La Russia ha offerto ufficialmente all’India la sua portaerei classe Shtorm. La proposta è stata avanzata la scorsa settimana durante un incontro avvenuto presso l’ambasciata russa. L’India avrebbe pronto un assegno da 12/15 miliardi di dollari per la costruzione di una nuova portaerei a propulsione nucleare. Nonostante la disponibilità economica, il paese non è in grado di progettare e sviluppare un vettore moderno.
Il sostegno internazionale richiesto ha attratto tutti i principali costruttori del pianeta che hanno fatto a gara per accaparrarsi le simpatie indiane. L’offerta russa, si potrebbe chiudere a 12 miliardi, giunge poche settimane dopo il memorandum d’intesa siglato tra India e Stati Uniti per la cooperazione tecnologica.
Per accaparrarsi le simpatie indiane, il Pentagono, consapevole dei cospicui fondi a disposizione, aveva messo sul tavolo delle trattative la tecnologia EMAILS o Electromagnetic Aircraft Launch System. Il sistema di lancio elettromagnetico consente flessibilità d’impiego per una varietà di piattaforme che possono decollare dal vettore a pieno carico. Nonostante il gruppo di lavoro congiunto sulla cooperazione tecnologica, la propulsione nucleare non è stata mai discussa. Ecco perché i russi hanno proposto il progetto Shtorm delle Krylov State Research Center e Nevskoye Planning and Design Bureau.
Il Progetto 23000E Shtorm, vettore da centomila tonnellate a propulsione nucleare, è stato rivelato al pubblico nel giugno del 2012. Lunga 330 metri e larga 40 con un pescaggio di 11 metri, la Shtorm è stata progettata per navigare ad una velocità massima di 30 nodi (oltre 55 km/h). Secondo le Krylov State Research Center e Nevskoye Planning and Design Bureau, il vettore potrà trasportare scorte per l’equipaggio composto da 5000 marinai, per una massimo di 120 giorni. La classe Shtorm, infine, potrà imbarcare fino a 100 aerei. Il vettore sarà dotato sia di ski-jump che di catapulte elettromagnetiche.
Nella proposta, Mosca precisa che non ci sarà limitazione alcuna alla condivisione della tecnologia, rispetto a quella parziale avanzata dagli americani. La marina indiana è il principale operatore esterno del MiG-29K Sea Fulcrum. Gli Indiani stanno già realizzando due portaerei dotate di catapulte elettromagnetiche. La Vikrant, variante “stobar” da 40 mila tonnellate, entrerà in servizio nel 2017. La Vishal, variante “catobar”, decollo assistito da catapulta ma recupero arrestato da 65 mila tonnellate, entrerà in servizio nel 2022.
Fin dal 2000, l’India è alla ricerca di un nuovo vettore. Le opzioni erano limitate. All’epoca gli unici cantieri disponibili (Stati Uniti, Francia ed Italia) erano ritenuti troppo costosi per l’India, motivo per cui, nel 2004, ripiegarono sulla portaerei russa Admiral Gorshkov, costruita in epoca sovietica. Per l’aggiornamento, in base agli accordi con Mosca, l’India avrebbe pagato 974 milioni di dollari. Un anno prima della consegna (2007), gli indiani capirono che non avrebbero ricevuto la portaerei nei tempi stabiliti e che avrebbero dovuto sborsare altri 2,9 miliardi di dollari per completare l’aggiornamento del vettore classe Kirov. Le sole prove in mare costarono 550 milioni di dollari.
Battezzata “Vikramaditya”, è entrata in servizio nel gennaio del 2014. Una decisione sulla portaerei classe Shtorm è attesa nelle prossime settimane. Se i russi dovessero siglare l’accordo, gli Usa perderebbero anche la possibilità di fornire la componente imbarcata. Il Pentagono, infatti, sperava di piazzare tra i 60 ed i 100 F-35 all’India.
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