07/04/2014 - I sottomarini forniscono un vantaggio fondamentale nelle operazioni top-secret per infiltrare ed esfiltrare elementi dei reparti speciali. Il sommergibile è un ottimo strumento di spionaggio, ma se scoppiasse una guerra, diverrebbe la principale piattaforma d’attacco contro il nemico che non conoscerebbe mai la sua posizione.
Usarono queste parole dall’esercito israeliano, nel presentare, lo scorso ottobre, i nuovi sottomarini classe “Dolphin II”, che entreranno in servizio entro l’anno.
A distanza di qualche mese, trapelano altre informazione sui due nuovi battelli. Si chiameranno “Tanin” (coccodrillo) e “Rahav” (Demone) e sono stati acquistati dalla Germania nel 2012.
I nuovi sottomarini classe Dolphin II saranno identici ai precedenti, ma saranno molto più moderni ed il 28% più grandi dei Dolphin I.
E’ opinione comune che Israele, con la nuova classe “Dolphin II”, si stia dotando dei migliori sommergibili convenzionali al mondo.
E’ risaputo che tutti i “Dolphin” hanno la capacità di imbarcare testate nucleari. Almeno due di loro sono sempre in pattugliamento a scopo deterrente. La classe “Dolphin” infatti, ha conferito ad Israele capacità di “First strike” (attacco nucleare preventivo) e “Second strike” (capacità di risposta nucleare ad un attacco preventivo del nemico).
Ovunque ed in ogni momento – dicono nel tipico stile di Israele – ci potrebbe essere un nostro sottomarino pronto a far fuoco.
I Dolphin II, dietro esplicita richiesta del governo israeliano, sono stati dotati della propulsione indipendente dall’aria o AIP. I sistemi AIP consentono al sottomarino non nucleare di operare senza l’utilizzo dell’aria esterna. Mentre per il reattore di un sottomarino nucleare si deve pompare continuamente liquido di raffreddamento, generando una certa quantità di rumore rilevabile, i battelli non nucleari alimentati a batteria con sistema AIP, navigherebbero in silenzio.
Un sottomarino propulso con sistema AIP, potrebbe operare per missioni di pattugliamento o deterrenza per 30/40 giorni. Gli Stati Uniti, dopo alcuni esperimenti, hanno deciso di continuare con la propulsione nucleare.
Franco Iacch
(foto: ThyssenKrupp)