Giornata della Marina Militare: De Giorgi “Alla determinazione si unisca il sostegno politico del governo”

(di Anita Fiaschetti)
10/06/16

Il 10 giugno 1918, nell’impresa di Premuda, la Marina Militare segnò in maniera irreversibile le sorti della guerra sul mare. Oggi, come 98 anni fa, continua senza tregua a essere impegnata in mare ma, come ha dichiarato l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, csm MM, “non più in una guerra fra popoli, ma in una guerra contro la morte e i mercanti di esseri umani, riuscendo a salvare migliaia di diseredati, in fuga da persecuzioni, guerre, fame e disperazione”. I numeri parlano chiaro: 360.619 migranti salvati, 390 barconi distrutti e 400 scafisti arrestati. “Un’attività gratificante – ha continuato l’ammiraglio – purtroppo troppo spesso dolorosa e usurante per i mezzi e il personale, resa sempre più complessa dall’esigenza di coniugare il dovere del soccorso della vita in mare con la necessità di assicurare contemporaneamente la protezione dei soccorritori e la difesa della sicurezza nazionale”.

Competenze culturali, strategiche e di visione caratterizzano da sempre la Marina Militare, ma non sono sufficienti se non sostenute da adeguate risorse materiali e finanziarie, come ha affermato lo stesso De Giorgi “nell’ultimo decennio, i fondi per il funzionamento della componente navale sono diminuiti del 65%. Tale costante sotto finanziamento ha nel tempo eroso il patrimonio d’efficienza e d’addestramento su cui si fondano la nostra prontezza e le nostre capacità operative. A fronte di un impegno della Marina esponenzialmente crescente, la consistenza della flotta si sta sempre più assottigliando. Nel 2013 presentammo un piano complessivo di 10 miliardi, per sviluppare in 10/15 anni una flotta bilanciata, armonica, più piccola di quella attuale, ma dotata comunque di tutte le componenti fondamentali. Abbiamo avuto 5.4 miliardi grazie alla finanziaria 2015, ma è necessario il completamento. Per questo all’inventiva e alla determinazione dei marinai dovrà unirsi il sostegno politico del governo e del parlamento, affinché la capacità marittima nazionale rifiorisca e si consolidi”.

Risultati raggiunti e superati: l’elogio del ministro Pinotti

Presente alla cerimonia anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che ha espresso la sua più ampia soddisfazione alla Forza Armata: “in questi anni ho avuto modo di rendermi conto, in numerosissime occasioni, della vostra professionalità, del vostro spirito di solidarietà e della vostra dedizione al servizio, dimostrati quotidianamente sia in addestramento che in attività operative, in Italia e all’estero, sia in tradizionali attività militari in mare aperto che in nuovi complessi delicati scenari operativi. In ogni circostanza la Marina Militare ha fatto onore al tricolore, dimostrandosi capace di integrarsi efficacemente in dispositivi interforze, interministeriali e internazionali, assumendone spesso anche la leadership, grazie a sperimentati fattori di successo quali la versatilità delle unità navali, il potenziale aereo, le capacità anfibie, le consolidate strutture di pianificazione, comando e controllo”.

Il “fattore umano” e le onorificenze

Nella Giornata della Marina Militare, non poteva mancare il pensiero ai due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, entrambi in Italia, di cui lo stesso ministro dice: “ci hanno dimostrato il loro carattere, la loro forza d’animo, il loro attaccamento all’istituzione, il loro stile militare ovvero tutto ciò che la Marina è stata in grado di infondere e di far crescere in loro. Come sappiamo bene, al di là di tutte le pur necessarie innovazioni tecnologiche e materiali, è proprio il fattore umano - quel capitale costituito dalla professionalità, dallo spirito di servizio e solidarietà, dalla maturità e dalle qualità morali e di carattere delle nostre donne e uomini in uniforme - la vera garanzia di sicurezza, difesa e stabilità per tutto il nostro Paese”.

Il personale della Marina è infatti oggi, come in passato, l’arma decisiva: indomabile, resiliente, formato dal mare, temprato dalla sua durezza e ispirato dalla sua grandezza, come ha ricordato l’ammiraglio De Giorgi, che ha rivolto un pensiero a tutti coloro che insieme ai marinai affrontano ogni giorno il mare al servizio della nazione, tra cui la componente aeronavale della Guardia di Finanza, le crocerossine, il personale del Ministero della Sanità, del CISOM e delle Onlus.

Al termine della cerimonia, la consegna da parte del presidente della Repubblica di cinque medaglie d’argento al Valor di Marina e la Medaglia d'Oro al Merito della Sanità Pubblica alla Bandiera della Marina Militare e delle Forze Navali. Tra le onorificenze quella al sottocapo di 2ª classe Giuseppe Edoardo Porzi, con la seguente motivazione “Operatore recupero naufrago veniva chiamato ad operare a seguito di una richiesta di soccorso proveniente dalla motonave italiana Norman Atlantic, coinvolta da un violento incendio a bordo e alla deriva. Animato da ammirevole coraggio, non esitava a farsi calare in acqua per tentare di liberare due passeggeri rimasti intrappolati all’interno della nave. Con il suo intervento, liberava uno dei due malcapitati e allo stremo delle forze ne agevolava il recupero, prima di essere a sua volta colto da malore. Ricoverato, ma prontamente ripresosi, il giorno successivo si rendeva disponibile per ulteriori interventi in mare” (Canale d’Otranto 29/12/2014).