F-35B: un’acquisizione inutile dell’Aeronautica Militare

(di Tiziano Ciocchetti)
16/02/20

Il 12 dicembre del 2016 il primo F-35A atterrava ad Amendola, la base pugliese diventava così la prima in Europa a ricevere il nuovo velivolo della Lockheed Martin.

Come è noto il Governo Monti (ministro della Difesa Di Paola) tagliava nel 2012 il numero di F-35 prodotti, portandoli al numero complessivo di 90 macchine (rispetto a un requisito iniziale di 131), di cui 60 F-35A e 30 F-35B (15 AM+15 MM).

Tuttavia l’acquisizione della versione B, da parte dell’Aeronautica Militare, appare del tutto ingiustificata.

Ricordiamo ai nostri lettori che l’F-35B è l’unico velivolo di 5° generazione con capacità STOVL (Short Take Off and Vertical Landing) attualmente sul mercato, quindi si trattava di una scelta obbligata per sostituire gli AV-8B HARRIER II Plus che equipaggia il Gruppo di volo della Marina Militare.

L’Aeronautica Militare ha voluto acquisire anche gli F-35B in modo da avere un velivolo che potesse operare da piste corte. Visto i magri Bilanci della Difesa, tale decisione non poteva non penalizzare la componente ad ala fissa della Marina.

Limitare a 15 il numero di velivoli assegnati alla Marina vorrebbe dire avere operativi non più di 8/10 F-35B, un numero eccessivamente esiguo per le esigenze della Flotta. Inoltre l’Aeronautica si avvarrà di una versione con prestazioni inferiori rispetto all’F-35A, in quanto la versione B ha forti limiti nella stiva armamenti interna (condizione che obbliga a trasportare un numero maggiore di armamento esterno aumentando con ciò la segnatura radar) e, a causa del reattore posto verticalmente (1.200 kg di massa), che serve solo in decollo e in atterraggio, l’autonomia è inferiore (oltre 500 km!) alle versioni A e C.

Inoltre l’F-35B ha costi superiori rispetto alla versione A e non può montare il cannone GAU-22/A da 25 mm a 4 canne rotanti.

Quindi, l’Aeronautica vuole acquisire un velivolo di cui non ha una necessità operativa (le piste di volo non difettano certo), che ha capacità operative inferiori rispetto alle altre versioni e che ha un prezzo superiore rispetto alla versione A.

Di contro la nostra Marina si troverà a corto di velivoli, nonostante, tra breve, potrà contare su un’altra piattaforma, come la nave d’assalto anfibia Trieste.

Foto: U.S. Marine Corps (nelle immagini la nave d'assalto anfibia USS America)