Brutto karma per l'ISIS in Iraq

(di Tiziano Ciocchetti)
15/11/19

A poche ore dall’attentato ai militari italiani, subito rivendicato dallo Stato islamico, che ha causato il ferimento di cinque incursori (di cui tre in modo grave) è scattata un’operazione delle forze di sicurezza irakene, con il probabile supporto della Task Force 44.

La zona intorno a Kirkuk è instabile da mesi, nonostante i rovesci subiti dai miliziani dell’ormai ex Califfato. Il territorio è caratterizzato da nascondigli naturali e colline ricche di vegetazione, uno scenario assai favorevole per rapidi attacchi ed imboscate, anche con l’utilizzo di ordigni improvvisati (IED).

Il colonnello Ahmed al Samawi, uno degli ufficiali addetti al Comando di Kirkuk, ha dichiarato che una forza congiunta ha iniziato una operazione di ricerca e contrasto di elementi dell’Isis nel distretto di Hawija e nelle aree di al Rashad e al Abbasi.

La regione di Kirkuk è molto ricca di giacimenti di petrolio, probabilmente uno dei motivi principali per cui, dopo la caduta di Saddam Hussein, si è acuito il contrasto tra il governo di Bagdad e regione autonoma curda.

Oltre alla popolazione araba, in questa terra vivono curdi, turcomanni e altre minoranze etniche. Dopo che nel 2014 l’esercito irakeno si era ritirato a causa dell’avanzata dell’Isis, i peshmerga curdi erano rimasti gli unici a combattere. Con il ritorno del potere centrale di Bagdad, i curdi sono stati marginalizzati.

In una situazione così precaria stanno operando le nostre forze speciali, impegnate a contrastare le recrudescenze del sedicente Stato islamico.

Proprio per supportare l’operazione in corso delle forze di sicurezza di Bagdad, la Task Force 44 (formata principalmente da operatori del Col Moschin, del GOI ma anche da elementi del GIS dei Carabinieri e del 17° Stormo dell’AM), potrebbe compiere azioni di ricognizioni in profondità (utilizzando gli elicotteri in dotazione alla coalizione); designazione degli obiettivi da colpire (Joint Terminal Attack Controller); azioni dirette anche con tiri di cecchinaggio da lunghe distanze.

A prescindere dalle azioni che la Task Force 44 potrebbero compiere, per ripagare con la stessa moneta gli autori dell’attentato di domenica scorsa, è bene tenere presente che la minaccia portata dallo Stato islamico non è ancora stata debellata.

Foto: Operation Inherent Resolve