22/04/2015 - Peso, lunghezza e data di nascita del bambino. In calce il timbro del governo: lo Stato islamico in Iraq e Siria. Il certificato di nascita è uno dei tanti documenti creati dall’Isis ed imposti sulla popolazione conquistata.
L’Isis si considera una forma di governo strutturato dal diritto, anche se queste norme possono sembrare assurde, in nome di quella interpretazione medievale della legge islamica. I documenti del Califfato, mostrati in esclusiva dalla CNN, offrono una finestra nella burocrazia dell’organizzazione. Quando, la scorsa estate, i jihadisti conquistarono Mosul, diedero subito un segnale forte, dimostrando alla popolazione di voler portare stabilità, incentivando la ripresa della vita quotidiana.
Quattro mesi dopo, anche se con profilo di studio totalmente diverso, riaprì anche l’Università di Mosul con volantini sparsi per la città. “Le lezioni riprenderanno il 24 Dhu al-Hijjah 1435 (18 ottobre 2014 nel calendario occidentale)”.
L’archeologia è una scienza vietata dallo Stato islamico. La distruzione dei manufatti antichi o meglio, di tutte le opere pre-islamiche è ritenuta legittima. Le reliquie “jahiliyah” o del periodo dell’ignoranza vanno cancellate (o meglio vendute al mercato nero dei collezionisti per milioni di dollari). L’archeologia, secondo l’Isis, potrebbe portare all’idolatria, strettamente proibita nell’Islam. I docenti, per ritornare ad insegnare, hanno dovuto frequentare alcune sessioni di Sharia, per apprendere ciò che non è più tollerato dall’Isis. Gli insegnanti hanno poi ripreso il loro lavoro, ma con le condizioni imposte dal Califfato.
Cultura prima e turismo poi. Non esistono più hotel ed alberghi sotto l’Isis. Tutte le strutture ricettive sono state trasformate in centri di accoglienza o appartamenti in affitto per i cittadini più facoltosi. Lo Stato islamico traccia anche una politica di controllo degli affitti, che non devono essere mai esosi ed incentivano le ricompense spirituali per gli affittuari. Sanità.
ISIS, Stato "moderno": i vaccini si possono fare
Il Dipartimento della Salute dell’Isis gestisce tutti gli ospedali. Attivi reparti di maternità, cliniche ed unità di vaccinazione mobile. In quest’ultimo caso, il Califfato è addirittura “moderno”.
A differenza di quell’assurda interpretazione della religione, così come avviene in Afghanistan nelle zone controllate dai talebani, la vaccinazione è garantita per la popolazione sotto il governo Daesh. In Pakistan il tasso di mortalità per poliomielite è tra i più alti del mondo per via delle vaccinazioni vietate dai talebani: il vaccino è ritenuto un’arma demoniaca, una sostanza proibita. Non per l’Isis che oltre alla sanità, si scopre essere al passo con i tempi anche per la “parità dei diritti” rispetto alle controparti radicali. I talebani vietano l’istruzione a tutte le ragazze, mentre il Califfato consente alle donne di andare a scuola, seppur in un ambiente separato dagli uomini.
L'istruzione per le ragazze, tuttavia, è limitata fino ai quindici anni.
I terroristi amano l’ambiente
L’Isis ha rispetto per l’ambiente. E’ vietato l’utilizzo di esplosivi per pescare per evitare danni all’ecosistema. Quello che per l’Occidente è un vero e proprio mostro, per la popolazione è un governo “giusto”. Per esempio. La prima cosa che l’Isis fece in Siria fu quella di abbassare il prezzo del pane. Una mossa accolta con entusiasmo dal popolo.
Il controllo dell’Isis è comunque assoluto, ma niente è lasciato al caso. Nella nuova cartina geografica realizzata è stata creata anche una linea di trasporti che collega Raqqa, Mosul e Qaim. Sono le nuove province create dall’organizzazione nel territorio conquistato. E all'interno di quest’ultimo, anche l'intrattenimento è regolamentato. Si può giocare a “Foosball” (da noi conosciuto come biliardino), ma le teste dei giocatori devono essere tutte asportate per evitare idolatria.
Una fatwa sull’intrattenimento continua a definire gli scacchi, il biliardo e gli altri giochi "contemporanei" come non sani per i musulmani, ma una partitella si può anche fare se questa non distoglie dagli obblighi religiosi.
L’obiettivo dell’Isis è quello di presentare uno Stato religioso, in linea con la giurisprudenza islamica che risponde all'autorità morale. Appare evidente, infine, che i teorici dell’Isis conoscono fin troppo bene i testi religiosi e perseguono un indottrinamento totale dell’individuo che diventa impermeabile a qualsiasi confutazione esterna. Una tecnica utilizzata da ogni regime totalitario.
Costi del governo
Un tale assetto ha naturalmente dei costi. L’Isis guadagna milioni di dollari grazie alla vendita del petrolio. Tra i clienti figurerebbe anche il governo siriano, l'acerrimo nemico. E’ quanto emerge da un nuovo documentario che andrà in onda questa sera sulla BBC. Intitolato “World’s Richest Terror Army”, il report analizza il sistema finanziario dell’Isis che, secondo gli analisti, ha consentito di incassare qualcosa come due miliardi di dollari. Lo Stato islamico si finanzia grazie alle raffinerie controllate in Siria orientale. Parte del petrolio sarebbe venduto anche al governo di Assad. L’Isis ha bisogno di denaro, la Siria lealista di petrolio: entrambi sarebbero costretti a fare affari. Damasco nega tuttavia accordi energetici con l’Isis.
Le tasse
Il governatore di Mosul, Athil al-Nujaifi, ha confermato che gli stipendi per i lavoratori pubblici a Mosul, sono stati sospesi perché l’Isis si appropriava di parte del denaro con le tasse imposte su tutti i settori. Secondo l’Occidente, l’Isis dovrà essere sconfitto sia sul fronte ideologico e finanziario che sul campo di battaglia. La bancarotta, però, potrebbe essere dietro l’angolo. Perché se è vero che da un lato l’Isis ha il denaro per finanziare un'organizzazione terrorista, dall’altro non ha abbastanza dollari per coprire i costi di uno stato. E questo potrebbe essere uno dei talloni d'Achille del Califfato.
Franco Iacch
(nella foto un certificato di nascita)