17/04/2015 - Signore e signori, ce l'abbiamo fatta: abbiamo avuto luce verde per la pubblicazione di un documento che, se all'estero non sarebbe nulla di speciale, nel nostro Paese è un vero e proprio evento.

Verso la fine di gennaio ho avuto, quasi con sorpresa, l'autorizzazione ad intervistare il comandante di uno dei migliori reparti delle nostre forze armate, di parlare con alcuni incursori e di poter attingere all'impareggiabile competenza dell'addetto alle armi per comprendere le dotazioni e - finalmente - avere un autorevole giudizio su una delle armi che più hanno fatto discutere lo scorso anno: il Kalashnikov.

Dopo la realizzazione di questo video ci son voluti quasi tre mesi per strappare l'autorizzazione a pubblicarlo. Ci sono comprensibili ragioni di sicurezza: gli incursori sono i veri 007 dei nostri tempi, vivono nel più assoluto anonimato ed il lavoro è sconosciuto anche alle persone a loro più vicine. In questo caso però, nella nostra opera di diffusione tra i concittadini di una cultura della difesa, abbiamo raggiunto un limite che ha probabilmente impensierito qualcuno. All'estero nessuno si preoccuperebbe, in Italia - lo comprendo - il timore che qualche "professionista di partito" si indigni perché qui i nostri militari sembrano proprio dei "soldati" (e non gli operatori di ong che istituzionalmente si desiderano) è sicuramente forte.

Evidentemente però, anche nei comandi di vertice, è stato deciso di gettare il cuore oltre l'ostacolo.

Ringrazio tutti (e sono tanti...) coloro che ci hanno permesso di arrivare a questo risultato, nella speranza che tra gli spettatori prevalga un sentimento d'orgoglio per questi nostri concittadini in divisa e non di inutile polemica ideologica.

Non fosse altro che per rispetto del lavoro di tutti gli incursori italiani, gente che coniuga eccellenza ed umiltà come pochi al mondo.

Andrea Cucco

Buona visione!