03/06/2014 - Entro la fine dell’anno, l’Air Force russa riceverà nuovi velivoli oltre ai più recenti sistema di difesa anti-missile.
Mosca continua la sua opera di promozione e rilancio dell’apparato bellico, secondo le precise direttive di Putin che ha ordinato di riportare in auge, entro il 2040, il nuovo esercito russo. Secondo le previsioni, entro quell’anno la potenza russa sarà seconda soltanto a quella americana.
Il colonnello Igor Klimov, all’agenzia di stampa Ria Novosti, non ha risparmiato dettagli e particolari, illustrando i piani della Difesa russa per l’anno in corso.
Entro il prossimo mese di dicembre, ha detto Klimov, schiereremo l’ultima versione del missile terra-aria S400 ed i sistemi di difesa a corto raggio Pantsir–S.
A beneficiare dei corposi investimenti russi, sarà principalmente l’aeronautica. L’Air Force, entro l’anno (il numero dei velivoli non è stato precisato) riceverà bombardieri Sukhoi Su- 34, caccia multiruolo Su-30 e caccia puri come il Su-35S. L’intera logistica sarà potenziata con l’arrivo dei nuovi aerei da trasporto Ilyushin Il- 76MD -90, Antonov An- 148-100 e Tupolev Tu- 214.
Copiosi fondi stanziati anche per equipaggiare i reparti con i terrificanti elicotteri d’attacco Kamov Ka-52 (ancora confermati esclusivamente per gli Specnaz) e Mil Mi- 28N. Sempre entro l’anno in corso, l’Air Force riceverà gli elicotteri da trasporto Mi- 8AMTSh Terminator, quelli da combattimento Mi-35 e gli elicotteri ‘utility’ come il Ka-226.
Sempre entro l’anno in corso, i russi compieranno dodici lanci di missili balistici intercontinentali. Buone notizie anche per i missili ‘Bulava’ ed i sottomarini classe Borey, a cui è demandata la deterrenza nucleare almeno fino al 2050. Entro l’anno sono previsti altri due lanci. Il primo sarà eseguito a settembre dal sottomarino classe Borei ‘Vladimir Monomakh’, mentre il secondo è previsto per novembre. I lanci di prova si concluderanno nel 2015. I missili saranno lanciati dai sottomarini della Flotta del Nord e del Pacifico.
L’intera classe ‘Borey’ non può ancora entrare in servizio perché non possiede l’armamento per compierlo. Ogni ‘Borey’ dovrebbe trasportare da sedici a venti missili ‘Bulava’ (solo per i 955U), ognuno dei quali dotato da sei a dieci testate Mirv. Sono otto i sottomarini classe ‘Borey’ che equipaggeranno la Marina russa entro il 2020.
Il missile a tre stadi ‘Bulava’, nome in codice Nato SS-N-30 Mace, è la versione navale del più avanzato missile balistico russo, l’SS-27 Topol-M. Può essere lanciato anche in movimento. Trasporta fino a 10 testate Mirv, può colpire bersagli fino ad otto mila chilometri di distanza ed è progettato per equipaggiare esclusivamente i sottomarini nucleari classe 'Borey'. Nonostante i numerosi fallimenti dovuti a difetti di fabbricazione, l'esercito russo sostiene che non vi è alcuna alternativa al ‘Bulava’. A causa del fallimento durante i test dei nuovi missili intercontinentali ‘Bulava’, i ‘Borey’ non saranno in grado di svolgere il loro compito primario e cioè la deterrenza nucleare.
Il primo ‘Borey’, lo “Yury Dolgoruky” K535, si è unito alla Flotta del Nord nel gennaio dello scorso anno, seguito dal K-550 (Progetto 955A) "Aleksandr Nevskij" alla fine di dicembre. Il “Vladimir Monomakh” sta completando le prove in mare, mentre il quarto ‘Borey’, lo “Knyaz Vladimir” è in costruzione dal luglio 2012 presso il cantiere Sevmash, nel nord della Russia. La costruzione del quinto sottomarino a propulsione nucleare inizierà per la fine del 2014. I sottomarini classe ‘Borey’ comporranno la spina dorsale del deterrente nucleare strategico della Marina. Andranno a sostituire i sottomarini classe Typhoon, Delta-3 e Delta-4.
Franco Iacch
(foto: DoD Fed. russa)