06/09/2014 - Un aereo militare statunitense, in volo dalla base di Bagram, in Afghanistan, alla volta di Dubai, è stato costretto ad atterrare in Iran da due intercettori di Teheran decollati in scramble. L'aereo trasportava 140 passeggeri statunitensi e canadesi, tra questi alcuni contractors militari.

Dopo alcune ore, il volo è decollato alla volta di Dubai, sua destinazione finale.

L'aereo, noleggiato dalle forze della coalizione occidentale in Afghanistan presso la compagnia Fly Dubai, basata negli Emirati Arabi, sarebbe stato contattato dai controllori di volo iraniani, che non essendo in possesso del piano di volo, hanno intimato al pilota di rientrare nello spazio aereo afghano. Quest'ultimo avrebbe giustificato l’impossibilità di invertire la rotta in quanto non disponeva del carburante a sufficienza per tornare indietro, così sarebbe arrivata la disposizione di atterrare nell'aeroporto di Bandar Abbas, nel sud dell'Iran.

Questa versione diffusa dal Washington Post, è stata smentita dal Dipartimento di Stato che parla di semplici "problemi burocratici" tali da rendere necessario l'atterraggio in territorio iraniano, senza alcuna coercizione. Due velivoli di Teheran avrebbero comunque scortato il volo fino allo scalo di Bandar Abbas, sede della più importante base navale iraniana, sul Golfo di Hormuz.

Esistono altre versioni provenienti da fonti diverse: l'aereo è atterrato da solo; il comandante ha chiesto di atterrare dopo che si è accorto di seguire una rotta sbagliata. Dunque la dinamica dell’accaduto non è certa, ma sembra che verrà presto svelata.

Giovanni Caprara