Una tradizione delle forze armate dell’Ancient Regime era che non si procedesse al saccheggio prima della battaglia decisiva, per non peggiorare la logistica, la coesione e in definitiva l’efficienza delle forze armate a causa del trasporto e della spartizione del bottino. Parafrasando il generale Ben Hodges, evidentemente i soldati russi sono medievali quanto i loro ufficiali e questi ultimi sono ben poco furbi. Lo testimonia la storia degli I-Pad di Vitaliy S., rubato nella sua abitazione a Hostomel, a nord di Kiev, da un milite delle forze di Mosca durante le settimane dell’inutile e ingloriosa occupazione e portate con sé dal ladruncolo in divisa attraverso la Bielorussia e fino al Donbass. Grazie a questa, come a molte altre sciocchezze fatte dai soldati russi - e consentite dai loro ufficiali - l’intelligence ucraina sta tracciando da alcune settimane interi battaglioni.
L’impressione che i Russi siano, per così dire, poco avveduti degli sviluppi della tecnica è confermata da altre imprudenze. In futuro, per esempio, sarà possibile tentare di perseguire le truppe russe che si sarebbero rese colpevoli di stupri, rapimenti, torture, arresti arbitrari, violenze brutali, estorsioni e omicidi in spregio al diritto internazionale di guerra, perché abbiamo le intercettazioni delle loro telefonate in chiaro, i messaggi sui sistemi di messaggistica trovati sui dispositivi in dosso a prigionieri e morti, il DNA degli stupratori, la geolocalizzazione di individui e reparti ecc. Siamo nel 2022 ma - purtroppo o per fortuna - le truppe russe sembrano1 portare avanti un’antica tradizione di violenza sui civili con le modalità e la mancanza di prudenza dei due secoli passati. Lo fanno senza ragionare troppo sul fatto che un domani, quando detti militari potranno uscire dai confini del loro così detto “impero”, avranno le polizie di centinaia di Paesi a dare loro la caccia, anche perché i loro dati personali sono stati (o saranno) hackerati e le loro tracce (DNA, documenti, segnali digitali ecc.) sono abbondanti sui luoghi dei crimini così come sul web.
Il fatto è che a Mosca non si sono ancora resi conto di essersi giocati il vantaggio che avevano nel 1945 e che permise al 99,9% dei colpevoli di farla franca, quando in pochi mesi compirono il più grande stupro di massa della storia, ai danni di 1,4 milioni di donne tedesche, oltre che di decine di migliaia di prigioniere ebree, polacche, baltiche e persino sovietiche appena liberate dai lager nazisti.
Secondo quanto riferito da alcuni storici, Stalin sosteneva di "capire se un soldato che ha percorso migliaia di chilometri attraverso il sangue, il fuoco e la morte si diverte con una donna o compie qualche sciocchezza…” come abusarne sessualmente, merita tolleranza: “Diamo troppo lezioni ai nostri soldati - avrebbe sostenuto - lasciamo che prendano le loro iniziative”.
Allora come oggi, il fumus riguarda soprattutto truppe provenienti dalle regioni centrali e orientali dello Stato. La differenza oggi rispetto ad allora non la fanno i numeri ma la geopolitica: fra la primavera del 1945 e il 23 febbraio 2022, Mosca ha goduto dell’immenso credito di aver contribuito in modo determinante ad abbattere il regime hitleriano. Chi credesse che solo il vile interesse economico abbia indotto a ignorare le violenze del Cremlino nel Caucaso, in Siria e nel Mar Nero, farebbe torto a un dato di fatto: per 77 anni la Russia è stata la vincitrice di Hitler. Oggi, detto credito si è esaurito, anzi la Federazione russa per il Mondo libero ha indossato i panni stessi della Germania hitleriana, sostituendo l’ideologia del Mondo russo a quella dello Spazio vitale e adottando sciovinismo e revanscismo alla maniera dei nazisti. Insomma, dal 24 febbraio la Russia è ridotta a un paria, prigioniera dei propri errori ed orrori.
Non stupisce che, considerandosi ancora un “intoccabile”, escludendo di fare autocritica e non accettandosi per quel Paese povero e isolato che è adesso, permetta ai suoi ufficiali e ai soldati di fare sciocchezze, da impuniti che pensano di esserlo, come quella dell’I-Pad.
Detta irrazionalità non è priva di conseguenze geopolitiche:
-
Per tenere lontana l’Ucraina dalla NATO, Putin ha portato dentro la NATO Svezia e Finlandia, arrivando al punto di minacciare – seriamente, diciamo noi- i due Paesi di un azioni aggressive, la cui conseguenza non sarà che una guerra devastante;
-
Ha distrutto il progetto della così detta Nuova Via della Seta, che avrebbe dovuto vincolare l’Europa alla Cina popolare;
-
Essendo un Paese export-oriented e che produce pochissimo per il mercato interno, si è messa contro tutti i propri clienti;
-
Ha passato gli ultimi dieci anni a sviluppare uno strumento militare atto alla difesa - pochi professionisti, trasporto esclusivamente via treno dei mezzi, tanti investimenti in deterrenza - appaltando piccoli - ma sanguinosissimi - interventi in Medio oriente e in Africa a mercenari e corpi speciali, quindi a poche unità, salvo pensare nell’ordine 1) di occupare e tenere un intero Paese grande il doppio dell’Italia e poi, una volta fallito il blitz, 2) di attaccarlo sul più grande fronte terrestre e navale della storia d’Europa, tutte operazioni che richiedono eserciti uno o forse due milioni di effettivi ben addestrati per avere successo.
-
Ha reso di pubblico dominio di aver investito enormemente nell’ammodernamento di vecchie navi e nella costruzione di carri di ultima generazione, salvo scoprirsi incapace di produrre e manutenere secondo criteri di efficienza.
-
Ha fatto sapere al mondo di aver creato una forza armata dove gli alti ufficiali devo stare in prima linea, come cavalieri antichi, per spingere truppe dal morale bassissimo a combattere, provocando così una moria di stellette come non si era mai visto da secoli.
La Russia, in conclusione, ci sembra così medievale, perché è rimasta sempre sé stessa, un po’ come 120 anni fa la Cina - quella sì imperiale - dell’Imperatrice vedova, incapace di adattarsi e di assorbire le novità come aveva fatto invece il Giappone Meji, ma anche senza il contributo dei gioielli dei vecchi imperi, zarista e sovietico, vale a dire i Baltici e i Finnici e la loro l’intelligenza pratica e analitica, oltre agli Ucraini e alla loro laboriosità e al loro spirito guerriero. Non è un caso che ora sembri puntare a sottomettere o a distruggere entrambi…
1 Speriamo di essere smentiti: siamo garantisti…
Foto: MoD Fed. Russa