03/06/2015 - Lo Stato islamico è in grado di progettare e realizzare equipaggiamento moderno, mentre la capacità di produrlo e di schierarlo in gran numero sul campo cresce di giorno in giorno.
La scoperta dei Peshmerga, avvenuta due settimane fa in un polveroso avamposto nei pressi della città di Kirkuk, ha confermato i timori degli occidentali (o confermato ciò che i libri hanno sempre detto: l’evoluzione sul campo di battaglia).
I militari hanno rinvenuto due diverse piattaforme realizzate ‘in casa’ dai fondamentalisti e che dimostrano la crescente adattabilità del Califfato sul campo di battaglia.
Il primo dispositivo rinvenuto è un fucile da cecchino modificato ed adattato per essere montato su una piattaforma in acciaio in grado di ruotare di 360 gradi. Il sistema d’arma è equipaggiato con un computer per tenere traccia degli obiettivi. Si tratta, quindi, di una postazione da cecchino in remoto.
Il secondo sistema scoperto è un camion rinforzato carico di esplosivo protetto da piastre in acciaio spesse due pollici. Questi camion hanno avuto il loro battesimo del fuoco durante la battaglia di Ramadi contro il quartier generale delle truppe lealiste irachene. La corazzatura protegge il mezzo dal fuoco nemico, gli consente di sfondare i checkpoint e di dirigersi senza esplodere verso il bersaglio.
Secondo i Peshmerga, i terroristi hanno iniziato a produrre in serie equipaggiamento altamente tecnologico. Ciò dimostra (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che lo Stato islamico, quell’esercito multietnico che continua ad espandere i propri domini, possiede il know-how militare di mezzo mondo (forse sarebbe meglio dire dell’intero globo), senza considerare l’equipaggiamento USA sottratto alle truppe regolari (dai fucili di precisione ai carri armati).
Nella provincia di Anbar, dove l’Isis sta combattendo l'esercito iracheno, i terroristi utilizzano prevalentemente le armi sottratte ai nemici sconfitti. Ma sul fronte settentrionale, dove sono attivi i Peshmerga, i miliziani dello Stato islamico utilizzano sempre più spesso equipaggiamento modificato, ben superiore a quello delle truppe regolari.
Quel fucile da cecchino mostrato, non sembra essere un ‘giocattolo’ di propaganda. Il fucile è collegato ad un computer di tiro che controlla tutti i parametri necessari per consentire all’utente in remoto di fare fuoco in totale sicurezza, guardando l’obiettivo tramite una telecamera ad alta definizione installata sul sistema.
Computer e cavi sono di fattura inglese, mentre alcune migliorie apportate sono riconducibili ai ceceni, ritenute le migliori truppe che hanno sposato la causa del califfato. Il camion corazzato è dotato anche di una torretta blindata che ospita mitragliatrici pesanti. All’interno del mezzo, trovano spazio centinaia di contenitori per il plastico C4.
E’ giudicato sia dai terroristi che dai lealisti, come l’arma “suicida suprema”.
I camion corazzati sono così tanto temuti che i Peshmerga si rifiutano di affrontarli in campo aperto. Nonostante sia stato apprezzato l'invio dei cannoni senza rinculo "Folgore" italiani, per eliminarli i curdi si affidano preferibilmente ai raid aerei alleati.
Franco Iacch
(foto: Gavin John)