14/04/2015 - “Vi sentite al sicuro, ma la vostra tranquillità è solo un miraggio. Credete di essere in diritto di invadere le terre dei musulmani, ma non ci sarà luogo in cui potrete dormire sonni sereni. Chi ha devastato le vostre Torri Gemelle aveva meno risorse dello Stato islamico e guardate cosa vi ha fatto. E noi, cosa saremo in grado farvi? In nome di Allah, la paura si diffonderà tra di voi molto presto”.

L'annunciata campagna mediatica, hashtag #WeWillBurnUSAgain, nella quale lo Stato islamico minaccia di ripetere gli orrori dell'11 settembre, è stata ufficialmente lanciata.

L'iniziativa, annunciata mercoledì scorso con migliaia di tweet, ha preso il via sabato 11 aprile.

Il video della nuova campagna virale, secondo il Site che monitora l’attività online dei gruppi estremisti, sarebbe stato visto da più di quindicimila utenti nel mondo. I social network restano i migliori strumenti utilizzati dagli estremisti per reclutare giovani guerriglieri in tutto il globo. Nel filmato di undici minuti, sono contenute decapitazioni di massa, così come quelle dei giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff e fotogrammi degli attentati alle Torri Gemelle.

Si legge in un profilo twitter: “Siamo tutti lupi solitari, lotteremo uniti contro l'Occidente”.

La campagna mediatica “WeWillBurnUSAgain” è chiaramente indirizzata ai terroristi sparsi nel globo, nel tentativo di ispirare i “lupi solitari” nel compiere attacchi in Occidente.

“Barack Obama è il diavolo. Guardate come ha ridotto i suoi soldati”.

Nel video mostrati anche soldati americani feriti o divenuti disabili nelle guerre precedenti in Medio Oriente.

La politica dell'Isis continua a mostrare la propria strategia espansionistica. Quel Califfato, inteso dai propri seguaci come un vero “Stato di diritto” in cerca di riconoscimenti e territori.

A differenza di al-Qaeda che si è sempre proiettata in teatri distanti migliaia di chilometri, l'Isis concentra i propri sforzi anche contro sciiti e nemici locali, nel tentativo di imporre la propria distorta ideologia religiosa.

Nonostante il Califfato abbia perso terreno in Iraq, con la perdita di Tikrit ed in Siria, con il ritiro da Kobane, continua a fare progressi in altre zone della Regione.

Franco Iacch