Il 26 Marzo 1984 si concludevano le operazioni di pace della missione Libano Due. Il contingente italiano, che faceva parte di una forza multinazionale, come stabilito dalla risoluzione 521 del 1982 delle Nazioni Unite, operò per circa diciotto mesi in attività di antiterrorismo.

Il primo importante successo dei mezzi d'assalto, dopo quattro falliti tentativi contro Alessandria e Gibilterra, venne raggiunto nella notte del 26 marzo. La mattina del giorno precedente il comandante del Crispi, capitano di fregata Ferrata e il tenente di vascello Faggioni, comandante della spedizione dei mezzi d'assalto, ricevettero il via libera per l'attacco a unità inglesi ormeggiate nella baia di Suda.

Domenica - Al battello sottomarino in allestimento nell’Arsenale di Spezia è assegnato il nome Delfino ed è stabilita la tabella di armamento in otto uomini (un tenente di vascello comandante, un sottufficiale torpediniere, un sottocapo torpediniere, due torpedinieri siluristi, due torpedinieri elettricisti e un marinaio scelto).

Domenica - Per esigenze logistiche della Divisione Navale dell’America meridionale è stabilito di dislocare in quelle acque il trasporto a vela Des Geneys (1400 t) dopo la trasformazione nell’Arsenale di Genova in nave magazzino materiali e combustibile; in tale occasione l’unità verrà dotata di un’officina per la riparazione di macchine a vapore e di un piccolo ospedale.

Lo scorso anno si è dato grande rilievo giornalistico alla ricorrenza del 70° anniversario del bombardamento dell'Abbazia di Montecassino.

Lunedì - Salpa da Venezia al comando del capitano di fregata Leone Graziani la cannoniera Governolo diretta a svolgere servizio coloniale in Mar Rosso e nell’Oceano Indiano in sostituzione della cannoniera Andrea Provana da poco rimpatriata.

Domenica - La corvetta Caracciolo al comando del capitano di fregata Angelo Sarlo lascia Montevideo per rimpatriare.

Con brevi soste a Rio de Janeiro, Santa Cruz de Tenerife, Gibilterra e Baia per l’usuale sosta di osservazione sanitaria, il 17 luglio approderà a Napoli dopo due anni oltremare.

1885 - La corvetta Vettor Pisani (comandante, capitano di fregata Giuseppe Palumbo) nella fase di rientro dal suo terzo viaggio di circumnavigazione del globo, proveniente da Aden, approda ad Assab.

Il giorno dopo proseguirà per Beilul e quindi per Massaua dove giungerà il 27. L’unità parteciperà efficacemente agli apprestamenti della difesa e imbarcherà personale e materiali da portare in Italia.

L'istituzione della "Festa della Marina Militare" risale al 13 marzo 1939. All'epoca ogni singola Forza Armata ebbe l'opportunità di scegliere il giorno in cui celebrare la propria festa: per la Marina Militare fu indicata la data del 10 giugno quale ricordo di una delle più significative ed ardite azioni compiute sul mare nel corso della 1ª Guerra Mondiale: l'impresa di Premuda.

11 marzo 1900: Lasciano il campo base e iniziano la marcia di avvicinamento al Polo 13 uomini della spedizione del duca degli Abruzzi, ciascuno su una slitta trainata da cani esquimesi.

Trentotto allievi ufficiali della prima classe, un sottotenente di vascello, tre ufficiali e due sottufficiali dell'Aeronautica, accomunati da uno stesso implacabile destino, esprimono l'assurdo bilancio di uno dei più gravi lutti che abbia mai colpito l'Accademia Navale della Marina.

Lunedì - Prende avvio da Venezia col rimorchiatore d’alto mare Ciclope (comandante, tenente di vascello Antonio Candeo) la prima campagna talassografica in Adriatico lungo la costa dalmata, albanese e italiana facendo sosta a Corfù, Dulcigno (Ulcinj), Antivari (Bar), Valona, Otranto, Venezia, Porto San Giorgio.

Sabato - All’alba gli incrociatori corazzati Giuseppe Garibaldi (comandante, capitano di vascello Mattia Giavotto - foto apertura) con l’insegna del comandante della 2a Divisione (2a Squadra) e Francesco Ferruccio (comandante, capitano di vascello Michelangelo Leonardi) si portano davanti a Beirut mentre l’incrociatore ausiliario Duca di Genova (comandante, capitano di fregata Luigi Arcangeli) opera in modo da interrompere la linea telegrafica a nord della città.

Domenica - A Genova il Comitato delle dame genovesi offre la bandiera di combattimento all’incrociatore corazzato Giuseppe Garibaldi nelle mani del comandante capitano di vascello Cesare Agnelli.

Venerdì - A Spezia il sommergibile Delfino entra in arsenale per l’esecuzione di lavori di ammodernamento che lo impegneranno, prevedibilmente, fino ai primi mesi del 1904.

Mercoledì - La cannoniera Andrea Provana al comando del capitano di corvetta Alessandro Guarienti lascia Massaua per il rimpatrio.

Approderà a Venezia il 16 marzo a conclusione di un periodo di 15 mesi di servizio coloniale durante il quale aveva anche svolto crociere anticontrabbando lungo la costa orientale del Mar Rosso.

Giovedì - La fregata corazzata Messina è radiata dal quadro del Regio Naviglio. Nata come pirofregata ad elica, durante i lavori, con l’applicazione di piastre di ferro da 110 mm, viene classificata come pirofregata corazzata di 1° ordine poi, il 1 luglio 1877, fregata corazzata di 2a classe, apparteneva alla classe Principe di Carignano; costruita nel cantiere navali di Castellammare di Stabia, era stata varata il 20 dicembre 1864 ed entrata in servizio nel febbraio del 1867.

Giovedì - Al comando del tenente di vascello Giuseppe Diaz entra in servizio a Spezia il sommergibile Argonauta costruito nel cantiere FIAT-San Giorgio del Muggiano.

Giovedì - Al comando del capitano di fregata Michele Zattera entra in servizio a Napoli l’ariete torpediniere Lombardia, della classe omonima di sette unità, nota anche come classe “Regioni”, costruito nel cantiere di Castellammare di Stabia con impostazione sullo scalo il 19 gennaio 1888 e varo il 12 luglio 1890.

Lunedì - E’ consegnato a Spezia il sommergibile Foca, tipo “Laurenti”, posto al comando del tenente di vascello Ernesto Giovannini. Costruito dal cantiere FIAT-San Giorgio del Muggiano con impostazione sullo scalo nel mese di aprile del 1907 e varo l’8 settembre 1908, fu il primo sommergibile costruito in Italia dall’industria privata e progettato dall’ing. Cesare Laurenti, già maggiore del Genio Navale, direttore tecnico del cantiere.