come noi” che è seguita al best seller di Stella e Rizzo ha consentito al comico genovese - e ai suoi sodali della Casaleggio & Associati -, novelli dottor Frankenstein, di plasmare da materia inerte una classe dirigente “uguale a noi”, che vuol parlare di economia senza averne conoscenza, che prende posizioni politiche come se si trattasse di schemi di calcio, che si avvicina alla scienza attraverso le ricerche su Internet come fa l’uomo di strada, che non ha una posizione stabile tra europeismo e antieuropeismo1 limitandosi a scelte pragmatiche, che cerca la visibilità sui nuovi media piuttosto che obiettivi politici di medio-lungo periodo. Ma che, a chi ha compiuto i quarant’anni, ricorda più che il progetto politico di Coluche, la Democrazia Cristiana di Ciriaco De Mita e gli altri esponenti iperstatalisti della politica degli anni Settanta e Ottanta. In fondo, il periodo in cui Beppe Grillo andava per la maggiore come comico, presentatore e attore. Chi di noi ha vissuto quegli anni come bambino, ragazzo o giovane uomo prova un sentimento di nostalgia, che forse è la chiave del successo di questo movimento di protesta dal sapore neodemitiano una volta divenuto forza di governo. L’alleanza tra il Nord “che produce” e gli eredi politici e morali del “filosofo della Magna Grecia” di Nusco è allo stesso tempo il segreto e la sfida del governo di Giuseppe Conte.
Ciò detto, mi appresto a lasciare la parola ai pezzi più interessanti dei lettori, a partire da quelli più favorevoli ai grillini.
Antonio vede intenzioni molto positive:
Appartengo alle Forze dell’Ordine e esprimo il mio modesto parere, tralasciando come ci siamo ritrovati dopo Monti e Gentiloni e puntando direttamente su etica politica e sociale.
Premetto che ho votato 5stelle e sono contento di come è andata finora.
L’unione di 5 Stelle e Lega seppur con molte difficoltà sta sfornando decreti con buoni aggiustamenti dovuti alla mediazione tra le parti, come si direbbe all’estero "facendo team".
Le testate giornalistiche e la tv hanno evidenziato i molti difetti dei singoli, le gaffe dell’esecutivo, soprattutto dei 5 Stelle, sminuendo l’impatto dei loro provvedimenti, come i decreti dignità e spazza-corrotti e la manovra del (per il) popolo. Noi sappiamo che effetto avranno alla lunga ed il mio parere è più che buono... Spero durino 5 anni e spazzino via tutto il vecchio e portino finalmente etica tra di noi (una parola sconosciuta alla politica nazionale).
Anche Luca, una vecchia conoscenza di questa rubrica, apre un certo credito:
Benvenuti in Italia!!!! Il soleggiato bel paese meta turistica e culturale, storica radice europea, bla bla bla…. Oggi in Italia sei mesi dopo esiste ancora un governo che ad alcuni sembra una follia, ad alcuni addirittura sacrilego e blasfemo, "tremate" Salvini e Di Maio, mamma li Turchi!!!!! Cosa secondo voi hanno prodotto i nostri SDM? E chi lo sa? Chi ne sa qualcosa visto che in sei mesi abbiamo visto succedere uno scempio dal punto di vista democratico e culturale. I responsabili? I giornalisti, o meglio l'inquisizione Italiana. Guai a parlare male dei giornalisti: "eresia"!!!! Oggi mi sento eretico e forse un sacco di Italiani lo stanno diventando; come fai a credere ancora alla stampa? Non è possibile che sistematicamente tutto quello che i nostri eroi fanno venga calunniato e denigrato, messo tutto in cattiva luce e presentato in maniera scorretta ed equivoca. Attacchi che a volte diventano addirittura ridicoli; ma un giornalista non dovrebbe avere un'etica? Non dovrebbe portare la luce dove c'è l'ombra? Non dovrebbe spiegare realmente cosa sta succedendo? Dove sono in questi sei mesi i giornalisti? Sono tutti diventati inquisitori? E al soldo di chi? Dato che seguendo i media i nostri SDM sembra abbiano fatto tutti gli errori possibili immaginabili, mi viene da pensare che siano sulla strada giusta; sicuramente stanno rompendo degli schemi, questo lo deduco dalla disinformazione e dall'accanimento mediatico. Altro non so. Posso solo intuire l'espressione finalmente non felice di Moscovici ed aspettare che gli inquisitori ritornino giornalisti a dare luce a una nazione.
Mario, invece, ha maturato un’opinione negativa:
Credo che l'operato dei 5 Stelle nel comparto Difesa e Sicurezza sia non diverso da quello portato avanti in tutti gli altri comparti della Pubblica Amministrazione: confusionario e soggiogato a idee che nascono da una profonda ignoranza in materia. Per fortuna il Ministro Trenta è una persona seria e competente ed ha costituito un valido argine contro la massa dei suoi compagni di partito che vedono nelle forze armate solo come un bancomat da cui prelevare soldi quando serve finanziare qualche loro progetto o come un ulteriore garanzia di "posto fisso" (oltre che come un moderno Cerbero da mettere in gabbia e soffocare il più possibile). Al netto del risultato ottenuto con le rappresentanze sindacali militari, nulla è stato fatto in materia ed anzi, si prevede proprio di fermare o rallentare programmi di cui la Difesa ha assoluto bisogno (uno su tutti, il CAMM ER, se ben ricordo o il sempreverde F-35, la cui rinuncia a questo punto spero abbiano capito sarebbe molto, molto dannosa in termini economici ed operativi). Il problema di fondo è, una volta di più, la mancanza di una cultura della difesa e della sicurezza (unitamente a quella di Patria) che nel "movimento" è più grave che altrove: finché i seguaci di Casaleggio non capiranno che bisogna investire di più (basterebbe meglio, tra personale, esercizio ed investimenti) e non solo per aumentare stipendi e pensioni, e che le forze armate nel 2018 sono ancora il principale biglietto da visita di un paese che vuole avere una postura internazionale di spessore (non una macchina che mangia inutilmente soldi), non potrà mai venirne fuori un percorso di cambiamento ed evoluzione genuinamente buono e sano. In conclusione, poco è stato fatto e per il momento è stato un buon passo, ma temo che le prospettive siano sicuramente tutt'altro che rosee.
Andrea vede i 5 Stelle ancora dominati dal loro fondatore:
Avete fatto bene a pubblicare la foto di Grillo e non quella di Di Maio, il leader "minimo" del movimento, o di Casaleggio. Perché è sempre Grillo l'alfa e l'omega, qui. Di fatto quindi è lui che ci governa, che lo faccia urlando, pubblicando un post o facendo una battuta uscendo da un albergo di Roma. Ci ha portato fino a qui, anche se pare proprio che non sapesse dove saremmo arrivati, ascoltando lui e i suoi "ragazzi".
All'inizio del viaggio dialogava sul suo blog con i massimi pensatori mondiali, li invitava a parlare del futuro. A mano a mano che si addentrava nella competizione elettorale, questi personaggi si sono dileguati. Non c'era alcun dialogo, nessuna opinione, ma solo articoli scaricati dal web.
Perché, questo è evidente, il sig. Grillo non accetta dialoghi e non sente opinioni: fa quello che vuole, come e quando vuole, e se non ti va bene te ne vai, che tu sia in gamba o meno non fa alcuna differenza (vedi Pizzarotti ma non solo), coi suoi ministri e parlamentari costretti a fare dell'impreparazione un vanto (la silente Trenta è l'eccezione che conferma la regola), che adesso cinguettano "non lo sapevamo mica che le cose stessero messe così male, che i contratti stipulati fossero inscindibili, che gli accordi presi non fossero sindacabili...", e cioè che di fatto noi siamo una nazione sotto tutela in moltissimi ambiti, e parecchio a sovranità limitata. Eppure, è dal luglio del '43 che le cose stanno messe così, magari sarebbe ora che qualcuno trovasse il coraggio di dirlo (speranza più che vana, se riposta in qualsiasi politico italico).
È furbo Grillo. Si è defilato quando ha intuito che di sciocchezze lui e il movimento suo ne avevano dette e promesse tante, e che queste sarebbero arrivate al pettine inevitabilmente. Ma sbaglia, ancora, chi pensa che Salvini per lui sia un problema: non è così, anzi è vero il contrario. Ma questa è un'altra storia, che vedremo forse un po' più in là.
Paulo è, anche lui, molto critico:
Lo scenario geopolitico attuale è tanto complesso da orientare i paesi leader a modificare i loro orientamenti strategici e Budget della Difesa al fine di trovarsi preparati ad affrontare eventi ad oggi non ancora definiti.
Coloro che sono chiamati a prendere tali decisioni devono avere una visione a lungo termine, essere lungimiranti e certamente non temere l’impopolarità del momento, consci che stanno lavorando per garantire al proprio Paese sicurezza e futuro.Le azioni e le decisioni di questo governo – a trazione 5 stelle – vanno in direzione opposta, preferendo raccogliere o mantenere un certo consenso popolare sperperando il denaro pubblico, attraverso “donazioni” a fondo perduto, ma se un giorno l’Italia fosse chiamata (speriamo di no) a difendere i propri interessi e/o confini… quelle stesse persone che avranno goduto della “beneficenze” dei 5 stelle, si chiederanno… perché le ns. Forze Armate sono impreparate, perché non hanno i mezzi necessari... o peggio, perché i ns. ragazzi muoiono.
Dovremmo ricordare alle persone che hanno l’onore di ricoprire una posizione tanto importante, che nella Difesa - TUTTO deve essere programmato con largo anticipo e se un malaugurato giorno gli eventi imponessero la disponibilità urgente di nuovi mezzi per le ns. Forze Armate, si renderebbero conto dell’incalcolabile danno e sofferenza arrecati.
Le regole del gioco “internazionale”, non le decide certamente l’Italia e tanto meno i 5 stelle… e l’unica cosa che ci è permesso fare è prepararci bene per essere in grado di avere un ruolo attivo in questo scenario, al fine di preservare gli interessi ed i confini del ns. Paese. Sembra che questo “dettaglio” non sia stato ancora compreso, come nemmeno il significato di Patria, Onore e Famiglia. Giudizio: Incapaci di leggere lo scenario geopolitico e prendere le adeguate decisioni, insufficiente esperienza, arroganti.
Sergio è un altro “patriarca” di questa rubrica:
La buona vecchia sinistra, corrotta da decenni di capitalismo, vede i suoi elettori trasformarsi da incazzosi idealisti a funamboli circensi in bilico fra temi sociali triti e ritriti e appetitosi introiti da cooperative. Rari ossi duri restano caparbiamente aggrappati, mentre per chi precipita la rete pentastellata impedisce loro di sbattere la faccia sul pianeta Terra. In questo analizzare sobriamente il lavoro 5stelle porterebbe alla pazzia. Per autoconservazione mi approccerò, questa volta, con mente delirante al tunnel degli orrori di crisi precedenti: Il fascismo puntò su giovani, lavori pubblici, infrastrutture, Difesa, tredicesima e pensioni. E poi ci ha portati alla rovina della guerra (ma siamo qui...). Il nazismo ha risollevato egregiamente la Germania prostrata dalla disfatta del primo conflitto puntando su Hitlerjunge, viabilità, opere pubbliche, “Difesa”, ricerca ed industrie. E poi ha condotto il popolo tedesco al medesimo conflitto e genocidi (tuttavia ora guida l’Europa...). Il “comunismo” dei Soviet ha puntato su lavoro, gioventù, popolo, industrie, “Difesa” e grandi opere. E poi, pur vincendo la guerra (coi soldi altrui) è collassato su sé stesso lasciando degli ex-schiavi a sopravvivere come possibile (ma ora la Russia sta rimettendosi in piedi...). Il 5stelle (con la complicità della Lega), nonostante accattivante dialettica, stronca università e ricerca; abbandona al precariato i giovani (tanto sono sempre meno); disincentiva lavoro fisso ed occupazione (reddito! Non lavoro); dice NO ai lavori pubblici (solo spreco e corruzione, è vero!); stronca la Difesa con tagli significativi (mica siamo in guerra? E poi chi paga le bollette?); mette mano alle pensioni (pazienza, gli anziani si rifaranno coi gratta vinci, bingo...); sulla sicurezza fa fare tutto alla Lega (chissà se hanno letto la parte sui picchetti?).In pratica, con questi presupposti, per la legge del contrario ci aspetterà un grande futuro privo di guerre e violenze (speriamo solo di sopravvivere al dopo...).
Lasciamo l’ultima parola a Enrico:
Ho un'opinione totalmente negativa sull'operato di questo governo Di Maio-Salvini: INCOMPETENZA, ARROGANZA, PRESUNZIONE, PURO INTERESSE ELETTORALE. Distruggeranno ogni potenzialità economica della nazione. Per la prima volta nella storia, un governo ha messo d'accordo tutte le associazioni imprenditoriali e sindacali su un unico fronte di totale critica e dissenso sul suo operato. 6 mesi di nullità totale. Se Salvini non si sveglia affonderà con la setta pentastellata e il loro reddito di "fannullanza".
1Memorabile fu, in questo senso il tentativo di aderire al gruppo liberaldemocratico nell’Europarlamento, partendo da un’alleanza con i capofila della Brexit nel Regno Unito.
(foto: presidenza del consiglio dei ministri)