04/06/2014 - Un caccia Sukhoi 27 ‘Flanker’ armato si è pericolosamente avvicinato ad un aereo spia americano durante una missione di ricognizione elettronica in acque internazionali.

Continuano gli episodi, in stile guerra fredda, tra Stati Uniti e Russia dopo la chiusura di ogni rapporto a seguito della crisi in Crimea.

Nonostante l’apertura di Obama, i rapporti tra Casa Bianca e Cremlino sono praticamente interrotti.

L’episodio è stato reso noto poche ore fa. Il 23 aprile scorso, un velivolo Sigint dell’US Air Force RC-135U si trovava nello spazio aereo internazionale in una missione di routine sul mare di Okhotsk. Il velivolo spia americano, durante la missione, si è ritrovato sui radar un oggetto non identificato che procedeva a velocità sostenuta verso la sua posizione.

Il caccia russo, identificato come un intercettore Su-27 ‘Flanker’, ha assunto una rotta di intercettazione. Il ‘Flanker’, prima di cambiare rotta, si è avvicinato a poco meno di 100 metri dall’RC-135.

Tra i due velivoli non c’è stata alcuna comunicazione, né alcun tentativo è stato compiuto per provare a capire le intenzioni del caccia. Il velivolo americano non ha diminuito la velocità, comportandosi secondo quanto previsto dal piano di volo.

Secondo l’Air Force americana, il caccia russo era armato. Forse per evitare di preoccupare l’opinione pubblica, non si hanno notizie su una presunta illuminazione del velivolo americano da parte del caccia russo.

Situazioni molto comuni durante la guerra fredda, con velivoli che più volte, soltanto per uno stupido gioco tra le parti effettuato sul filo del rasoio, hanno rischiato di innescare la terza guerra mondiale.

Dal 23 aprile scorso, si sono verificati altri incontri ravvicinati al largo della costa orientale della Russia, a nord del Giappone.

Mosca non ha confermato alcun tipo di incontro con velivoli occidentali.

Franco Iacch

(foto: DoD Fed. russa, US Air Force)