L’Esercito degli Stati Uniti e il nuovo concetto di preparazione fisica militare

12/11/20

Lo U.S. Army ha recentemente emanato, sul proprio sito, la nuova pubblicazione dottrinale sul condizionamento fisico dei soldati statunitensi.

L’approccio “rivoluzionario” nell’ambito del Field Manual (FM) 7-22, prima con la denominazione Physical Readiness Training (PRT) e oggi con l’Holistic Health and Fitness (H2F), integra la visione olistica con l’obiettivo di prevenire lesioni, aumentare la letalità del soldato ed essere una componente essenziale della prontezza individuale.

Sviluppato dall’U.S. Army Center for Initial Military Training, guidato dal generale Lonnie G. Hibbard, l’H2F è la base concettuale attraverso la quale è possibile prepararsi per affrontare le prove di efficienza fisica militare, Army Combat Fitness Test (ACFT).

Stop all’allenamento di massa: Il singolo soldato al centro

L’innovazione nella tradizionale organizzazione e condotta del sistema di formazione e sviluppo delle capacità fisiche sta nella maggiore attenzione al soldato quale individuo, alle caratteristiche endogene ed esogene che determinano la sua performance in combattimento o, più in generale, in tutto il suo ciclo d’impiego.

Le lezioni apprese maturate nell’ultimo decennio hanno messo in evidenza la necessità di creare una sorta di “cultura del fitness”, messa in pratica quotidianamente, indipendente dal luogo in cui ci si trovi e dall’equipaggiamento a disposizione, quindi con particolare riferimento ai teatri operativi.

Le fasi proposte dall’H2F per il condizionamento sono tanto semplici quanto funzionali:

  • una fase iniziale (initial phase), nell’ambito dell’Initial Military Training (IMT), che interessa il periodo dal reclutamento alla prima assegnazione al reparto e consiste nell’acquisizione di quelle capacità fisiche basilari attraverso un approccio “collettivo”;

  • una fase di mantenimento (sustaining phase), presso i reparti di appartenenza, che prevede la personalizzazione dell’allenamento attraverso l’aiuto di nuove figure professionali inserite, in particolare, a livello brigata.

Il sistema H2F: principi ed elementi

È proprio a livello di Grande Unità che si sviluppa il sistema H2F, finalizzato tanto sulla prontezza fisica quanto sul fattore mentale e morale, basato su cinque elementi critici: governance, program, personnel, equipment and facilities, leader education.

Per comprendere quanto questa sia una rivoluzione a tutti gli effetti, basta partire dai primi tre degli elementi critici (governance, program, personnel) e notare le implementazioni che il sistema H2F suggerisce alla struttura delle unità a livello brigata. I comandanti ai livelli inferiori saranno coadiuvati da esperti in materia che consiglieranno come implementare la dottrina che supporta il sistema H2F.

Questi H2F Performance Team, composti da fisioterapisti, esperti in dieta e nutrizione, terapisti, preparatori atletici certificati, esperti di prestazioni cognitive e allenatori di forza e condizionamento, supporteranno i battaglioni alle dipendenze delle Brigate, fornendo cure mediche all'avanguardia e competenze prestazionali.

L’elemento equipment and facilities ha ricoperto sicuramente un ruolo importante nell’ambito di questa evoluzione, facilitato dall’ampia disponibilità di budget a confronto di altre nazioni della stessa Alleanza Atlantica. L’H2F suggerisce una configurazione ideale delle aree di allenamento a disposizione a partire dal singolo soldato fino a unità a livello compagnia.

In conclusione, particolare attenzione è stata posta sull’ultimo dei cinque elementi critici: la formazione dei leaders. È la vera figura chiave di tutto il sistema H2F, tanto da essere già citato nella prefazione con la frase “all leaders are trainers”, concetto ampiamente consolidato in tutti gli eserciti:

  • risulta quale intermediario tra i professionisti messi a disposizione e l’unità alle sue dipendenze, quindi tra l’optimum della teoria e la complessità della realtà;

  • è il promotore e il garante della cultura del fitness e del condizionamento fisico e psicologico della propria unità;

  • non è necessariamente il più forte, o il più prestante, ma colui che mette a disposizione dei propri soldati la conoscenza delle best practices;

  • è l’esempio da seguire per costanza e impegno, ispirando verso i propri uomini e donne quelle capacità ideali del dominio fisico e non fisico, tra cui il fondamentale spirito di corpo.

L’obiettivo: prevenire gli infortuni e aumentare la letalità

Qual è il motivo che ha spinto lo U.S. Army a investire così tanto da apportare modifiche nelle tabelle organiche delle Grandi Unità? I numeri dichiarati dallo stesso generale Hibbard1 sono esplicativi: a febbraio 2019, più di 56.000 soldati non erano schierabili, paragonabili a più di 13 brigate (!), 21.000 soldati erano parzialmente idonei all’impego e più di 15.000 totalmente non impiegabili.

Inoltre, i dati rilevati nel 2018 mettono in evidenza che più della metà di tutti i soldati sono stati infortunati almeno una volta e che il 71% di queste lesioni erano lesioni da “uso eccessivo” muscolo-scheletrico e micro-traumatico degli arti inferiori.

Oltre agli infortuni causati dal “normale impiego”, lo stesso rapporto ha denuncia che oltre il 12% dei soldati aveva qualche forma di disturbo del sonno e il 17% dei soldati in servizio attivo era obeso, quest’ultimo un problema che in realtà affligge il 42.4% della popolazione degli Stati Uniti2.

Le modalità di allenamento, le abitudini alimentari e lo stile di vita non salutari provocano inevitabilmente risultati come quelli ora riportati e si tramutano in enormi costi per l’assistenza sanitaria e il mancato impiego del personale. Insomma, un profondo impatto sulla prontezza operativa e sulla spesa dedicata al comparto difesa.

L’H2F è stato sviluppato, quindi, per aumentare l'efficacia complessiva dell'esercito e far fronte alle diverse problematiche che hanno interessato le varie forze armate statunitensi (e più in generale quelle occidentali), in modo complementare a programmi già esistenti quali Performance Triad, Go for Green e i programmi suggeriti dall’Army Wellness Centers.

Considerazioni

Nell’Ambiente Operativo Contemporaneo, i militari appartenenti alle forze della NATO sono soggetti, da oltre 30 anni, ad una proiettabilità e prontezza sempre maggiore, verso qualsiasi tipo di ambiente fisico e per la condotta di un vasto range di operazioni anche contemporanee (dal combattimento alla contro-insorgenza all’assistenza alle forze di sicurezza straniere).

Questa evoluzione dei conflitti ha costretto le Nazioni e le Organizzazioni Internazionali a un continuo aggiornamento a livello organizzativo, tecnologico e dottrinale, dal livello politico strategico a quello tattico.

Per quanto concerne le innovazioni strutturali ai minori livelli ordinativi, risulta abbastanza facile cadere nella banale idea che tutti i militari facciano parte di unità esclusivamente combat e la creazione di figure professionali in particolari e innovativi settori sia uno spreco di risorse. In verità, la diversificazione del lavoro è un processo essenziale dello sviluppo, in tutti i campi, e la creazione di figure specialistiche all’interno delle unità arricchisce quel livello di professionalità verso il quale le forze armate dell’Alleanza Atlantica si sono indirizzate da oltre 20 anni.

Ma qual è la situazione in Italia? Come precedentemente detto, gli Stati Uniti condividono con gli alleati europei gran parte delle problematiche economiche, sociali e d’impiego militare, quindi il punto di partenza è, in modo proporzionato, alquanto simile.

L’ultima direttiva dell’Esercito in merito all’educazione fisica risale al 2010, mentre quella riguardante le prove fisiche al 2014, basata sul concetto di 3 eventi3 come quello statunitense prima della pubblicazione nel 2018 del Army Combat Fitness Test (ACFT), composto dai più completi 6 eventi4 e con relativa tabella di valutazione anziché semplice idoneità.

L’introduzione dell’addestramento al Metodo di Combattimento Militare (MCM), promosso dalla Brigata paracadutisti FOLGORE, ha permesso di colmare il gap tra i due Eserciti in termini di aggiornamento dottrinale attraverso il condizionamento fisico promosso dal manuale di preparazione per l’accesso al corso di Istruttore.

Se consideriamo separatamente le fasi proposte dell’H2F, in particolare quella iniziale, gli Istituti di formazione dell’Esercito Italiano prevedono da tempo nuclei di istruttori specializzati. Questo personale è spesso proveniente dalle eccellenze dei gruppi sportivi, con esperienze a livello olimpionico, e contribuisce notevolmente al processo di preparazione di reclute e allievi attraverso il più proficuo approccio dell’allenamento funzionale.

Particolare attenzione deve essere posta nella necessità di scindere la preparazione sportiva e quella finalizzata al combattimento. Il soldato, a differenza dello sportivo, quando impiegato non è di sicuro di cosa potrà mangiare, quanto potrà dormire, per quanto tempo sarà sottoposto a stress di qualsiasi genere e, soprattutto, se la sua unità riuscirà a compiere la propria missione e tornare in base. Di conseguenza, il soldato necessita di un condizionamento che gli garantisca di essere ampiamente operativo anche in condizioni non ottimali e per farlo è doveroso integrare i tradizionali metodi di allenamento.

Per quanto riguarda l’attività di mantenimento presso i reparti, lo sviluppo di una dottrina tecnica e specifica potrebbe essere l’occasione per affrontare quelle problematiche comuni già menzionate. La cultura del fitness quale misura per ridurre l’incidenza degli infortuni, del logorio fisico del personale (evitandone periodi di indisponibilità per cause mediche) e come strumento di ottimizzazione delle forze a disposizione, è un concetto noto da anni, non solo in ambito militare. Probabilmente è un investimento da affrontare il prima possibile per trarne il giusto beneficio.

Cap. Vincenzo D'Anna

3 corsa di 3000 metri; salto in alto; piegamenti sulle braccia e flessioni del busto.

4 Stacchi da terra; lancio del peso da fermo; piegamenti sulle braccia; 250m di sprint, trascinamento e trasporto del peso; flessione delle gambe.

Foto: U.S. Army