I potenziali clienti per l’aereo multiruolo di quinta generazione Sukhoi Su-57E Felon

(di Stefano Peverati)
27/08/20

L’aereo multiruolo russo di quinta generazione sta attirando l’attenzione di almeno tre importanti paesi al fine di affiancare o sostituire i più anziani ma comunque validi Sukhoi Su-27 e Su-30. Le nazioni menzionate sono: Cina, Vietnam, Algeria.

Secondo quanto riportato da Viktor Kladov, direttore della sezione politiche regionali e cooperazione internazionale di Rostec, la Cina, nonostante consideri il velivolo nazionale Chengdu J-20 superiore al Felon, ritiene il Su-57 un aereo complementare al J-20, in virtù delle sue più accentuate capacità aria-suolo, dell’ampia stiva interna e del sofisticato sistema Directional Infrared Countermeasures System (DICS).

Pechino, inoltre, è molto interessata ai sistemi d’arma russi a partire dai missili aria-aria R-37M, RVV-MD per arrivare agli ipersonici a lungo raggio Kh 47M2 Kinzhal e alle bombe guidate Drel. L’aumento della tensione nelle impervie aree di confine con l’India, dove le condizioni climatiche e la logistica impediscono l’utilizzo di parte dei velivoli in forza alla People’s Liberation Army Air Force, obbliga Pechino a condurre missioni CAP (Combat Air Patrol) a lungo raggio con aerei nazionali armati di missili a lungo raggio PL-15 e PL-21 al fine di scoraggiare ed inibire eventuali azioni indiane. L’eventuale arrivo del Su-57 nelle fila della PLAAF andrebbe ad implementare le capacità difensive a lungo raggio, in particolare grazie al Kinzhal, ma allo stesso tempo offensive con una vasta gamma di missili e munizionamento guidato ad ampio raggio in particolare il missile cruise Kh-59MK2.

In Cina, però, l’interesse per il prodotto della Sukhoi non è esclusivamente da parte della PLAAF, anche la People’s Liberation Army Navy vorrebbe il Felon da utilizzare per condurre missioni antinave a lungo raggio grazie alla disponibilità nel suo arsenale del missile Kh 35E. I Su-57, infatti, partendo dalle basi poste sugli atolli artificiali nel Mar Cinese Orientale potrebbero garantire un ampio ombrello di protezione della Zee rivendicata dalla Cina.

La PLAN, inoltre, starebbe valutando l’ipotesi di una versione navalizzata da impiegare sulle future portaerei CATOBAR (Catapult Assisted Take Off But Arrested Recovery) a partire dalla Type 003 e successive al fine di affiancare i J-31 e sostituire i J-15 (foto).

Questo rafforzamento cinese preoccupa non poco il Governo di Hanoi, il quale secondo la stampa nazionale vorrebbe acquistare entro il 2030 12-24 esemplari dell’aereo russo di quinta generazione per controbilanciare il gap delle proprie forze aeree con i più recenti e moderni aerei in dotazione alla PLAAF (J-11D, J-20 e Su-35).

I Su-57E armati con i missili Kh 57M2 permetterebbero ai vietnamiti di ristabilire un po’ di parità e allo stesso tempo sostituire i vecchi Su-22M3 e M4 assieme ai primi esemplari di Su-27 Flanker.

L’Algeria è una storica acquirenti di hardware militari russi: dai sottomarini classe Kilo (Project 636M e 636.1) ai sistemi di difesa aerea S-400 e Pantsir SM passando per i carri T-90SA e BMPT-72 Terminator 2. Algeri, nonostante le difficoltà economiche, si trova oggi alle prese con la sostituzione degli ormai vetusti Mig-25 Foxhound per concludere il processo di rinnovo della prima linea da combattimento iniziato a partire dalle sostituzioni dei Mig-21 e Mig-23 con i Sukhoi-30MKA e Mig-29M/M2. Secondo quanto riportato da media locali il 27 dicembre 2019 sarebbe stato firmato un accordo tra Algeri e Mosca per l’acquisto di Sukhoi Su-34, Su-35 (foto) e anche un lotto da 14 Su-57, notizia però mai confermata da nessun dei due MoD. L’acquisto del Felon costituirebbe un ulteriore conferma nella volontà algerina di porsi come nazione di riferimento nell’area MENA (Middle East and North Africa, ndr) e dimostrasi più avanzata e potente rispetto alla monarchia di Rabat sua grande sfidante regionale.

Oltre a queste nazioni ci sarebbero anche alcuni rumors provenienti dall’India, la quale dopo aver rigettato il progetto FGFA nel 2018, starebbe tornando sui propri passi a seguito della modernizzazione della componente aerea cinese e allo sviluppo dell’aereo di quinta generazione pakistano Progetto AZM che rendono i Sukhoi Su-30MKI, perno della difesa indiana, bisognosi di essere affiancati da vettori più moderni.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno più volte mostrato interesse per il Su-57 a causa delle limitazioni statunitensi sulla vendita del Lockheed-Martin F-35A e probabilmente anche per cercare di portare sul piano delle trattative gli americani. Infatti, recentemente sono giunte delle aperture sulla vendita da parte dell’amministrazione Trump, le quali potrebbero portare a delle proposte di acquisto di Lightning II per la UAEAF.

In conclusione si parla della Turchia, la quale dopo essere stata estromessa dal programma F-35, ha necessità di sostituire gli F-4E Terminator 2020 assieme agli esemplari più datati di F-16C. Avevano fatto scalpore le immagini dello scorso MAKS 2019 (foto) con il presidente Erdogan e un Su-57 in mostra statica accompagnato dall’omologo russo Putin e dal Ministro della Difesa Shoigu. Ad un anno dallo show mediatico non è stato firmato ancora nessun contratto tra i due paesi ma, molto probabilmente, l’aereo russo sarà l’unica possibilità di Ankara di avere un aereo di quinta generazione nelle fila della Türk Hava Kuvvetleri in attesa del TAI TF-X.

Foto: Sukhoi / Ministry of National Defense of the People's Republic of China / U.S. Navy / Cremlino