Ribadite tutte le preoccupazioni per l’imminente referendum di domenica, quando la Crimea andrà alle urne per votare l’annessione alla Russia.
Intanto, questa mattina, un massiccio attacco informatico portato da alcuni hacker rimasti sconosciuti ha mandato in tilt i siti dell'amministrazione presidenziale russa e della banca centrale. E’ quanto si apprende dalla Ria Novosti. Il sito della Bank of Russia è rimasto offline per circa un’ora. Poco dopo le 15, i due siti web sono stati ripristinati.
Infine dalla base USA di Aviano, in Italia, sono decollati questa mattina dodici F-16
LE FORZE SCHIERATE
STATI UNITI: sei caccia F-15C provenienti dalla base di Lakenheath, in Inghilterra hanno raggiunto la settimana scorsa la base di Lask, a 100 miglia da Varsavia, divenuto il principale punto di rischieramento avanzato americano dal 2012. Dodici F-16 hanno raggiunto la Polonia poche ore fa: i caccia sono decollati dalla base USA di Aviano, in Italia. Il cacciatorpediniere classe Arleigh Burke “USS Truxtun” del gruppo da battaglia (Carrier Strike Group) della portaerei “USS George HW Bush”, sta svolgendo delle esercitazione sulle coste della Romania, a circa 220 chilometri dalla Crimea. Forza sottomarina ignota, ma presente. La Sesta Flotta degli Stati Uniti con sede in Italia, formata dalla portaerei classe Nimitz “USS George HW Bush” con circa 50 caccia Hornet E/F a bordo, dal cacciatorpediniere USS Roosevelt, dall’incrociatore USS Philippine Sea armati di missili Tomahawk e da un sottomarino d’attacco a propulsione nucleare, è pronta ad intervenire. Nel Mediterraneo, a ridosso delle coste spagnole si trovano le cacciatorpediniere USS Arleigh Burke e USS Donald Cook. Gli USA potrebbero schierare anche una potente forza d’assalto formata da 2,400 Marines, grazie al Gruppo anfibio di intervento rapido USS Bataan, giunto lo scorso mese di febbraio in Spagna per un dispiegamento della durata di otto mesi. A Vicenza, infine, si trovano tremila soldati della 173a Airborne Brigade.
Il Pentagono non ha una componente anticarro specifica e questo la Casa Bianca lo sa. A causa dei tagli infatti, dalla base tedesca di Spangdahlem, l'Air Force ha soppresso lo scorso anno i 21 A-10 rischierati. Erano gli ultimi "facoceri" in Europa. La crisi in Crimea preoccupa anche in prospettiva futura perché i tagli alla Difesa americana (entro il 2015 l’Air Force taglierà 500 velivoli), accolti con entusiasmo fino a pochi giorni fa, adesso iniziano ad essere guardati con diffidenza, considerando il turbolento contesto mondiale. Gli Usa però, precisano che gli aerei ritirati all’estero saranno soltanto 47.
NATO: due Awacs continuano a monitorare l’evolversi della situazione, effettuando pattugliamenti aerei sull’Estonia, la Lettonia e la Lituania.
RUSSIA: la 98a Divisione Aerotrasportata formata da quattro mila paracadutisti supportati da un numero imprecisato di mezzi pesanti, è in stato d'allerta da 72 ore. In un’esercitazione, che si è svolta questa mattina, 350 paracadutisti hanno simulato un assalto presso un aeroporto nemico, preparando poi quest’ultimo alle forze di invasione aviotrasportate. L’esercitazione si è svolta nell’arcipelago delle Isole della Nuova Siberia.16 Mig-29K sono stati schierati presso la base aere russa a Eerebuni, in Armenia. Previsto il rischieramento di 18 elicotteri d’attacco, anche se non si hanno notizie certe. Presso la base aerea Baranavicy, in Bielorussia, sono atterrati sei caccia Su-27 Flanker. La Bielorussia (che aveva richiesto almeno dodici caccia) ospita già quattro Su-27, secondo quanto previsto dal trattato di protezione congiunta tra i due paesi, siglato nel 2009. Sulla carta, il Su-27, uno dei capolavori dell’ingegneria russa, è di gran lunga superiore ai caccia occidentali schierati in Polonia. Quattro bombardieri strategici Tu-95MS, poco dopo le 16, sono decollati dalla base Ukrainka per un pattugliamento di 24 ore sul Mar Glaciale Artico. Forza sottomarina russa ignota, ma presente. A Kapustin Yar, che si trova a circa 450 chilometri ad est del confine con l'Ucraina, sono stati schierati circa 3.500 soldati e svariati sistemi di difesa aerea (S-300, SA-17 "Grizzly" e molto probabilmente SA-21 "Growler"). Al confine con l’Ucraina ci sarebbero, secondo alcune fonti, da dieci a 25 mila soldati russi. Ufficialmente, queste unità stanno svolgendo delle esercitazioni militari ricadenti nel distretto militare sud, ma sembra evidente che un’invasione della Crimea (così come avvenuto in Georgia nel 2008) resta tra le opzioni di Mosca.
Franco Iacch