29/04/2015 - Abdul Rahman Mustafa al-Qardashi, noto come Abu Ala al-Afri, Presidente del Consiglio della Shura e coordinatore delle province dello Stato islamico in Iraq, è stato ufficialmente nominato successore del leader del gruppo, Abu Bakr al-Baghdadi.
Da alcuni giorni, numerose agenzia di stampa arabe continuano a diramare notizie sulla presunta morte del Califfo (mai confermate) per le gravi ferite riportate dopo un raid alleato avvenuto il 18 marzo scorso, nei pressi di al-Baaj, un distretto di Ninive, vicino al confine siriano.
Secondo le agenzie di stampa irachene ‘Alghad’ e ‘Al-Youm Al-Thamen’, al-Baghdadi sarebbe deceduto presso un ospedale nelle alture occupate del Golan, dove era stato ricoverato per le gravissime lesioni spinali riportate. Secondo gli iracheni, il califfo sarebbe “clinicamente morto”.
Le ultime volontà di Abu Bakr al-Baghdadi, avrebbero riguardato la nuova leadership dello Stato islamico. Il più caro amico di al-Baghdadi, lo sceicco Noman Salman Mansour al-Zaidi è stato nominato Ministro della Guerra. Il colonnello Samir al-khilefawi, noto come Haji Bakr, è il nuovo consulente militare. Abdullah Yusuf al-Khatooni è stato nominato nuovo consigliere personale del califfo mentre Fadel Hayali (Abu Muslim Turkmani) è stato promosso a vice dello Stato islamico in Iraq.
Con la nomina dello sceicco Abdul Rahman Mustafa a capo del Consiglio della Shura e vice di al-Baghdadi, tutte le cariche principali dell’Isis sono ricoperte, esclusivamente, da iracheni. Nonostante abbia ricevuto il ruolo di successore dopo la rimozione di Abu Ali Anbari, al-Afri conosciuto anche con il nome di battaglia Abu Suja, è in pectore il nuovo Califfo dello Stato islamico.
La sua ascesa non dovrebbe essere vista come un cambiamento di al-Baghdadi, che rimane fino a prova contraria il "leader supremo". Al-Afri ha ottenuto il potere esecutivo, ma risponde ancora al califfo sulle questioni più importanti (almeno fino a quando al-Baghdadi resterà in vita).
Al-Afri, di origine irachena, è nato nei pressi di al-Hadar (80 km a sud di Mosul). Docente di fisica in una scuola di Tal Afar, una città nel nord-ovest dell'Iraq, distretto di Ninive, ha pubblicato decine di studi religiosi sul rispetto della sharia. Componente del governo di Saddam Hussein, si è poi trasferito in Afghanistan nel 1998 dove ha iniziato la sua carriera in al-Qaeda, unendosi ad Abu Musab al Zarqawi, inizialmente come responsabile dell’applicazione della sharia.
Notato fin da subito da Bin Laden che lo ha eletto a suo pupillo, nel 2010 è stato nominato da quest’ultimo come Emiro di al-Qaeda in Iraq, subito dopo l’eliminazione di Abu Omar al-Baghdadi ed Abu Ayyub al-Masri.
Sostenitore e seguace delle teorie jihadiste di Abu Musaab al-Suri, al-Afri è una delle migliori menti dell’Isis. A lui si dovrebbe attribuire la nuova alleanza siglata con i terroristi siriani del fronte Jabhat al-Nusra. Abile oratore e diplomatico, è tenuto in grande considerazione tra i jihadisti di rilievo dell’organizzazione. Il potere di al-Afri è cresciuto negli ultimi tempi, subito dopo l’estromissione di Abu Ali al-Anbari, mano destra del Califfo, dopo le sconfitte subite dall’Isis in Iraq ed in Siria all'inizio dell’anno.
In precedenza, al-Afri è stato responsabile del coordinamento del governo centrale con gli emiri delle diverse regioni del califfato in formazione. Un compito ritenuto fondamentale.
Egli ha anche l’ultima parola su tutto ciò che riguarda le azioni di martirio e la materia “femminile”.
Franco Iacch