17/05/2014 - Poco meno di 300 ragazze rapite da un gruppo di terroristi. Un paese grande due volte la California ed uno sforzo internazionale congiunto per salvarle, anche se ufficialmente non c’è nessuna operazione militare in atto da parte degli occidentali.

Queste le informazioni sulla vicenda Boko Haram. Quello che però, non sapevamo (e che rafforza la nostra ipotesi avanzata alcuni giorni fa e, cioè, un’operazione ombra condotta dai reparti speciali di alcuni paesi) è che da giorni sarebbe in corso una missione sotto copertura.

La notizia non è stata confermata dal Dipartimento della Difesa, ma oltre ai trenta consulenti inviati dagli Stati Uniti, in Nigeria sarebbe già operativa una squadra formata dagli Hunter Killer della CIA e da almeno due team dei Navy Seal.

Emergono altri dettagli.

I Tier 1 schierati da Washington sarebbero gli stessi che lo scorso anno salvarono più di settanta bambini rapiti e destinati sul mercato degli schiavi nigeriano. Conoscerebbero bene, quindi, il contesto operativo.

I Sas brittanici non sarebbero nuovi a queste operazioni (i West Side Boys in Sierra Leone tremano ancora) mentre i reparti speciali israeliani non temono confronti in alcun teatro.

Da non sottovalutare, infine, l’ancora sconosciuto (quindi esistente) “Squadrone 4”, unita d’assalto australiana presente in Africa ed operativa in Tanzania, Somalia e Mozambico. L’unità si sarebbe attivata dopo che il il primo ministro conservatore Tony Abbott ha annunciato di aver inserito Boko Haram nella lista delle organizzazioni terroristiche.

Lo “Squadrone 4” è considerato alla stregua della Sas. Gli australiani di questo speciale corpo, vengono addestrati in patria in teatri molto simili (per temperatura e flora) a quelli africani.

La forza multinazionale ombra presente sul campo, agirebbe parallelamente a quella ufficiale. I paesi con un team pronto ad intervenire, oltre agli Stati Uniti, sarebbero Francia, Spagna, Australia, Israele, Canada e Gran Bretagna.

La Cina, poche ore fa, ha garantito (se ben accetta dall’Occidente) sostegno militare con un team pronto a partire.

Oltre ai reparti speciali, gli Stati Uniti hanno circa 600 Marine dell”Air-Ground Task Force Crisis Response Unit pronti ad intervenire. Un contingente di truppe regolari e comunque ben addestrate è certamente stato schierato in supporto ai reparti speciali.

Boko Haram conta una forza di circa 1000/1500 uomini. L’equipaggiamento è di tipo sovietico/russo. La maggior parte dei miliziani del gruppo islamico non ha una preparazione militare, mentre alcuni avrebbero ricevuto un approssimativo addestramento in uno dei tanti campi gestiti con i gruppi di Al Qaeda nel Magreb Islamico (AQIM) e di Al Shabab in Somalia. Ma le azioni di Abubakar Shekau continuano a non ottenere sostegno, contrariamente a quanto avvenuto in passato per altre azioni analoghe. Il fatto è che il modus operandi di Shekau ha trasformato l’Africa in una polveriera.

Droni ed aerei spia continuano a sorvolare il paese, rendendo particolarmente complicato ogni tipo di azione illecita.

La situazione resta comunque molto tesa, ma sembra ormai scontato che ufficialmente ogni azione stia avvenendo di concerto con il presidente nigeriano Goodluck Jonathan.

Non ufficialmente, invece, un gruppo altamente specializzato è già sulle tracce di Shekau ed ha già ricevuto l’ordine di “portare la pioggia”.

Franco Iacch

(foto: DoD Usa, British army)