“Israele ha le capacità di modificare pesantemente l’F-35, stravolgendone la cellula. Qualsiasi modifica al design del velivolo o al software dovrebbe essere compiuto dopo la firma di un accordo consensuale tra le parti”. Cosa che, probabilmente, non è ancora avvenuta.
Non sono state ben accolte in Israele le esternazioni di Steve Over, direttore della Lockheed Martin per l’International Business Development dell’F-35, così come anche riportato dal The Jewish Press. Ha aggiunto Over: “Alcuni segreti, dovranno restare tali. Determinati interventi andranno compiuti nelle sedi della società americana”. Ovviamente, la fornitura per 75 F-35 (Israele ne ha acquistati 33) è in cassaforte, considerando che il Pentagono non può permettersi di tradire l’amico storico del Vicino Oriente.
Israele riceverà i primi due F-35 “Ha-Adir” entro il dicembre del 2016 nella base aerea Nevatim, nel Negev. Il primo squadrone composto da 19 velivoli sarà operativo con l’Israeli Air Force nel 2019. Ogni “Ha-Adir” costerà 110 milioni di dollari. Ma è proprio sulla prevista quanto inevitabile “manutenzione pesante delle cellule” ad opera degli israeliani che Lockheed Martin nutre perplessità.
Gli americani, forse, hanno dimenticato la storia. Basti pensare che gli F-15 e gli F-16 israeliani sono considerati i più potenti del pianeta a causa delle pesanti modifiche apportate rispetto al loro progetto originario. Sono in grado di stravolgere l’intera cellula – ha aggiunto Over – ma dovrebbero essere autorizzati da noi. Sappiamo che Lockheed Martin è già al lavoro per soddisfare una particolare esigenza del Ministero della Difesa israeliano: estendere il raggio d’azione dell’F-35 di almeno il 30%.
L’F-35 israeliano, così come avvenuto per l’F-15 e l’F16, sarà un caccia diverso da quelli che Lockheed Martin consegnerà ai partner del programma JSF. Sara senza dubbio caratterizzato da sistemi avanzati e, tra questi, un maggiore raggio d’azione. La IAF ha richiesto serbatoi supplementari specifici. Significa che gli israeliani, vogliono qualcosa di più di un semplice serbatoio standard. L’integrazione non dovrà inficiare il profilo del caccia e le sue caratteristiche stealth. Israele potrebbe essere interessata ad estendere il raggio d’azione dello JSF per ridurre i rifornimenti in volo nelle missioni a lungo raggio. Da rilevare che in passato Lockheed Martin ha prodotto una versione speciale del caccia F-16, proprio con serbatoi supplementari, per le forze aeree israeliane.
Ma perché Israele vuole un F-35 con maggiore raggio d’azione?
L’attuale raggio d’azione di un F-35 è di circa 1150 km. Se l’F-35 israeliano incrementasse del 30% il suo ‘flight range’ potrebbe colpire obiettivi iraniani. Tuttavia, anche con questa maggiore capacità, il caccia avrebbe sempre necessità di un rifornimento in volo, considerando che gli obiettivi iraniani si trovano ad una distanza minima di almeno 1000 km. Ad ogni modo, il divario tra F-35 di seria A e di serie B, continua a farsi sempre più evidente. Se è vero da un lato che l’F-35 riceverà tutte le integrazioni fino al 2040, dall’altro già dal 2020 saranno disponibili importanti modifiche (come un nuovo motore, avionica di sistema e radar più potente) che potranno essere acquistate a discrezione dei paesi che decideranno di mantenerlo al passo con i tempi. L’affare da 2,82 miliardi di dollari, compresa anche la manutenzione dei velivoli e la formazione del personale, è stato siglato lo scorso febbraio dopo essere stato approvato da un comitato ministeriale il primo dicembre scorso. Il primo squadrone composto da diciannove F-35 sarà operativo nell'Isralian Air Force ad inizio 2019, mentre è stata già confermata la volontà di acquistare un secondo lotto per la creazione di un secondo squadrone.
L'F-35 è tecnologicamente più avanzato rispetto all' F-16I (la ‘I’ sta per Israele) ed è considerato uno dei più potenti caccia in produzione. Il velivolo della Lockheed Martin, diventerà il primo aereo stealth in forza all'IAF. Così come avviene per ogni aereo che entra in linea con l'aviazione israeliana (prassi comune anche negli Usa, in Russia, in Cina, in Giappone, in Svezia, in Germani, ma purtroppo non Italia), anche l'F-35 sarà ribattezzato. "Ha-Adir" (Il Grande), sarà il nome di battaglia dell'F-35 di Israele. L'F-35 – hanno sempre affermato dall'IAF - è per certi versi una versione moderna dell'F-16. E' stato costruito come un piccolo aereo monomotore.
“Ha-Adir” è estremamente efficace per la sua versatilità in quanto può svolgere qualsiasi tipo di missione: supporto aereo ravvicinato e dogfight in primis oltre alla capacità di ingaggiare il nemico oltre il raggio visivo. Ma perché Israele ha puntato sull'F-35? Per due motivi principali: la tecnologia stealth e l'avionica. La tecnologia stealth consente al velivolo di volare praticamente inosservato. Per molti anni, la tecnologia stealth è stata ritenuta troppo costosa per essere implementata sui piccoli aerei, motivo per cui fu utilizzata solo sui bombardieri più grandi e costosi come il B-2, il B-1 e l' F-117. Il recente sviluppo dell’F-35 consente l'incorporazione delle caratteristiche stealth ad un prezzo contenuto. L'F-35, infine, è stato progettato per essere equipaggiato i con migliori sistemi elettronici di bordo al mondo. Essi saranno parte integrante del velivolo e non come dotazione supplementare così come avviene per altri caccia.
Gli F-35 acquistati
Il Comitato Ministeriale per gli Appalti Pubblici della Difesa di Israele lo scorso primo dicembre ha approvato l'acquisto di quattordici nuovi F-35 rispetto ai trentuno previsti dall'Air Force. Non si tratterebbe di un ripensamento, ma di una proroga rimandata al 2017. Dopo ulteriori consultazioni ed un voto supplementare della Commissione, si valuterà l'acquisto degli altri diciassette caccia. I quattordici F-35 si aggiungono ai diciannove già acquistati per formare due squadriglie stealth. I primi diciannove F-35 sono costati complessivamente, anche grazie ad aiuti militari ottenuti da Israele, 2,75 miliardi di dollari. Israele, entro il 2021, conta di avere in linea cinquanta F-35.
La base aerea di Nevatim, nel Negev, sarà la casa degli F-35. La “I” sul nostro caccia sta per Israele Dieci anni fa, l'aviazione israeliana ha introdotto la lettera “I” sul famoso F-16 Falcon, divenuto l'F-16I. Conosciuto anche come 'Sufa' (Tempesta in ebraico), il velivolo è stato costruito negli Stati Uniti, ma pesantemente modificato con sistemi avanzati progettati e costruiti in Israele.
Ma cosa c'è di così speciale nell’ F-16 israeliano?
In effetti, esistono migliaia di F-16 in quasi ogni forza aerea occidentale. L’F-16I 'Sufa' tuttavia, è molto diverso. Intanto la 'I' sta per Israele. Il caccia è stato pesantemente modificato per adattarsi alle specifiche esigenze dell’Israel Air Force. L'F-16I è equipaggiato con sistema di armi all'avanguardia, un radar appositamente costruito e una tecnologia implementata nel casco che consente al pilota di inquadrare il nemico con “il semplice sguardo”.
‘Sufa’ Conformal Fuel Tanks (CFT) – i serbatoi sono realizzati dalle "Israel Aircraft Industries" e aumentano la capacità del carburante interno del velivolo del 50%.
AGP-68(V)X Radar – Il radar ad apertura sintetica (SAR), permette il tracciamento di bersagli terrestri con qualsiasi condizione meteo. Il radar consente il targeting automatico, risparmiando così tempo prezioso.
Helmet Mounted Cueing System – Sul casco dei piloti e dei navigatori sono proiettate varie informazioni come altezza, velocità ed equipaggiamento. Il casco è collegato al sistema di mira e consente al pilota di inquadrare e lanciare un missile su un bersaglio nemico usando solo la vista. Dorsal spine Avionics Compartment - Parte dei sistemi avanzati sono stati installati secondo le specifiche della IAF. L’F-16I è dotato di sistemi di guerra elettronica avanzati sviluppati in Israele.
Comunicazione satellitare - L'F-16I incorpora due nuovi dispositivi di comunicazione prodotti da Elta e Rafael, tra cui una radio UHF con nuovi metodi di codifica e capacità di relè a lunga distanza.