21/03/2014 - L'Unione Europea ha ampliato le sanzioni mirate contro i funzionari russi accusati di aver destabilizzato l'Ucraina, ma non ha ancora concordato l'entità delle misure economiche.
Questa sarebbe l'ultima mossa a disposizione degli “alleati” in risposta all'escalation dello scontro sulla Crimea, ormai la più grande crisi geopolitica tra la Russia e l'Occidente dopo la fine della guerra fredda. L'Unione europea ha ampliato il numero dei funzionari russi ed ucraini oggetto di sanzioni, seguita dagli Stati Uniti che hanno aggiunto altri 20 funzionari alla propria lista “nera”.
Entro oggi, anche il presidente francese Francois Hollande aggiornerà la propria lista, molto simile a quella degli Stati Uniti.
Al momento congelato l'accordo da 1,6 miliardi di euro per la fornitura di due navi da guerra classe Mistral per la Marina russa. Mosca però ha risposto prontamente al ministro degli Esteri francese Laurent Fabius che ha paventato questa possiblità con una semplice frase: “Tenetevi le navi, ma ridateci l'assegno da 1,6 miliardi di euro”. Parigi non ha replicato.
Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, ha annullato i preparativi per un vertice con la Russia in programma il prossimo giugno.
Infine, il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso ha confermato che l'UE sta preparando delle sanzioni economiche su vasta scala contro la Russia. Le sanzioni contro la Russia sono state divise su tre livelli. Il primo è stato raggiunto tre settimane fa con la sospensione dei negoziati sulla liberalizzazione dei visti per facilitare i viaggi tra Stati Uniti e Russia. Le sanzioni di secondo livello sono state elevate lunedì scorso contro i funzionari russi, con il congelamento dei beni ed il divieto di visto.
Le sanzioni economiche rappresentano l'ultimo stadio (nonché ultima arma a disposizione dell'Occidente), così come confermato dal cancelliere tedesco Angela Merkel. Il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito all'inizio di questo mese che le sanzioni contro la Russia avrebbero provocato danni all'economia globale.
Ricordiamo che Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Canada hanno sospeso la collaborazione militare con la Russia all'inizio del mese.
Intanto Mosca continua il suo processo di annessione.
Tutte le forze presenti in Crimea saranno regolarizzate ed entraranno a far parte dell'esercito russo. Secondo Vladimir Komoyedov, presidente della commissione Difesa alla Camera, le forze presenti in Crimea diventeranno parte del Distretto Militare del Sud. Passaggio – ha aggiunto Komoyedov alla Ria Novosti - che sarà accelerato a causa della mobilitazione delle truppe di riserva ucraine, processo che sarà completato entro i prossimi 30 giorni.
Intanto, secondo Mosca, tutte le navi militari ucraine presenti in Crimea, avrebbero issato la bandiera russa. La Flotta del Mar Nero, già forte di undici unità, avrebbe annesso due corvette, una nave comando, diverse motocannoniere missilistiche, dragamine e l'unico sottomarino ucraino, il Zaporizhia (nella foto), battello diesel-elettrico classe “Foxtrot”.
Circa 22 mila soldati ucraini, con le loro rispettive famiglie, sono di stanza nella penisola del Mar Nero. Il loro destino è ancora incerto.
Franco Iacch