26/06/2015 - All'IS bisogna dare atto dell'ingegno profuso per migliorare i lati peggiori del medioevo occidentale. L'ultimo ritrovato in fatto di guerra psicologica è un premio .. un premio in carne ed ossa. Si, perché se sai imparare e recitare alcuni versetti del Corano così bene da convincere una platea un premio non te lo può togliere proprio nessuno.

Sarebbe stata scontata la classica coccarda, più originale è disgustoso sono invece tre schiave per i primi tre classificati.

Questo è quanto accade nell'est della Libia dove il concorso "impara i versetti e vinci una schiava" è stato addirittura messo in rete con un bando ufficiale in occasione del Ramadan. Il concorso è rivolto «ai soldati dello Stato islamico e a tutti i responsabili della Provincia della Cirenaica», come specificato sul bando ufficiale.

Continuando la lettura si trovano dettagliati elenchi delle sure da conoscere e le moschee dove è possibile iscriversi alla competizione. L'assegnazione dei «premi» è fissata per l'«Id al-fitr», la fine del Ramadan.

Quello che sconvolge è però proprio il premio messo in palio: schiave di cui non si precisa altro. Immaginando che le tradizioni dell'IS non siano mutate nell'ultimo periodo si può ipotizzare che le donne-trofeo siano non-musulmane e sequestrate come bottino nei vari raid delle milizie. Il rapimento e la riduzione in schiavitù delle donne infedeli è pratica buona è giusta secondo i precetti della sharia, dunque il premio messo in palio rientra a pieno nei canoni sociali dell'IS.

Inutile sottolineare come questo abominio sia cosa normale solo per l'IS e per chi come loro ha perso una parte della sua moralità per strada. Il mondo musulmano è unito nel condannare attività di questo genere e tutti quelli che ne prendono parte. Sul reale numero di partecipanti e su quando questa "recita di fine ramadan" si svolgerà niente è dato sapere, tuttavia alcune riflessioni sono necessarie.

Lo Stato Islamico ha davvero bisogno di svolgere gesti così esemplari ma semplici per mantenere la sua proseliti?

Visto l'inesistente libertà di esistere delle donne non musulmane serviva un premio del genere?

L'IS ci ha abituati ad una guerra psicologica subdola ma estremamente efficace, quello che per noi non ha nessun senso ha un grande impatto per il mondo di chi non ha nulla. Gli abbandonati della sedicente primavera araba che non trovano posto nel nuovo scenario internazionale sono alla mercè di questi esperimenti sociali del Califfato.

Un uomo solo che ha un lavoro misero e una vita frugale vede nella possibilità di imparare qualche verso del corano e saperlo recitare una via di fuga dalla solitudine e dalla frustrazione perché se fa bene il suo compito avrà in premio una donna. Non è rilevante per lui che questa sia lì contro la sua volontà, ma l'importante è poterne usufruire in qualsiasi modo e maniera lo aggrada. Così, quello che per noi occidentali è solo un gioco con un triste finale per l'IS è un piano studiato a tavoli per attrarre personale tra le loro fila.

L'IS ha compreso come manipolare le debolezze del prossimo per sfruttarle a proprio vantaggio. Usare le donne non musulmane come trofeo è per noi motivo di disgusto ma peggio è la realtà che si cela dietro questo copione. Un subdolo mezzo di attrazione per uomini, ragazzini e bambini manipolati da un manipolo di sedicenti Imam che avrebbero dovuto guidarli verso la redenzione e la salvezza eterna mentre invece gli sta guidando verso un baratro tanto profondo in cui nessun credente sarebbe sceso volontariamente.

Nella mia mente di giovane donna occidentale spero ancora che queste fanciulle si ribellino nelle quattro mura della loro casa-prigione, ma poi ricordo che loro un posto dove scappare non lo hanno. Loro un posto dove trovare comprensione, sostegno e aiuto non sanno nemmeno che esiste in qualche parte del mondo. Allora spero che trovino il migliore tra i peggiori, che le picchi non troppo forte, che le lasci mangiare di tanto in tanto e che alla fine le lasci morire con la stessa dignità concessa agli animali; che è sempre di più di quella concessa a loro.

Per noi che viviamo nella parte di mondo imperfetta - ma dove mi è concesso in quanto donna di scrivere quel che penso - per noi spero che tutto questo ci faccia aprire di più gli occhi e meno la bocca.

Per sconfiggere l'IS non bastano quattro bombe a mano e una carovana di Brancaleone, per sconfiggere l'IS bisogna avere ingegno, razionalità, sangue freddo e una volontà d'acciaio.

Loro ci hanno mostrato come la loro volontà d'acciaio riesca a fargli superare persino l'umana decenza che è insita in tutti gli uomini, ora tocca a noi. Il prossimo premio in carne ed ossa dovrà essere il cuore ideologico dell'IS.

Denise Serangelo