Lo Special Air Service britannico sotto accusa

(di Tiziano Ciocchetti)
06/08/20

Dopo la sospensione del KSK tedesco per simpatie filo naziste è la volta del prestigioso 22° reggimento SAS (Special Air Service) britannico ad essere messo sotto accusa.

In questi giorni stanno trapelando indiscrezioni circa il coinvolgimento di operatori del reparto nell’uccisione indiscriminata di civili in Afghanistan, fatto poi occultato dai vertici delle Forze Armate di Sua Maestà.

Proprio la divulgazione di email riservate, riguardanti le attività delle forze speciali in Afghanistan, sta provocando un vero e proprio terremoto politico all’interno del Ministero della Difesa di Londra, la questione è arrivata direttamente al tavolo del ministro Wallace il quale, per non mostrarsi accondiscendente, intende esaminare i documenti.

La vicenda risale al 2011, nella provincia di Helmand, nel periodo in cui era presente lo squadrone D del reggimento, i suoi operatori si sarebbero macchiati di violenze ai danni degli abitanti e di esecuzioni sommarie di presunti appartenenti ad al-Qaeda.

Tutto inizia dalla denuncia di un contadino afghano contro il contingente inglese a seguito dell’uccisione di 4 membri della sua famiglia a seguito di un raid effettuato da operatori del reggimento. Le autorità militari britanniche non hanno lasciato cadere le accuse e, nel 2014, hanno avviato un’inchiesta che si è conclusa tre anni dopo. Tuttavia non ci fu nessun indagato, e alla fine la denuncia cadde nel dimenticatoio.

Sembrava, quindi, che il tentativo di insabbiamento avesse sortito il risultato sperato, ma la corrispondenza elettronica pubblicata dai media britannici getta nuova luce sulla faccenda.

Ricordiamo ai lettori che il 22° SAS è un reparto di forze speciali tra le più complete e flessibili, in grado di portare a termine missioni di ricognizione strategica e raccolta di informazioni (humint), azioni dirette d’incursione e sabotaggio, attività antiterrorismo e liberazione di ostaggi, assistenza militare, contro-guerriglia, CSAR, guida terminale di munizionamento di precisione, ricerca e cattura di criminali di guerra.

Foto: U.S. DoD