Da “mamma” Trenta al “patriota” (italiano, ex padano) Salvini. Poco meno di due settimane fa dicevamo che il nostro ministro della Difesa piace per la sua immagine “materna”: donna, capace, interessata, rassicurante e protettiva verso il personale militare. Ora, pur con una risposta dei lettori molto (ma molto!) inferiore, ci troviamo a parlare di un altro ministro: Matteo Salvini. Lo faremo dando subito la parola a alcuni di voi, che hanno scritto cose particolarmente interessanti, e poi lasciando poche righe allo scrivente per delle considerazioni.
Cominciamo da Sergio (avevo promesso di non pubblicare i cognomi, ma non nascondo che si tratta di una vecchia conoscenza di questa rubrica). Per lui, Salvini è “frutto” del nostro tempo.
Le epoche storiche si susseguono come le stagioni in Natura; per ogni stagione, i propri frutti, così da ogni epoca i relativi personaggi. Agricoltori e storici, conoscono la materia abbozzando previsioni. Ma noi consumatori in cerca di fragole a dicembre, cerchiamo serre; non trovandole, ci tocca Matteo Salvini. Salvini è un genuino frutto di stagione, e questo non ne fa un prodotto buono o cattivo; sono i gusti o le diete personali a renderlo appetibile o indigesto. Nonostante, in apparenza, nessuno abbia votato “quel fascista” di Salvini o lo difenda a spada tratta, non solo è stato eletto, ma gode sempre crescenti consensi. Come mai questo? Perché, da bravo frutto di stagione, incarna quello di cui l’organismo avrebbe bisogno, ma che nessuno ha il coraggio o la dignità di ammettere. In questa stagione servono frutti fortemente lassativi, e Salvini ne veste alla perfezione il ruolo, dicendo ciò che nessuno vuole dire, ma che “qualcuno dovrebbe dire” e facendo (o dicendo di fare) ciò che “qualcuno dovrebbe fare”. Ma si sa, eccedere coi lassativi, non è cosa salutare. Venendo a noi, personalmente trovo il Decreto Sicurezza non esente da imperfezioni, tuttavia è necessaria risposta a questioni incancrenite da precedenti governi (eletti e non). Chissà se potrà prevenire eventi come Strasburgo? Salvini alza, giustamente, la voce con l’UE, ma rischia di sottovalutarla. Apre porte a Russia ed alla Libia che conta; saranno a doppio senso? Giustamente critica operazione Sophia, che andrebbe rielaborata. Assurdo però fare tutto da soli. Ricorre alla carta nazionalismo, e ci sta, ma evitiamo un altro passo più lungo della gamba. Non siamo una potenza. Infine, bello twittare, ma alcune uscite meglio lasciarle a Crozza, e non prevaricare i ministri al lavoro. A stagione finita scopriremo se eravamo tutti salviniani da subito o fra i “te lo avevo detto”.
Di altro avviso Piero, per cui il ministro dell’Interno avrebbe fatto meglio a mordersi la lingua PRIMA dell’attacco a Hezbollah.
Leggo le dichiarazioni di Salvini in Israele: sono esterrefatto. Capisco quello che pensa, capisco che sia la schiettezza la sua "cifra", capisco che sia in costante campana elettorale, capisco che voglia fare il piacione in casa del suo ospite, ma mettere in pericolo in modo così "infelice" la vita dei nostri ragazzi che operano in zona è cinismo allo stato puro.
Andrea ci ha scritto due volte: la prima, si è posto una domanda, dopo una breve disamina del rapporto Lega-Berlusconi:
Salvini è un uomo cresciuto avendo davanti ai suoi occhi il rapporto intercorso tra Bossi e Berlusconi, di cui tutti ormai abbiamo contezza. Non si può capire il Salvini d'oggi, se non si conosce cosa ha determinato la storia dei due personaggi che hanno in un modo o nell'altro fatto la storia del centrodestra italiano da circa 30 anni fino a ieri. Attraverso loro, il loro "esempio", ha capito i parametri che determinano il vero potere in Italia, e ha unito questa consapevolezza ineluttabile con la sua conoscenza istintiva di cosa passa nella testa della gente che va al mercato la mattina, e che torna dal lavoro in autobus la sera, essendo lui figlio di quella stessa gente. Sa poche cose Matteo Salvini, ma quello che sa lo usa al meglio per avere il consenso che gli serve, di questo gliene va dato atto, e ha sempre saputo, tra l'altro, chi sarà il suo vero competitor politico, cioè Matteo Renzi, e si sta preparando alla resa dei conti, che lo vedrà battersi per ciò che resta di FI. Nulla da dire sulla furbizia tattica di Salvini quindi.
Ma, da vecchio soldato, la domanda "strategica" che mi pongo è: vorrei Matteo Salvini come comandante in una missione operativa? La risposta la lascio a chi forse mi leggerà. Questa domanda, a prescindere, bisognerebbe rivolgersela sempre, valutando tutti e dico tutti i politici italiani. Non mi pare che ciò sia avvenuto fino ad oggi.
Poi, dopo le dichiarazioni in Israele, ecco la risposta che Andrea cercava:
A distanza di qualche giorno Salvini risponde alla mia domanda contenuta nella prima email: "Vorrei Matteo Salvini come comandante in una missione operativa?". Oggi il nostro Ministro degli Interni in visita da quelle parti se ne esce definendo "terroristi islamici" gli Hezbollah, senza tenere conto che un nostro contingente militare è schierato tra loro (anche) e Israele. L'inopportunità dell'uscita è evidente e definisce con triste precisione il personaggio ed è sconfortante, perché non se ne intuisce l'utilità pratica per la nostra missione e anche per la nostra posizione nazionale, a meno di non inquadrarla in una mera volontà di apparire a fini referenziali personali in qualche sito di news e ovviamente nei nostri Tg e giornali. E qui non si tratta di furbizia mediatica e social, ma di una molto più semplice arrogante ignoranza. Avevo già visto un altro esponente politico italiano fare più o meno lo stesso errore: Emma Bonino in Afghanistan. Speravo di non dovervi più assistere ma, come detto ancora nella prima e-mail, i politici italiani non vanno mai sottovalutati nella loro prevedibilità.
È innegabile che Salvini piace. Moltissimo. E non senza motivo. Il lettore Ulrico lo spiega molto bene.
Credo che il giudizio sul Ministro dell'Interno sia indubbiamente positivo, e su un duplice piano:
- su quello strettamente politico, è un valido argine a certe derive catto/boldriniste e utopiste di cui il M5S soffre e che si incarnano in Roberto Fico;
- su quello strettamente operativo, è un Ministro che ha segnato una netta inversione di tendenza concernente i rapporti con le Forze dell'Ordine e che, sul piano della lotta alle organizzazioni che investivano, lucravano e prosperavano sull'immigrazione clandestina (siano ONG o certe "pie" associazioni che si fregiano del nome di Santi) si è espresso con chiarezza.
Le recenti polemiche col Procuratore Spataro (quello dell'indimenticabile caso "Abu Omar") sono la testimonianza della natura sanguigna e pragmatica di un uomo che cerca di essere sempre in sintonia con l'opinione pubblica e che vuole evidenziare in termini mediatici l'importanza delle Forze dell'Ordine, recentemente denigrate e "processate" per via di certi episodi indubbiamente gravi ma pur sempre episodi.
Ma è altrettanto vero che Salvini non ha solo estimatori. E che questi a loro volta spiegano molto bene “perché Salvini no…” come fa Massimo:
Penso che Salvini sia un pericolo mortale per la grande maggioranza degli italiani, si è avuta una coincidenza di fatti micidiale nella sua azione: ha avuto completamente ragione sul problema dell’immigrazione irregolare e continua ad averla, bene il problema è che la sua politica economica autarchica e di odio verso l’Europa in generale oltre che verso la commissione europea che tra poco cambierà ma non nella direzione voluta da lui anzi la maggioranza sarà ancora più ostile all’Italia se continuiamo così sarà un disastro per l’Italiapertanto mi auspico che questo signore venga deposto proprio dai suoi che non sono gli sfigati dei penta stellati ma imprenditori, ceto medio ed anche operai... via Salvini ed avanti con Giorgetti.
Salvini ha molto seguito. È popolare in ogni senso. Così ce lo descrive il lettore (e militare) Giovanni:
Salve ...da Buon militare Difesa Online chiama adunata e io rispondo. Un ministro degli interni così non si vedeva da diversi anni… pragmatico... attento in maniera concreta ai problemi... criticato perché cerca di risolverli! Sono contento che finalmente si possa vedere un po’ di luce in fondo al tunnel. Lasciamolo lavorare e soprattutto evitiamo inutili isterismi di una opposizione ormai alla frutta ma che attraverso un giornalismo spietato cerca di affondarlo... ma ahimè grazie all'aiuto del popolo non ci riuscirà. GRAZIE.
Dicevamo di Sergio. Ma anche Luca è un veterano di questa rubrica: a lui - pur tagliandone un po’ la prosa per esigenze di spazio - lasciamo l’ultima parola perché ci parli del magico acronimo SDM (Salvini Di Maio).
A furor di popolo sono stati agevolati ad uscire gli amministratori condominiali e adesso è arrivata la SDM impresa edile, cosa vogliamo costruire? Gli amministratori precedenti avevano dato le chiavi del portone a tutti e tutti che facevano di tutto, cosa vogliamo fare da grandi?
Aspettarsi che arrivi qualche politico che con la bacchetta magica ci faccia diventare come Parigi e Berlino mi sembra utopistico; come può la politica tanto? Gli ITALIANI devono darsi da fare, per cambiare. Tu cosa stai facendo per il tuo paese? Riflettiamo e vediamo cosa succede: se il mondo fosse solo nord America ed Europa potrebbe esistere la democrazia e i valori democratici, regole più o meno uguali, più o meno stessi valori, praticamente un quartiere di condomini più o meno grandi o piccoli dove tutti vivono serenamente nei propri appartamenti. Il mondo è diverso: ci sono capanne, fortezze e castelli, le mentalità e i valori sono diversi da luogo a luogo; prendiamone uno a caso: i Cinesi. Vivono in un castello, hanno convinto tutti che il loro paese è un condominio e tutti ci credono, hanno mentalità diverse, hanno sentimenti diversi, e un sacco di rancore trentennale, i Boxer non dimenticano, ad alcuni impresari però un dubbio è venuto, impresa Trump e centro edile Theresa May si stanno muovendo; anche la cooperativa edile Putin è a buon punto, noi ITALIANI baciati dalla saggezza o forse da una fortuna da fondoschiena ci siamo trovati gli SDM. Lo so che probabilmente bestemmio, ma mi sembrano tanto Fidel ed Ernesto i muratori Cubani. Chissà come era Cuba cinque mesi dopo il loro insediamento dopo anni di amministratori condominiali? Magari ci vuole un po' di tempo per far asciugare il cemento e cominciare a costruire?
Ora, se avete avuto la pazienza di seguirci fino a questo punto, lo scrivente vi dirà la sua.
Salvini: fu vera gloria?
Chi scrive non ne ha la più pallida idea. Per adesso, abbiamo visto solo il decreto sicurezza (con i suoi tanti pregi e i suoi difetti) e la “manovra del popolo”, che pare piuttosto una inversione a U per non scontrarsi con la corazzata di Bruxelles alla guida del macinino del cambiamento. Per il resto, ci siamo goduti molte (e spesso auliche) dichiarazioni patriottiche, altre dichiarazioni d’amore per la patria di elezione (“sto meglio a Mosca che in molti altri posti in Europa”), alcuni tour politico-mediatici tra Africa e Medio Oriente (con tanto di foto “maschie” con le armi in pugno utili per un un Paese che esposta materiale bellico di qualità), qualche boutade al sapore del ventennio per gli elettori nostalgici, moltissimi giri per lo Stivale a incontrare la gente comune (e a gustare l’enogastronomia Made in Italy) e una campagna elettorale estenuante contro l’unica forza di opposizione alla Lega di Salvini: il Movimento 5 Stelle. Su questo, daremo di nuovo la parola ai lettori molto presto.
(foto: ministero dell'interno / presidenza del consiglio dei ministri)