Poche settimane addietro abbiamo pubblicato una lettera (leggi) in cui è stato suonato un campanello d'allarme dal legale della famiglia di un militare dell'Esercito morto suicida in una caserma italiana.
Il nostro Paese ha troppo a lungo ignorato o relegato in un angolo un grave fenomeno che nei Paesi civili è conosciuto ed affrontato con coraggio e senza timori (o vincoli di bilancio...).
L'appello non sembra essere rimasto inascoltato.
Confidiamo di avere presto dati corretti ed attendibili - su un tema "caro" - dal "governo del cambiamento".
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-01976
presentato da
RIZZO Gianluca
testo di
Martedì 15 gennaio 2019, seduta n. 108
RIZZO, ARESTA, CHIAZZESE, CORDA, DEL MONACO, D'UVA, ERMELLINO, FRUSONE, GALANTINO, GUBITOSA, IORIO, IOVINO, ROBERTO ROSSINI, GIOVANNI RUSSO e TRAVERSI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
l'anno appena concluso consegna alla cronaca diversi casi di suicidio tra gli appartenenti alle Forze dell'ordine e alle Forze armate;
di fronte a tale allarmante fenomeno si rende necessario intervenire sottoponendo i militari a protocolli di accertamento delle capacità psico-fisiche, in grado di garantire l'immediata esclusione da servizi armati ovvero l'eliminazione della dotazione dell'arma di ordinanza, al fine di prevenire ogni possibile e malsano utilizzo della stessa per fini autolesionistici, senza che ciò possa precludere la possibilità di continuare a prestare servizio all'interno della propria Forza armata o Forza dell'ordine;
nelle more di conoscere quali iniziative il Governo provvederà ad avviare nel corso del nuovo anno si rende necessario conoscere le dimensioni di tale fenomeno ai vari livelli, considerando che negli ultimi anni una mancanza di dati e di attenzione da parte dei Governi precedenti non ha permesso a professionisti, studiosi e addetti ai lavori in genere di cogliere realmente l'importanza di poterne avere contezza;
patologie quali il Dpts, ovvero «disturbo da stress post traumatico», rappresentano i precursori di quelle azioni autolesionistiche che devastano psicologicamente le famiglie dei soggetti colpiti e che andrebbero assolutamente monitorate nel tempo al fine di poter avviare percorsi di recupero come avviene, per altro, in altri Paesi Nato –:
quanti siano stati i suicidi tra gli appartenenti alle Forze dell'ordine e alle Forze armate, includendo quindi polizia penitenziaria e Guardia di finanza negli anni 2016, 2017 e 2018, suddivisi per singolo Forza armata o Corpo;
quanti siano stati i casi di Dpts accertati tra il personale delle Forze armate e delle Forze dell'ordine negli anni 2016, 2017 e 2018 suddivisi per singola Forza armata o corpo;
quali iniziative siano in corso di definizione da parte del Governo per contrastare questi fenomeni;
come si collochino in tale ambito le attività del centro veterani predisposto dal Ministero della difesa nel 2018.
(4-01976)
Foto: Kansas National Guard