I droni armati – spiegano dalla Casa Bianca – perlustreranno la Nigeria settentrionale, nell’area dove si presume possano esserci gli appartenenti del gruppo terroristico Boko Haram e le ragazze sequestrate dallo scorso mese di aprile.
Già da una settimana, l'esercito statunitense compie dei voli di ricognizione con droni senza equipaggio decollati dall’Italia. Nonostante gli sforzi, però, ancora non c’è certezza sull’ubicazione delle giovani sequestrate dai terroristi.
Sembra ormai ovvio che le ragazze siano state divise in gruppi per facilitare gli spostamenti e rendere più difficile la loro identificazione nelle fitte foreste nel nord-est della Nigeria.
Adesso, però, gli Stati Uniti hanno delle piattaforme armate in Ciad, presso una base aerea a lungo utilizzata dai reparti speciali francesi, nei pressi della capitale N'Djamena.L'unità d’attacco rimarrà in Ciad – continuano nella nota dalla Casa Bianca - fino a quando non troveremo le ragazze.
Intanto, emergono altri dettagli sul dispiegamento delle truppe (ufficiali e non).
L'US Army Africa ha annunciato di aver inviato altro personale, che si aggiunge a quello già schierato dal Dipartimento della Difesa USA. Questo personale è definito come “appartenente ai reparti speciali”.
E’ la prima conferma ufficiale dopo le nostre indiscrezioni dei giorni scorsi. Ma la nota si fa ancora più interessante alla fine.
Le forze speciali USA – si legge – avranno il compito di formare un battaglione ranger nigeriano in grado di compiere operazioni di combattimento.
Washington, quindi, ha autorizzato ufficialmente l’utilizzo dei “moltiplicatori” così come sono definiti in gergo. Una tecnica utilizzata per esempio in Vietnam (ma la storia ne è piena). Per provare a colmare il gap numerico, i berretti verdi (esperti in questo) inizieranno ad addestrare la gente del luogo per formare una milizia. In realtà, in un ipotetico scontro con Boko Haram, queste forze (a cui alla fine andrà il merito così come prevede la buon vecchia strategia politico-militare) avranno un compito marginale e di “contenimento”.
Il primo scontro sarà condotto dai Tier 1 americani e dagli altri gruppi da combattimento dei paesi che hanno giurato di estirpare questo “cancro” dalla Nigeria. Da rilevare che la formazione straniera sarà comunque “di basso livello” per scongiurare l’addestramento di coloro che un giorno potrebbero trasformarsi in nemico.
L'esercito nigeriano – secondo Amnesty International – nella caccia a Boko Haram ha effettuato esecuzioni di massa e commesso altri abusi ai danni della popolazione.
Boko Haram, intanto, continua ad inanellare nemici. Poco meno di una settimana fa, i terroristi hanno rapito dieci lavoratori cinesi nei pressi di un sito vicino la città di Waza, a 12 miglia dal confine nigeriano e vicino alla foresta Sambisa, roccaforte dei terroristi.
Pechino, la notizia non è stata ancora confermata, avrebbe già inviato un gruppo d’assalto in Camerun per proteggere i propri interessi nella Regione.
Mosca non ha ancora annunciato alcuna mossa, ma l’Africa è un terreno ben conosciuto dagli Spetsnaz ed in zona c’è proprio un gruppo da battaglia russo.
Franco Iacch
(foto: DoD USA)