22/06/2015 - L’Air Force continua a testare con successo l’F-35, aumentando le sortite quotidiane. E’ quanto comunicano dal 33° Fighter Wing, a Eglin, base che sovrintende l’intera formazione dei piloti e del personale in vista della Capacità Operativa Iniziale prevista per la prossima estate. Ad Eglin è schierato un intero stormo di F-35: 26 caccia della versione A e 17 della versione C.
La base, fin dall’atterraggio del primo F-35 avvenuto nel 2011, ha formato tutti i piloti, tranne alcuni collaudatori. Da Eglin sono usciti 163 piloti abilitati e, al dieci di giugno, 1988 manutentori qualificati per tutte le forze armate.
Eglin ospita anche le varianti precedenti dello JSF, quelle dotate della prima versione del software Block 1B.
Sul 50% della flotta F-35 è presente il Block-2A. Il 2A aumenta le capacità generali del velivolo per l’addestramento dei piloti comprese le funzionalità off-board fusion, collegamenti dati iniziali, contromisure elettroniche e debrief migliorato. Con il blocco-2A, viene fornito l’86 per cento del codice necessario per raggiungere la Capacità Operativa Iniziale.
Il Corpo dei Marine con l’F-35B dovrebbe raggiungere la Capacità Operativa Iniziale entro il prossimo quindici luglio con il blocco software 2B. Il 2B conferisce Close Air Support basilare con la possibilità di lanciare AMRAAM (Advanced Medium Range Air to Air Missile), JDAM (Joint Direct Attack Munition) e GBU-12 (laser-guided aerial bomb).
Il restante 50% dell’intera flotta è già stato aggiornato al Block 2B. Ma l'aggiornamento temporale del software è una costante difficile da seguire a causa della complessità del velivolo. Milioni di righe di codice integrato nei sistemi del caccia stanno causando ritardi. E’ stato il generale Christopher Bogdan, pochi giorni fa, a prospettare possibili ritardi nel rilascio dei prossimi software e, di riflesso, sulle capacità del caccia.
Ricordiamo che l'Air Force prevede di raggiungere la Capacità Operativa Iniziale con l’F-35A nel 2016 con la prossima iterazione del software, chiamato 3i. Descritto come un aggiornamento tecnico del Block-2B, il 3i consentirà all'aereo di utilizzare JDAM, GBU-12 ed AMRAAM. L’F-35A avrà capacità di supporto aereo ravvicinato sostanziali soltanto nel 2018, quando raggiungerà la Piena Capacità Operativa.
Solo nel 2019 (a meno di clamorosi ritardi), l’F-35A potrà sparare con il cannone interno e rilasciare una serie di munizioni compresi AIM-9X, AMRAAM, GBU-12, GBU-31 e le Small Diameter Bomb II.
Il software Block 3F fornirà il 100 per cento delle capacità ‘Warfighting’ del caccia, con integrazione totale di tutti i sistemi esterni. Ma proprio per il Block 3F ci sono ritardi. Ad oggi, la più grande sfida dell’ Air Force è quella di riuscire a formare abbastanza personale per garantire la Capacità Operativa Iniziale.
Sembra quasi paradossale, ma l’aviazione più potente del mondo è a corto di personale, causa tagli al bilancio. Una soluzione sarebbe stata quella di tagliare (seppur a rilento ed a malincuore) la flotta A-10 e riconvertire l’intera forza a terra per lo JSF così da essere pronta per i primi squadroni operativi presso la Hill Air Force Base, nello Utah. Ma il Congresso ha bloccato i piani di pensionamento degli A-10.
Soltanto diciotto A-10 sono stati ritirati dal servizio attivo, liberando cosi 150 manutentori riqualificati che saranno formati per l’F-35.
La scuola di Eglin ha formato quasi 1.900 manutentori per l'Air Force, il Corpo dei Marine, la Marina e per le nazioni partner. L'obiettivo, entro il 2018, è quello di formare 2.100 manutentori l’anno. Mentre i manutentori continuano ad affinare le loro capacità, la base continua ad incrementare le sortite.
Nel 2013, i nove F-35 della base volavano quattro volte al giorno. A giugno 2015, da Eglin si alzano mediamente 25 caccia al giorno per 19 sortite ogni 24 ore.
Franco Iacch
(foto: Lockheed Martin)