La notizia della consegna alla Marina Militare della prima Unità Navale Polifunzionale ad Alta Velocità (UNPAV) Angelo Cabrini ci consente di elaborare alcune considerazioni in merito al loro eventuale utilizzo.
Innanzi tutto è la prima unità di due (l’altra è la Tedeschi) specificatamente progettate per l’impiego da parte del Gruppo Operativo Incursori della Marina, si evince da ciò che le missioni a cui saranno destinate rientreranno nell’ambito delle operazioni speciali.
Data l’elevata velocità (circa 32 nodi) e l’armamento imbarcato - che comprende generalmente due mitragliatrici a 6 canne rotanti M-134D da 7,62x51, una mitragliatrice in torretta a controllo remoto HITROLE da 12,7x99 e un lanciatore per missili israeliani SPIKE LR - le due unità della classe Cabrini potrebbero essere impiegate contro l’attività criminale degli scafisti, che hanno le loro basi - dalle quali salpano le imbarcazioni che, una volta al largo, rilasciano i barchini carichi di clandestini - lungo alcuni tratti della costa libica.
È altresì vero che, l’arma più micidiale a bordo delle nuove unità, sarebbero gli incursori del GOI.
Il precedente Governo Renzi aveva inserito le operazioni all’estero delle Forze Speciali sotto la giurisdizione dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (AISE), quindi sottraendole de facto all’eventuale approvazione da parte del Parlamento.
Per quanto riguarda la sovranità dello Stato libico sul proprio territorio è bene ricordare ai nostri lettori che in pratica non esiste. Infatti non è possibile sostenere che le autorità libiche (chiunque esse siano) controllino il territorio e che, contestualmente, i barconi partano all’insaputa delle medesime.
Quindi una ipotesi di missione potrebbe prevedere l’avvicinamento occulto da parte del Cabrini, con a bordo un distaccamento di incursori del GOI, a una delle basi degli scafisti. A questo punto, dopo una ricognizione preliminare, si potrebbero colpire con gli SPIKE (gittata massima 4.000 metri) le navi all’ancora, riducendo al minimo le possibilità di vittime innocenti, oppure rilasciare in mare un distaccamento di incursori che potrebbero minare le chiglie e, quindi, farle colare a picco.
Ovviamente, l’addestramento e l’equipaggiamento del GOI permette loro di condurre un ampio spettro di missioni offensive in ambiente litoraneo, quello che ancora manca è una chiara strategia politica.
È indubbio che la classe Cabrini è stata concepita per soddisfare le necessità del GOI, ovvero di disporre di imbarcazioni in grado di condurre azioni dirette. Tuttavia, se le nuove unità navali saranno utilizzate solo per il trasbordo di clandestini (come taxi del mare) oppure impiegate nelle missioni per le quali sono state create, dipenderà unicamente dalle scelte politiche del nuovo Esecutivo.
Immagini: Marina Militare / Frontex