Cina: a due stadi e ipersonico il nuovo vettore spaziale

(di Antonio Vecchio)
02/11/19

Ne avevamo già data notizia a maggio scorso (v.link1) dell’avvenuto test con successo del primo velivolo cinese ipersonico al mondo.

Lo “Jiageng 1”, sviluppato dall’università dello Xiamen dopo una sperimentazione durata più di dieci anni, aveva effettuato con successo il suo primo volo di prova sul deserto di Gobi.

Dotato di una propulsione ottenuta con due strati di onde d’urto - uno sotto il ventre e l'altro nel condotto di ingresso dell'aria al motore - lo Jiageng 1 aveva raggiunto l’altezza di 26 km e dopo aver svolto con successo alcune manovre in “ambiente ipersonico”, alternando volo supersonico a quello ipersonico, era rientrato alla base senza problemi.

Ora, a distanza di qualche mese, la Cina conferma il suo impegno nello sviluppo di tecnologie ipersoniche, e annuncia di aver fatto un importante passo avanti nei piani di sviluppo di un vettore aerospaziale a due stadi in grado di trasportare nello spazio carichi utili molto pesanti.

Le simulazioni nella galleria del vento, stando a quanto riferito dalla accademia cinese di aerodinamica aerospaziale2 - (consociata dell'appaltatore statale China Aerospace Science and Technology Corporation) -, hanno confermato la capacità del prototipo di effettuare un volo durante il quale i due stadi si sono separati senza problemi per continuare lungo traiettorie divergenti.

"L'esperimento ha fornito sul piano tecnologico una metodologia molto utile per il futuro sviluppo dell'aereo aerospaziale", ha commentato l’accademia in un suo post rilanciato dal South China Morning Post3 e “rappresenta la fusione delle tecnologie aeronautiche con quelle astronautiche”.

L’aereo, dalla sagoma simile al DF-174, sarà infatti in grado, al termine della sperimentazione, di decollare come un velivolo convenzionale trasportando sul dorso un secondo vettore più ridotto che ad un certo punto si staccherà dalla navetta madre con un proprio carico verso la destinazione prescelta. Al termine delle rispettive missioni, entrambi i vettori saranno poi in grado di rientrare in aeroporto come un qualsiasi aereo commerciale.

Appaiono sin d’ora evidenti i possibili utilizzi futuri di una tale tecnologia.

In campo spaziale, finalizzati alla costruzione dell’annunciata stazione spaziale cinese, che dovrebbe essere ultimata nel 2022, destinata a rimanere in orbita per dieci anni con tre astronauti a bordo. La navetta appena testata servirà per il trasporto dei moduli e del materiale, ma anche degli astronauti e in caso di missioni di salvataggio.

In campo militare, per l’impiego come piattaforma di lancio in grado di estendere a dismisura le possibilità di intervento o per ricognizioni suborbitali.

Gli USA da tempo sono impegnati, con lo sviluppo del Boeing X-375 Orbital Test Vehicle, nella realizzazione di un vettore con analoghe capacità aerospaziali.

L'ultima missione di X-37, la più lunga, è terminata solo pochi giorni fa, il 27 ottobre 2019, dopo 779 giorni in orbita, raggiunta con un lanciatore a razzo Falcon realizzato dalla Space X di Elon Musk.

Lo spazio, d’altronde, come più volte scritto su queste pagine, costituisce per Washington e Pechino un terreno di acerrimo confronto.

Un nuovo dominio operativo ormai parte della competizione strategica tra Cina e Stati Uniti, sia in ambito militare che civile.

Gli Stati Uniti hanno costituito un Comando dedicato, lo US Space Command6, mentre la Cina ha istituito una forza di supporto strategico7 con il compito di condurre operazioni nell’“outer space”.

In un libro bianco pubblicato nel 2016, il governo cinese ha delineato alcune delle sue prossime missioni tra cui l'invio di una sonda su Marte, la costruzione di una stazione spaziale permanente e l'atterraggio degli astronauti sulla luna entro i prossimi 5-10 anni.

Un piano ambizioso, che evidentemente piace poco al governo statunitense, che sin dal 2013 vieta alla NASA di cooperare con la Cina.

È della scorsa settimana la notizia della esclusione dei delegati cinesi dalla 70° conferenza internazionale astronautica8, tenutasi a Washington dal 21 al 25 ottobre.

Nel discorso di apertura, il vicepresidente Pence ha ribadito che la collaborazione degli USA in campo spaziale può esserci solo con “nazioni affini, che amano la libertà”.

1http://www.difesaonline.it/mondo-militare/è-cinese-il-primo-velivolo-ipersonico

2http://www.caaa-spacechina.com/n365/index.html

3https://www.scmp.com/news/china/military/article/3034465/china-takes-ste...

4https://en.wikipedia.org/wiki/DF-17

5https://en.wikipedia.org/wiki/Boeing_X-37

6https://www.spacecom.mil

7https://www.rand.org/pubs/research_reports/RR2058.html

8http://www.iafastro.org/events/iac/iac-2019/

Immagine: South China Morning Post / U.S. Air Force