13/03/2015 - Posticipata al prossimo novembre la consegna della prima nave da guerra classe “Zumwalt”.
La conferma è stata data dalla US Navy e dalla General Dynamics Bath Iron Works.
La seconda nave, la Michael Monsoor, sarà consegnata nel novembre del prossimo anno, a pochi mesi di ritardo dalla timeline originale.
La decisione è stata assunta a causa della complessità del progetto per la classe definita come la più potente del mondo.
A marzo 2015, la capofila Zumwalt è completa al 94%. Sia la “Zumwalt” che la seconda nave “Monsoor” inizieranno le prove in mare entro la fine dell'anno.
La terza e ultima nave della classe, la Lyndon B. Johnson, sarà consegnata nel dicembre del 2018.
Il costo dell’intero programma è di 22 miliardi dollari. Il costo totale degli appalti per le tre navi è stimato in 12,9 miliardi dollari, circa 4,3 miliardi dollari a battello.
La classe Zumwalt
Classe Zumwalt, il più grande e potente cacciatorpediniere multiruolo della Marina degli Stati Uniti mai costruito. La nave è stata pensata, progettata ed armata per la guerra del futuro ad un costo esorbitante: 4,3 miliardi dollari a battello, circa tre volte il costo di un cacciatorpediniere attuale per un costo totale di 12,9 miliardi di dollari per tre navi (sulle 32 previste inizialmente).
Dal 2009 al 2015, il costo di ogni singolo battello è aumentato del 34,4%. Ogni cosa in questa nave sembra eccezionale. Il suo profilo stealth per esempio, la renderebbe praticamente invisibile ai radar. Nonostante sia il 40% più grande di un destroyer classe Arleigh Burke, ha una Rcs (Radar Cross-Section) così bassa che ai radar nemici (e non) dovrebbe sembrare un innocuo peschereccio.
Il cacciatorpediniere Zumwalt reintroduce la campanatura: la larghezza massima della nave è sulla linea di galleggiamento, mentre procedendo verso l’alto lo scafo inizia a restringersi. La sua inusuale carena poi, è stata progettata con tecnologia a penetrazione d'onda o wave-piercing per una velocità massima di 35 nodi (56 km/h).
La classe Zumwalt è armata con ottanta missili da crociera Tomahawk (dislocati su vari pod Vls Mk 57 avanzati, lungo tutta la nave in modo da non perdere la capacità missilistica anche se colpiti), due cannoni Ags da 155 mm, due da 57 mm e batterie di Sea Sparrow evoluti. Il Sistema Gun Advanced o Ags merita un discorso a parte.
Spara proiettili-razzo di undici chili, con un margine di errore (Cep) di 50 metri, ad una distanza massima di 154 km. Ogni unità avrà una capacità di 750 proiettili. La canna dell’Ags è raffreddata ad acqua per evitare il surriscaldamento, mentre la cadenza di fuoco è di dieci colpi al minuto per arma. La potenza di fuoco combinata di un paio di torrette conferirebbe ad ogni cacciatorpediniere classe Zumwalt una potenza di fuoco pari a dodici cannoni da campo M198.
Entro due anni, la Marina Militare degli Stati Uniti equipaggerà le Zumwalt anche con sistemi difensivi laser progettati per abbattere droni ed aerei nemici e cannoni elettromagnetici in grado di sparare proiettili a velocità ipersonica. Secondo la Marina Usa, la tecnologia laser è stata progettata per eliminare le minacce asimmetriche come droni, piccoli aerei e motoscafi: tutte potenziali minacce per le navi da guerra presenti nel Golfo Persico.
I cannoni elettromagnetici sono già stati testati presso un poligono in Virginia. I dati della Us Navy parlano di proiettili da tre chili (3,2 kg per l’esattezza) sparati alla velocità di 2,4 km al secondo. I proiettili al tungsteno raggiungono il bersaglio con una velocità pari a sette volte quella del suono, per una potenza superiore (ad un costo nettamente inferiore) ad un missile Tomahawk.
Questo armamento conferirà alle Zumwalt il ruolo di “true warfighter game changer”. A bordo troveranno spazio due elicotteri Sh-60/ Seahawk (Lamps Mk III) per l’anti-submarine warfare e tre Mq-8 Fire Scout, elicotteri non-pilotati sviluppati per la ricognizione armata.
Le dimensioni della nave e la centrale elettrica in grado di produrre 78 megawatt di energia elettrica - sufficiente per alimentare 78 mila abitazioni - ne fanno una piattaforma ideale per le armi del futuro come il cannone elettromagnetico.
Le navi da quindicimila tonnellate hanno un margine di crescita del 10%, pari ad ulteriori 1500 tonnellate di tecnologia futura da implementare nel sistema senza alterare le prestazioni del battello. Il grado di automazione raggiunto infine, sarebbe così elevato che per condurre la nave basterebbe un equipaggio di 158 membri, la metà di quelli richiesti per l’attuale generazione di cacciatorpediniere (una vita operativa di 35 anni potrebbe far risparmiare ai contribuenti 280 milioni dollari per nave).
Le Zumwalt rappresentano il punto di rottura tra il passato ed i nuovi scenari da guerra del futuro. Il dominio su qualunque mare Il suo futuro armamento elettromagnetico la metterebbe in grado di imporre il "dominio" su qualunque mare e contro qualsiasi nemico.
Le Zumwalt possono considerarsi a diritto alla stregua degli F-22 (ecco perché abbiamo utilizzato il termine ‘dominio’, lo stesso ed il solo utilizzato per descrivere il caccia Usa).
Delle 32 navi pianificate dalla Marina Usa però, ne saranno costruite soltanto tre. Oltre alla capofila Uss Zumwalt, la Uss Michael Monsoor e la Uss Lyndon Johnson.
Il nome di battaglia delle Zumwalt è Silver Bullet, "proiettile d’argento".
Franco Iacch
(foto: US Navy - in basso i lavori nel 2012)