17/07/2015 - “L'isola di Gotland potrebbe essere un facile obiettivo dei russi in un’ipotetica invasione dei Paesi Baltici. Presto non sarà più così”. Le dichiarazioni del governatore dell’Isola di Gotland, Cecilia Schelin-Seidegård, hanno avuto grande eco in Russia, con media che non hanno di certo utilizzato i guanti bianchi per rispondere al politico.
Per l’agenzia Sputnik, tra le più eleganti nel commentare le esternazioni del governatore, la Schelin-Seidegård “questa notte ha dormito male, completando l’opera alzandosi dal lato sbagliato”.
Ma cosa ha detto il governatore dell’Isola di Gotland?
“Gotland è sempre stata l’anello debole della difesa svedese. Il governo ha deciso di fortificarla, dotandola di batterie missilistiche, in grado di proteggere le nostre navi in rotta verso San Pietroburgo e bersagliare vettori in avvicinamento”.
Commentano dalla Sputnik “Sul serio la signora Schelin-Seidegård crede che la Russia stia cercando di invadere i paesi baltici e minacciare la Svezia? Davvero crede, questa donna impaziente di combattere i russi, che la sua isola possa davvero svolgere un ruolo strategicamente importante se attaccassimo? Quello che facciamo noi, lo fanno anche gli altri. Svolgiamo semplici esercitazioni militari, ma ciò non significa che ci prepariamo ad un’invasione. Allora, potremmo pensarlo anche degli Stati Uniti ed alle loro continue esercitazioni che svolgono in tutto il mondo. Il governatore, questa notte, avrà dormito male, completando l’opera alzandosi dal lato sbagliato”.
I media russi, quindi, non hanno proprio gradito le frasi del governatore, ma sbagliano nel ritenere Gotland irrilevante. La chiave della strategia difensiva della Svezia è proprio l’Isola di Gotland. Se ben presidiata e difesa, nessun nemico può attaccare il suolo svedese. Tuttavia, se Gotland cadesse, un nemico potrebbe dominare tutta la Svezia con missili tattici.
L’apparato militare svedese si basa sulla capacità di spostare truppe ed attrezzature velocemente lungo percorsi prestabiliti che attraversano il paese. I “combat engineer battalions”, per esempio, sono schierati presso la base di Eksjö nel sud del paese, mentre l'artiglieria pesante così come la fanteria del Norrbotten Regiment sono schierati a Boden, nel nord. Ciò significa che per raggiungere Gotland da Boden si dovrebbero percorrere 1000 km.
Le truppe poi, per raggiungere l’isola dovrebbero imbarcarsi presso il porto di Nynäshamn. Ci sarebbe anche un’altra unità di fanteria, distante 200 km nell’entroterra svedese, ma dovrebbe comunque imbarcarsi primo di raggiungere Gotland. Considerando i preparativi ed il viaggio, le unità svedesi raggiungerebbero Gotland in quattro-cinque giorni, tempo ritenuto sufficiente per consentire ai russi di fortificare l’isola.
Ogni battello svedese sarebbe poi affondato ancor prima di raggiungere la riva. Gotland (ad oggi difeso dai 300 volontari del 32° Gotland Battalion), secondo la nuova dottrina, dovrebbe ospitare una brigata dotata di carri armati, fanteria meccanizzata, artiglieria, sistemi di difesa aerea, genieri e logistica. Altre due brigate simili dovrebbero essere dislocate nel nord e nel sud del Paese.
L’Isola di Gotland riceverebbe quindi due battaglioni di fanteria meccanizzata dotati di CV-90, due compagnie pesanti equipaggiate con il Leopard 2, supporto UAV, un battaglione di artiglieria ‘Archer’ ed un battaglione di difesa con un sistemi missilistici antiaerei a lungo raggio oltre alla completa logistica.
Questa forza avrebbe metà della potenza di quella schierata durante la Guerra Fredda, ma sarebbe abbastanza forte da resistere ad un attacco russo (almeno fino all’arrivo degli americani).
Franco Iacch
(foto: Swedish Armed Forces)