23/07/2015 – Si è svolta questa mattina nel palazzo della RTK a Pristina, la conferenza stampa del generale di divisione Francesco Paolo Figliuolo, a poche settimane dal termine del suo incarico come comandante di KFOR XIX.
Agire in maniera preventiva per anticipare gli eventi, adottare un atteggiamento più dinamico aumentando il numero delle pattuglie - ha commentato il generale Figliuolo - sono i principi ai quali si è ispirato KFOR XIX. Inoltre - ha aggiunto - uno dei fattori chiave del successo in Kosovo è l’approccio comprensivo che permette di creare collaborazioni solide ed efficaci con la comunità internazionale e con le Istituzioni kosovare.
Rispondendo alla domanda di un giornalista il COMKFOR ha ribadito che il terrorismo è una minaccia globale da cui nessuna nazione può sentirsi immune. Le istituzioni kosovare hanno dimostrato una grande attenzione a questo fenomeno anche adottando una legge contro i foreign fighters. L’impegno delle organizzazioni di sicurezza kosovare è stato fino ad ora molto efficace - ha concluso il COMKFOR
Negli 11 mesi di comando del generale Figliuolo KFOR XIX ha sempre agito nel rispetto del mandato e della risoluzione 1244 delle Nazioni Unite, assicurando un ambiente sicuro e stabile e la libertà di movimento per tutti i kosovari senza distinzione etnica ne religiosa.
Da settembre del 2014 gli uomini e le donne di KFOR XIX hanno realizzato piu`di 6500 pattuglie e oltre 150 pattuglie sincronizzate con le Forze Armate Serbe lungo il confine amministrativo Kosovo – Serbia. Gli elicotteri di KFOR hanno volato per oltre 4300 ore in attività operative e di addestramento e le unità della Forza mulltinazionale hanno realizzato oltre 100 attività addestrative congiunte con la Kosovo Police la Border Police e le forze di sicurezza kosovare. Di fondamentale importanza per garantire la sicurezza e ridurre le tensioni anche l’attività di Key Leader Engagement svolta da tutte le unità di KFOR, oltre un migliaio gli incontri con gli amministratori locali, con le autorità religiose e civili ma anche con la gente comune.
Infine molto intensa è stata anche l’attività “diplomatica” svolta dal generale Figliuolo. Oltre agli 8 incontri con il capi di Stato Maggiore della Difesa di Albania, FYROM, Montenegro e Serbia con lo scopo di condividere le informazioni necessarie a rinforzare la sicurezza del Kosovo e più in generale dell’intera area balcanica, il comandante di KFOR XIX ha avuto più di un centinaio di incontri con ambasciatori delle nazioni che sostengono la forza multinazionale e oltre 50 riunioni con le autorità del Kosovo, col presidente della Repubblica, il primo ministro e numerosi esponenti del governo ma anche i sindaci delle municipalità più importanti.
Fonte: KFOR PAO Chief - ten.col. Andrea Martellotti