Quello che è ormai definito come "islamo-nazismo" non è più un fenomeno isolato, ma sta lentamente assumendo connotazioni concrete.
Per il festival "Dakhla", che segna la fine delle lezioni (lavori del genere non possono essere stati realizzati senza il consenso dei docenti e dei dirigenti), gli studenti avranno sicuramente inorgoglito i professori. In uno dei licei a Jendouba, nel nord-est del Paese, è stato affisso un gigantesco striscione che rappresenta Hitler mentre saluta la bandiera tedesca.
Sulla pagina Facebook della scuola, sono state pubblicate anche dieci massime attribuite al Fuhrer come “Non confrontarsi con un uomo che non ha nulla da perdere” o “Se amate il vostro nemico, dovreste sentirvi ridicoli”.
In un'altra scuola nella zona di Jendouba, la bandiera nera dello Stato islamico è stata esposta con su scritto “Aspettiamo che arrivi la potenza di Dio".
Ovviamente, non potevano mancare i bersagli come Steve Jobs e Bill Gates, scherniti da una parte del futuro della Tunisia, perché ritenuti simboli dell'imperialismo americano. Ma il fondo è stato toccato nelle scuole superiori di Kairouan, centro religioso della Tunisia, con striscioni che glorificavano lo Stato islamico. Uno di questi mostra un guerriero mascherato armato di scimitarra con due prigionieri in pigiama arancione. Uno di questi è in fiamme e potrebbe rappresentare il pilota giordano bruciato vivo dai Daech lo scorso febbraio (e che ha scatenato l’ira della Giordania).
Il fascino per il Terzo Reich non è raro nei paesi arabi, che non hanno subito il trauma del nazismo, ma restano comunque ostili allo Stato di Israele.
La Tunisia, ritenuto modello di democrazia tra i paesi arabi, si sta riscoprendo culla dell’islamo-nazismo.
La questione – si chiedono dal sito tunisino Businessnews – è capire se i ragazzi glorificano Hitler e l’Isis per ignoranza o per credo.
E’ l’ignoranza che spinge i ragazzi tra le braccia degli estremisti di ogni tipo. Dopo l'attentato al Museo del Bardo, lo scorso marzo, il paese sta lottando contro il cancro jihadista che, però, continua a riscuotere consensi nella società tunisina.
Ricordiamo che tra le fila dell’Isis ci sono più di tremila tunisini che hanno sposato la causa Daech.
Franco Iacch