17/05/2015 - ​​In un dei rari attacchi condotti in Siria, un commando dell'esercito americano ha ucciso un uomo descritto come il capo delle operazioni petrolifere dello Stato Islamico, catturato la moglie e salvato una donna, schiava della coppia. Il pentagono ha anche diramato il nome dell’unità inviata in battaglia: 1st Special Forces Operational Detachment, meglio nota come Delta Force.

Stupisce che il Pentagono abbia parlato della Delta, considerando che tutte le informazioni riguardo l'unità sono classificate ed i dettagli sulle missioni e le operazioni in genere non sono disponibili al pubblico. Il commando della Delta Force a bordo di elicotteri altamente modificati Black Hawk, aerei Osprey V-22 e protetto da elicotteri da guerra Apache, è decollato venerdì notte dall’Iraq con destinazione un campo petrolifero nella regione di al-Amr, in Siria. Poco prima è stato imposto (secondo protocollo) il dominio aereo con gli F-22 americani. Qualsiasi cosa non autorizzata si fosse alzata in volo sarebbe stata immediatamente abbattuta da quelli che, ad oggi, sono i migliori caccia del mondo.

Il raid è stato autorizzato dal presidente Obama. La Delta Force, così come ogni altro reparto speciali americano, agisce con un proprio gruppo d’azione, trasporto e logistica, ricevendo ogni tipo di supporto possibile. Nei pressi del compound, sono state anche inviate a protezione delle truppe USA, cannoniere volanti e droni armati. Circa trenta aerei tra F-15, F-16 ed A-10 erano in volo poco distante e pronti per fornire copertura dall’alto. Un altro gruppo terrestre d’attacco, infine, sarebbe entrato in azione se la situazione lo avesse richiesto. Il secondo gruppo sarebbe rimasto in volo e non avrebbe partecipato al raid.

L’obiettivo dell’operazione era una figura di spicco dello Stato islamico: Abu Sayyaf. L’uomo è stato rintracciato all’interno di un edificio a tre piani, pesantemente difeso, motivo per cui il gruppo d’assalto è stato potenziato. Al raid hanno partecipato tra i 50 ed i 70 uomini della Delta, oltre ad un gruppo di supporto della CIA e dei Navy Seal. Una volta posizionati i cecchini, i Delta hanno fatto irruzione nell’edificio incontrando una pesante resistenza.

“Non qualche sparo, ma un vero e proprio scontro a fuoco”. Dal Pentagono hanno parlato di numerose sparatorie. I miliziani all’interno, nonostante fossero tutti armati, non hanno potuto fare nulla contro, probabilmente, la migliore squadra d’assalto del pianeta.

La Delta Force ha eliminato dodici terroristi, così come Abu Sayyaf. Nessun americano è stato ucciso o ferito. Catturata la moglie di Abu Sayyaf, la terrorista Umm Sayyaf, trasportata in una base segreta della CIA in Iraq. Liberata una donna appartenente alla minoranza religiosa yazidi divenuta la “schiava della coppia”. Rinvenuti anche testi assiri antichi ed altri reperti di inestimabile valore come telefoni cellulari, computer portatili e documenti.

L’obiettivo della missione era quello di ottenere informazioni sulle operazioni dell’Isis e sugli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi. Abu Sayyaf era descritto come “l’emiro del petrolio e del gas" dello Stato islamico, uno dei più grandi finanziatori del movimento. Secondo il Dipartimento del Tesoro, dallo scorso ottobre e per alcuni mesi, i terroristi hanno guadagnato un milione di dollari al giorno dalla vendita del petrolio sul mercato nero oltre ai milioni ottenuti grazie al racket delle estorsioni e di tutte le altre attività criminali, come i rapimenti.

E’ stato il Segretario alla Difesa americano Ash Carter, a Washington, a comunicare il raid, seguito subito dopo da un comunicato della Casa Bianca. “Non abbiamo informato in alcun modo il governo di Assad, non devono interferire con i nostri sforzi per combattere l’Isis. Assad non è un partner nella lotta al terrorismo, lui spalleggia quelli che noi combattiamo e poi non è un bene mettersi contro la Delta. Sapete, quando entrano in azione questi ragazzi, la gente muore”.

Franco Iacch

(foto: archivio US DoD)