28/07/2015 - Il Corpo dei Marine ha terminato i test e compilato le pratiche burocratiche necessarie per trasformare l'F-35 in un aereo operativo. E’ quanto ha dichiarato poche ore fa il generale Jon Davis, vice comandante dell'aviazione dei Marine.
Adesso spetta al comandante dei Marine, il generale Joe Dunford, porre l’ultima firma l’entrata in servizio, con Capacità Operativa Iniziare, dello Joint Strike Fighter.
Ha aggiunto Davis "Il nostro comandante è un tipo impegnato e nessuno vuole mettergli fretta. Sta analizzando tutti i dati raccolti durante Operational Readiness Inspection, vorrei dire che scioglierà le riserve in pochissimo tempo, ma non sarebbe corretto. Posso affermare, invece, che tutti i parametri previsti nell’ispezione finale, sono stati raggiunti”.
Sappiamo che a differenza del V-22 Osprey che i Marine hanno schierato in Iraq subito dopo l’avvenuta ‘IOC’, l'F-35 non entrerà in guerra con lo Stato Islamico. Il primo squadrone degli VMFA-121 sarà trasferito presso la base di Iwakuni, in Giappone, nel gennaio del 2017, per rispondere alle possibili crisi nella Regione.
Non sarà più un aereo sulla carta – ha detto Davis – l’F-35 potrebbe essere utilizzato in qualsiasi parte del mondo, qualora fosse richiesto il suo specifico supporto alle nostre truppe. Entrando in servizio, farà parte dell’arsenale generale dell'aviazione militare degli Stati Uniti.
E sarà un momento storico – ha aggiunto il generale – per quello che è stato bollato ingiustamente come il sistema d’arma che ha distrutto il Pentagono e le nostre capacità di difesa.
“I nostri piloti sono stati in grado di effettuare una missione di ricognizione armata in un ambiente ad elevata minaccia, contesti in cui i Boeing Co F / A-18 e AV-8B Harrier non avrebbero potuto operare. Ciò significa che l’F-35 avrebbe potuto distruggere con facilità i siti missilistici Scud durante la prima Guerra del Golfo anche se pesantemente protetti”.
Davis, che conferma gli attuali problemi sulla condivisione dei dati raccolti dai caccia in configurazione di quattro velivoli, ha affermato la nuova strategia che adotteranno i Marine, con formazioni di 2+2 caccia. La fusione dei dati sulle minacce rilevate da una squadra composta da quattro caccia, non è ben gestita dall’attuale software. Di conseguenza, l’F-35 ha alcune difficoltà nell’individuare il reale numero degli obiettivi nemici sul radar. Meglio, quindi, farli volare in coppia.
I problemi sono stati identificati nella ‘fusione’ collettiva delle minacce rilevate, uno dei punti di forza del futuro ‘Game Changer’. I dati trasmessi ai piloti, a volte, non sono quelli reali.
Davis ha confermato che Lockheed Martin risolverà il problema con il blocco software 3F. I Marine, quindi, faranno volare gli F-35 in coppia invece che in quattro. Tale configurazione ha evidenziato maggiore affidabilità e bassi livelli di falsi allarmi, assolutamente gestibili.
I ritardi, però, si tramutano anche in cifre. Lockheed, infatti, potrebbe perdere parte dei 300 milioni di dollari in incentivi legati allo sviluppo dei tre pacchetti software 2B, 3i e 3F. Secondo contratto la società avrebbe ricevuto dei “premi”, qualora avesse rispettato la timeline delle consegne.
La strategia dello sviluppo del programma JSF, si basa sull’implementazione di software che di volta in volta incrementano le capacità della piattaforma. Ad oggi sono stati stanziati i fondi per il Block-4 finale. L’F-35 che volerà nel 2040, sarà dotato del Block-7.
Il Block 1A/1B comprende il 78 per cento del codice sorgente necessario per le Capacità Operative Iniziali dell’F-35 fornendo il software per l’addestramento e l’interazione primaria tra i vari sistemi principali. Il Block-2A è il software attualmente “caricato” sulla flotta F-35. Aumenta le capacità generali del velivolo per l’addestramento dei piloti comprese le funzionalità off-board fusion, collegamenti dati iniziali, contromisure elettroniche e debrief migliorato.
Con il blocco-2A, viene fornito l’86 per cento del codice necessario per raggiungere la Capacità Operativa Iniziale. Il Corpo dei Marine con l’F-35B dovrebbe raggiungere la Capacità Operativa Iniziale con il blocco software 2B.
Il 2B conferisce Close Air Support basilare con la possibilità di lanciare AMRAAM (Advanced Medium Range Air to Air Missile), JDAM (Joint Direct Attack Munition) e GBU-12 (laser-guided aerial bomb). Al 28 di luglio, il 50% della flotta F-35 americana ha caricato il 2B. Da rilevare, che l’F-35B testato dai Marine è dotato di una versione speciale del software Block 2B. Lo squadrone dei Marine, chiamato ‘Gruppo 1’, presenta la maggior parte delle modifiche hardware già implementate (e che un domani saranno integrate nella produzione di massa) come le paratie rinforzate. Il velivolo potrebbe andare in battaglia con un equipaggiamento ‘ridotto’: missili AIM-120 AMRAAM, bombe GBU-12 e GBU-39.
L'Air Force prevede di raggiungere la Capacità Operativa Iniziale con l’F-35A nel 2016 con la prossima iterazione del software, chiamato 3i. Descritto come un aggiornamento tecnico del Block-2B, il 3i consentirà all'aereo di utilizzare JDAM, GBU-12 ed AMRAAM. L’F-35A avrà capacità di supporto aereo ravvicinato sostanziali soltanto nel 2018, quando raggiungerà la Piena Capacità Operativa.
Solo nel 2019 (a meno di clamorosi ritardi), l’F-35A potrà sparare con il cannone interno e rilasciare una serie di munizioni compresi AIM-9X, AMRAAM, GBU-12, GBU-31 e le Small Diameter Bomb II. Il software Block 3F fornirà il 100 per cento delle capacità ‘Warfighting’ del caccia, con integrazione totale di tutti i sistemi esterni. Il Block 3F è stato scritto, secondo le ultime informazioni della Lockheed, ed è in fase di test. Il sistema SDB-II sarà integrato con il software Block-4a.
Il Block 4 sarà suddiviso in due segmenti. Il Block-4a sarà pronto tra il 2021 ed il 2022, mentre il 4B per il 2023. I dodici milioni di dollari per scrivere il Block-4 sono stati inseriti nel bilancio 2014. Grande parte dello sviluppo del Block-4 sarà dedicato alle contromisure contro i sistemi di difesa aerea nemici esistenti e con quelli che sorgeranno negli anni futuri.
"Abbiamo bisogno di costruire aeroplani e iniziare la produzione di massa per avere la certezza e la tranquillità di sostituire le piattaforme in servizio”. In merito alla possibile rivisitazione dei caccia che il Pentagono potrebbe ordinare, secondo quanto proposto dalla Defense Planning Guidance, Davis è stato chiaro "Gli F-35 dovranno essere 2443 così come previsto. Abbiamo F-18, Harrier e Prowler in servizio da più di 20/30 anni. La nostra flotta aerea ha bisogno di quei 2443 F-35 ed il Corpo dei Marine vuole i suoi 420 JSF”.
Il Pentagono ha già dato il via libera per l’entrata in servizio dell’F-35B. La Lockheed ha consegnato 33 dei 340 F-35B acquistati dal Corpo dei Marine oltre agli 80 F-35C da schierare sulle portaerei. Entro luglio, i Marine avranno più di cinquanta piloti abilitati per l’F-35 e più di 400 militari specializzati nella manutenzione. Secondo quanto previsto dal Marine Corps Aviation Plan, l'F-35 sostituirà l’intera flotta EA-6B Prowler entro il 2019 e soppianterà l'AV-8B Harrier dal 2026. L’F-35, infine, rileverà gli amatissimi F/A-18 Hornet nel 2030.
L’Air Force raggiungerà la Capacità Operativa Iniziale dell’F-35A non appena si sarà formato il primo squadrone costituito da 12-24 velivoli, con aviatori ed equipaggi addestrati ed in grado di svolgere missioni di supporto aereo ravvicinato, interdizione e limitata soppressione e distruzione delle difese antiaeree nemiche. L'F-35A raggiungerà la Capacità Operativa Iniziale tra l’agosto e il dicembre del 2016.
L’Us Navy, infine, equipaggiata con gli F-35C, raggiungerà la Capacità Operativa Iniziale non appena si sarà formato il primo squadrone composto da 10 aerei, con personale e piloti della marina militare addestrati ed in grado di svolgere le missioni assegnate. L' F-35C raggiungerà la Capacità Operativa Iniziale tra l’agosto 2018 ed il febbraio 2019.
I 55 anni di vita del caccia F-35 costeranno agli Stati Uniti 1500 miliardi di dollari. Oltre agli Stati Uniti, il caccia è stato ordinato da Gran Bretagna, Australia, Italia, Turchia, Norvegia, Paesi Bassi, Giappone, Corea del Sud e Israele.
Franco Iacch
(foto: Lockheed Martin)