Più di 200 aviatori (tra piloti e tecnici) del 127ᵗʰ Wing con i loro velivoli A-10 Thunderbolt II sono tornati questa settimana negli Stati Uniti dall’Afghanistan, dopo aver servito per più di sei mesi nell’area di responsabilità del U.S. Central Command. in supporto alle operazioni contro gli insurgens che ancora operano nel Paese Centroasiatico.
Nel periodo di permanenza nel teatro operativo, il 127ᵗʰ Wing ha compiuto circa 1.100 sortite a sostegno delle forze a terra della coalizione.
L’A-10 ha una elevata manovrabilità e capacità di volo a bassa quota, nonché di operare da piste semi-preparate. Progettato negli anni ’70 dello scorso secolo, con il preciso compito di martellare le unità corazzate sovietiche che avrebbero potuto invadere la Germania Federale e/o attraversato la soglia di Gorizia, il Thunderbolt si è dimostrato un vettore d’attacco estremamente efficace anche negli attuali scenari di guerra.
Praticamente è un aereo costruito intorno a un cannone: l’Avenger GAU-8/A a sette canne rotanti da 30 mm. Capace di erogare una cadenza di fuoco di 4.200 colpi al minuto, l’Avenger può impiegare diverse tipologie di munizionamento, tra cui proiettili all’uranio impoverito (utilizzati in Kossovo nel corso delle operazioni contro la Serbia), in grado di perforare la parte superiore dei corazzati in servizio nel Patto di Varsavia durante la Guerra Fredda. Inoltre può trasportare un carico bellico fino a un massimo di 9.000 kg, incluse bombe a guida laser GBU-16/24, JDAM, missili AGM-65E Maverick e missili aria-aria a guida infrarossa AIM-9X Sidewinder.
Anche in Afghanistan, l’A-10 ha fornito ottime prove nel ruolo CAS (Close Air Support) in quanto ha un elevato grado di sopravvivenza (il pilota è immerso in una vasca di titanio), capace di incassare diversi colpi e comunque rimanere operativo.
Immagini: U.S. Air Force