Domenica - Per garantire il collegamento fra il mare (Ta-ku) e Tien tsin minacciato da 2000 soldati regolari cinesi, l’ammiraglio russo Hiltbrandt, imbarcato sull’incrociatore corazzato Rossia, che dopo la partenza di Seymour era rimasto l’ufficiale più anziano della flotta internazionale (Composta da 43 navi -7 britanniche, 16 russe, 6 francesi, 6 germaniche, 3 giapponesi, 2 statunitensi, 2 italiane e una austro-ungarica), aveva deciso il 16 di attaccare e prendere i quattro forti di Ta-ku posti alla foce del Pei-ho mediante un’operazione anfibia.
Dopo che due cacciatorpediniere britannici (Fame e Whiting) avevano reso inoffensivi quattro cacciatorpediniere cinesi a guardia della foce del fiume, alle prime luci dell’alba il contingente internazionale formato da giapponesi, italiani (24 marinai dell’Elba e del Calabria al comando del tenente di vascello Giovanni Battista Tanca) tedeschi e russi e trasportato da sei navi a basso pescaggio, prende terra ostacolato dalla natura del terreno e dal fuoco dei forti subito controbattuto da quello delle navi; il fuoco navale ha ben presto ragione dei cannoni dei forti rendendo possibile l’attacco del contingente internazionale che li conquistano con lievi perdite (nessun italiano). I forti saranno poi stabilmente occupati.
Il giorno precedente (SABATO 16) – L’ammiraglio Seymour preso atto dell’impossibilità di proseguire per Pechino per ferrovia per i continui sabotaggi alla linea e ai treni e a piedi per i continui attacchi (cinque marinai italiani fra le perdite, fra cui il sottocapo torpediniere Vincenzo Rossi, decorato di medaglia d’oro), inizia il ripiegamento su Tien tsin nel frattempo sottoposta a massici attacchi deiboxer. Dopo una marcia faticosa sotto continui attacchi, a Si-ku – circa 12 km a nord di Tien tsin – un ultimo furioso attacco dei boxer costringe la colonna ad asserragliarsi all’interno dell’arsenale ponendosi a difesa nell’attesa di rinforzi.
Il giorno dopo (LUNEDÌ 18) – Il sottotenente di vascello Ermanno Carlotto comandante del drappello italiano facente parte della guarnigione internazionale di Tien tsin, durante un attacco dei boxer, per meglio dirigere il fuoco dei suoi uomini si porta allo scoperto e viene gravemente ferito a una spalla: spirerà il 27. Alla sua memoria sarà concessa la medaglia d’oro al valore militare.
Fonte: Marina Militare