21/07/2015 – Lo Stato islamico in Siria ha vietato la connessione internet privata nella sua capitale Raqqa, con un giro di vite sulle spie e sugli attivisti che rivelano le atrocità quotidiane del gruppo terroristico. Quanti vivono nella roccaforte potranno utilizzare la rete solo presso gli internet cafè, gestiti e controllati dai funzionari del califfo.
Il divieto è stato imposto con un volantino (nella foto), distribuito domenica scorsa, per limitare sia la diffusione di quelle immagini orribili, marchio di fabbrica dell’Isis, sia per evitare i contatti con le famiglie di quanti sarebbero pronti a disertare.
Nel volantino si ordina, entro giovedì prossimo, il distacco di tutti i collegamenti internet privati. L’ordine sarebbe stato emesso da Abu Bakr al-Baghdadi in persona, con una lettera inviata a tutti i suoi “uffici stampa” sparsi per il califfato.
Al-Baghdadi avrebbe anche vietato la diffusione di video violenti, se non accuratamente modificati. Il califfo sarebbe preoccupato per l’immagine pubblica dell’Isis nel panorama mondiale. Quei video, secondo quanto avrebbe impartito in un decreto il numero uno dell’Isis, potrebbero offendere gli altri musulmani sparsi nel globo.
Secondo le agenzie di stampa del medio-oriente, la decisione di al-Baghdadi avrebbe creato una spaccatura tra gli alti ufficiali del califfo, convinti della necessità di trasmettere al mondo queste atrocità perpetrate ai danni del nemico dello Stato islamico.
Il modello del terrore
Abu-Nabil al-Anbari, ex poliziotto sotto il regime di Saddam, consacratosi ad al-Qaeda durante la sua permanenza nella prigione di Abu Ghraib, a Baghdad, e figura di spicco dell’Isis in Libia, è stato giustiziato a Derna, vicino al confine con l'Egitto, centro storico di jihadisti libici. L’uomo è stato costretto a sfilare per le vie della città, prima di essere impiccato.
Abu-Nabil al-Anbari, era stato inviato da al-Baghdadi per creare un avamposto dello Stato islamico in Libia e conquistare la strategica città di Derna, prima si essere catturato da un gruppo islamico rivale. L’uomo è stato costretto a sfilare per le vie della città, insultato e sbeffeggiato prima di essere giustiziato.
L’esecuzione è stata ripresa e diffusa sulla rete, con la stessa tecnica di montaggio dello Stato islamico. La natura pubblica dell’esecuzione di al-Anbari, avvenuta lo scorso giugno, è stata adottata per scoraggiare quanti volessero unirsi ai fondamentalisti dell’Isis, utilizzando le armi mediatiche preferite da questi ultimi.
Abu Nabil al-Anbari era l’uomo scelto da Abu Bakr al-Baghdadi per negoziare con i gruppi locali libici un’alleanza.
Franco Iacch