Continua l’allargamento della NATO verso l’Europa Orientale, il mese scorso la Macedonia del Nord è diventata ufficialmente il trentesimo stato ad entrare nell’Alleanza Atlantica.
Ovviamente l’apporto militare delle Forze Armate di Skopje all’Alleanza non potrà che essere puramente simbolico, tuttavia la Macedonia del Nord ha una rilevanza geopolitica di non poca importanza.
La Federazione Russa e l’Unione Europea, in particolare, sono in competizione da anni per estendere la propria influenza sui Balcani Occidentali. Infatti, a partire dalle guerre nella ex Jugoslavia, all’inizio degli anni ’90 dello scorso secolo, la regione è stata un punto nodale quando si parlava di allargamento della NATO e relazioni con gli Stati Uniti.
La regione dei Balcani Occidentali è ben al di là della considerata sfera d’influenza della Russia nell’Europa Orientale. In termini geopolitici la regione ha sempre gravitato più verso l’Occidente che verso la Russia (a parte la tradizionale alleanza con la Serbia). Pertanto, l’unica opzione della Russia è stata quella “minacciare” l’Alleanza utilizzando le vulnerabilità della regione nei loro confronti del blocco occidentale. Nel particolare, la Russia potrebbe alimentare gruppi politici nazionalistici per destabilizzare la regione e raggiungere i propri obiettivi.
Resta il fatto che se la NATO può intromettersi nel “cortile” della Russia (ad esempio Ucraina, Georgia, ecc.), il Cremlino, dopo aver subito l’ingresso della Macedonia del Nord nella NATO, cercherà di contrastare il probabile allargamento dell’Unione Europea (allargamento sempre monitorato da Washington) nei Balcani, e lo potrebbe fare facendo leva su vecchie controversie alimentate dal nazionalismo balcanico e la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni politiche europee.
Il Cancelliere tedesco Bismarck disse che una grande guerra sarebbe stata scatenata “da qualche maledetta follia nei Balcani”: così avvenne oltre un secolo fa.
Adesso la regione è un campo di battaglia economico e diplomatico su cui l’Unione Europea, la NATO, la Russia e la Turchia cercano di esercitare la propria influenza.
Come dicevo la Macedonia del Nord assume un ruolo geopolitico importante visto che la rotta balcanica, dopo quella mediterranea, è la porta d’accesso dell’Europa per i flussi migratori. I turchi, contemporaneamente a una politica espansionistica nel Mar Mediterraneo, stanno cercando di allargare la propria influenza nei Balcani, al fine di poter meglio tenere sotto scacco l’Unione Europea con la minaccia dell’invasione di profughi.
Una sorta di riproposizione di quanto avvenuto con l’Impero Ottomano, ovvero estendere l’egemonia di Ankara sulla Penisola Balcanica, con ingenti ritorni sotto il profilo economico e politico.
Foto: U.S. Army National Guard