Motto del Corpo: "Arma Ferunt Corda"
Il Corpo delle Armi Navali trae le sue origini dalle esigenze che la Regia Marina post-unitaria si trovò ad affrontare in seguito al forte progresso tecnologico delle artiglierie e del munizionamento di bordo.
Se nella Marina velica non era sentita l'esigenza di personale specifico responsabile delle armi navali, già a partire dal 1886, con l'istituzione degli ufficiali di vascello "Specialisti", l'incarico della conduzione e della manutenzione delle artiglierie e delle armi subacquee fu affidato ad Ufficiali dello Stato Maggiore Generale formati con un adeguato corso teorico ed un periodo di esperienza in Arsenale.
Tale soluzione non risultò più soddisfacente quando i compiti a terra divennero talmente numerosi e complessi da non poter distogliere gli ufficiali "Specialisti" per l'assolvimento dei previsti obblighi d'imbarco e di comando. Fu così che nel 1898 venne istituito, all'interno del Corpo di Stato Maggiore Generale, un piccolo ruolo di ufficiali "Sedentari" cui era consentita la progressione di carriera senza ottemperare agli obblighi d'imbarco prescritti. In tale ruolo confluirono i migliori "cervelli tecnici" dello Stato Maggiore, così come quegli ufficiali giudicati non idonei all'impiego a bordo. Questa circostanza fece sì che gli ufficiali "Sedentari" vennero considerati di seconda classe rispetto al ruolo dei naviganti, con conseguenti difficoltà di assicurare un afflusso di persone dotate e motivate verso i servizi di terra che una Commissione d'inchiesta parlamentare nel 1905 aveva definito bisognosi di "personale intelligente e capace di dirigere e comandare, e molti anzi esigevano cognizioni tecniche ed esperienze di primo ordine".
La ridenominazione del ruolo "Sedentari" in ruolo di "Specialisti Direzionali", avvenuta nel 1908, non modificò in sostanza lo stato di cose e si dovette attendere fino al 1917, anno critico del primo conflitto mondiale, per mettere mano al problema di un organico deficitario in quantità e qualità. Nel febbraio del 1918 fu istituito, mediante Decreto Luogotenenziale, il Corpo Militare degli ufficiali "Specialisti delle Armi Navali" in sostituzione degli ufficiali di vascello Specialisti Direzionali. Tra le due scuole di pensiero che contrapponevano una soluzione basata su specialisti provenienti dallo Stato Maggiore a quella costituita da un nuovo Corpo di veri ingegneri tratti dal mondo civile, prevalse la prima. Pertanto gli Specialisti Direzionali furono sostituiti dagli Specialisti delle Armi Navali (SAN) provenienti da un reclutamento a domanda tra gli allievi di vascello del 4° anno dell'Accademia Navale. La divisa era quella degli altri ufficiali di marina con speciale distintivo di Corpo; la denominazione dei gradi era quella dell'Esercito, e l'anzianità di Corpo era immediatamente successiva agli ufficiali di Stato Maggiore Macchinisti. La carriera prevedeva un corso biennale di Specializzazione e periodi assai brevi di imbarco per le promozioni fino al grado di tenente colonnello. Il trattamento economico ed i limiti d'età erano gli stessi del Corpo del Genio Navale.
Dopo un breve periodo di vita del nuovo Corpo, che non diede modo di portare a regime l'iter di formazione, a metà del 1919 il Decreto Luogotenenziale non fu convertito in legge, ed il Corpo degli Specialisti delle Armi Navali fu fatto riconfluire nel ruolo degli ufficiali di vascello Specialisti d'Armi Navali.
L'immediato primo dopoguerra vedeva dunque non soddisfatta l'esigenza di disporre di un Corpo qualificato e motivato in grado di assolvere i sempre più complessi compiti di studio, progettazione, sperimentazione, sviluppo, costruzione, installazione a bordo e manutenzione degli impianti d'arma. Aggravava la situazione il malumore degli Specialisti d'Armi Navali che non vedevano adeguatamente riconosciuta la loro professionalità. Tutto ciò si inquadrava in un periodo di grande fermento per l'inizio di un riarmo che richiedeva competenze specialistiche non riscontrabili nell'esistente organico della Regia Marina.
Furono questi i motivi che portarono alla legge 8 luglio 1926, n.1178 sull'ordinamento della Regia Marina che istituiva il Corpo "per le" (poi "delle") Armi Navali, cui spettava il compito di "studiare l'armamento delle navi di nuova costruzione e provvedere all'acquisto e alla sistemazione dei relativi impianti; studiare e provvedere le nuove armi, i materiali di armamento, quelli per il servizio ottico, quelli per il servizio elettrico e radiotecnico, eccettuati gli apparati elettrici di propulsione delle navi".
Il reclutamento poteva avvenire attraverso l'Accademia Navale per i diplomati, con i concorsi a nomina diretta ad Ufficiale per i laureati, e a domanda per gli STV laureati. Le denominazioni dei gradi erano quelle dell'Esercito. Al nuovo Corpo furono assegnati gli stessi distintivi previsti nel 1918 per gli Specialisti delle Armi Navali, un ancora caricata da fulmini (E), siluri (T) e cannoni (A), e gli stessi galloni senza giro di bitta sovrapposti a panno bianco (colore che cambierà in nero ed infine, nel 1939, nell'attuale marrone). Nel 1939 il giro di bitta fu esteso a tutti i Corpi della Regia Marina. Infine, nel 1973 le denominazioni dei gradi furono uniformate, fatta eccezione per gli ultimi due gradi apicali, modificati in Ammiraglio Ispettore ed Ammiraglio Ispettore Capo. La formazione di Ufficiali AN attraverso l'Accademia Navale ha sempre rappresentato la principale fonte di reclutamento (con la sola sospensione avvenuta dal 1935 al 1940) e dal 1943 i concorsi a nomina diretta tra laureati sono stati rari e molto limitati.
Quanto alla Laurea, nell'immediato dopo-guerra era prevista quella in Ingegneria Industriale, con indirizzi in Elettrotecnica, Meccanica, Aeronautica e Chimica. Col progredire della tecnologia, l'indirizzo prevalente ed infine unico è stato quello in Ingegneria Elettronica.
Fonte: Marina Militare