Nicola Bultrini
Ed. Nordpress
pagg. 114
 

E' difficile ripercorrere in poche parole la storia dell'Arma del Genio senza commettere errori o omissioni. Il Genio infatti esiste da sempre, essendo antico come la guerra.

 La necessità di procedere a fortificare le città e, di contro, la necessità di distruggere le fortificazioni, fanno parte di ogni civiltà antica e moderna che si è scontrata con la realtà della guerra.

Nel corso della prima guerra mondiale l'Arma cresce di numero e di specialità comprendendo: Zappatori, Minatori, Pontieri, Ferrovieri, Telegrafisti (allora le Trasmissioni, come Arma a se stante, non esistevano ancora), Lagunari, Aerostieri, Lanciafiamme, Mascheratori, Motoristi, Lanciagas, Idrici, Pompieri, Idraulici, Teleferisti, Specialisti meteorologi, Elettricisti, Radiogoniometristi e Guide fluviali.

Nel libro l'autore ripercorre sinteticamente la storia dell'Arma e dell'Istituto Storico creato per preservarne la memoria. Dal quarto capitolo inizia la descrizione delle sale che occupano una superficie di circa 5.000 metri quadri. Numerose fotografie in bianco e nero accompagnano le spiegazioni. Interessante notare i numerosi plastici e modelli presenti, tra questi vi è quello dello stesso Istituto. 

L'Istituto ospita una Biblioteca in cui sono custoditi documenti e carte della prima guerra mondiale, l'Archivio Storico e il Museo Storico dell'Architettura Militare. Tra le varie sale l'autore presenta anche la Sala dei nuraghe sardi con vari plastici (spero di riuscire a visitarla presto!).

Sfogliare il libro mi ha fatto venire voglia di visitare l'Istituto, cosa che farò appena sarà riaperto al pubblico.

Buona lettura.

Alessandro Rugolo