19/05/2015 - Leggendo le notizie di queste ultime ore, relativamente alle miracolose 19 pagine del piano Mogherini per l'immigrazione viene in mente la strofa della nota canzone sanremese di Povia [...] quando i cretini fanno Boo [...].

Oltre ad una assurda ripartizione dei flussi migratori sul tema de - l'immigrato di qua devi metterlo la - (Francesco Salvi nda) e qualche farneticazione relativa al bombardamento dei barconi, nessuna altra soluzione appare entrare nel merito del problema, pertanto chi scrive si sente di dare del cretino a chi ha messo il proprio ingegno su questa proposta di soluzione semplice relativamente ad un problema complesso.

Al netto degli insulti è però essenziale affrontare compiutamente la questione sposando sia l'approccio cosiddetto di destra che quello di sinistra: nel primo caso viene condannato il mancato progetto di creare dei centri di identificazione ed accoglienza già in territorio libico, così come si contesta il concetto di quote per la ripartizione dei flussi migratori - ma che sono zucchine?.

Nello stesso tempo si condividono le posizioni progressiste che attaccano chi ritiene la scelta di annullare lo strumento, cioè i natanti usati per il trasporto di disperati, quale panacea di ogni male e non come un palliativo peraltro pericoloso.

Per quanto detto proviamo allora ad approcciare in modo "militare" al problema ragionando per passi e non ne abbiamo a male gli esperti se la dottrina non verrà rispettata a pieno.

1o passo - inquadriamo la questione: c'è un afflusso consistente ed incontrollato di migranti dall'Africa e dall'Asia,questi migranti in parte fuggono dalle guerre, in parte inseguono il modello di vita occidentale oggi pienamente in crisi, ma loro non lo sanno. È compito dell'Europa contenere e regolamentare il flusso senza che si trasformi in una bomba demografica.

2o passo - osserviamo l'ambiente in cui dobbiamo operare, ovviamente senza limitarci al mediterraneo, ma ampliando gli orizzonti attraverso un approccio olistico, paradossalmente scopriremo che il mediterraneo è la punta dell'iceberg, i problemi sono altrove, ed hanno anche dei nomi: confronto tra mondo sunnita e sciita per il controllo del medioriente e delle risorse energetiche ed idriche, gestione dei profughi palestinesi in Giordania, Siria e Libano, crescente potere politico economico della Turchia, failed states in Libia, Siria, Nigeria, Somalia, Etiopia, crisi Russia USA.

3o passo - occorre decidere cosa fare ed è qui il nodo cruciale, l'UE non ha strumenti di decisione efficaci perché non è uno stato e quindi si ritrova priva di interessi nazionali, vero motore per le scelte, soprattutto in politica estera; provando però a sostituirsi alla Commissione, attraverso un lavoro di astrazione, esaminiamo quali strategie è possibile mettere in atto: la situazione più vantaggiose e di più immediata applicazione sarebbe quella di stringere accordi con il mondo sciita e di riflesso con la Russia per il contenimento delle partenze attraverso una gestione mediata delle crisi, ma la questione Ucraina, gli isterismi dei paesi baltici e gli interessi dei paesi arabi sunniti impediscono tale scelta, soprattutto stante il totale rifiuto del congresso americano ad una soluzione di questo genere. Altra soluzione sarebbe quella di intervenire in tutte le aree di maggiore crisi attraverso un sistema di priorità per cui andrebbe occupata la Libia, controllato in modo deciso il Sael, occupato nuovamente l'Iraq e controllata la Siria, il tutto cercando una mediazione diplomatica con Arabia Saudita, Qatar e Turchia, ovviamente coinvolgendo la Russia e la Cina nell'intera trattativa. Come si può notare anche la seconda ipotesi, la più onerosa interni di vite umane e di costi economici, vede nel novero degli elementi chiave l'intervento della Russia e della Cina, due attori che invece si vorrebbero lasciare a tutti i costi fuori da ogni scelta.

Per proseguire con il nostro ragionamento procediamo al 4o passo - la prova teorica dello scenario scelto e quindi concludiamo con la decisione e l'azione. Quanto detto resta purtroppo un costrutto teorico, peraltro incompleto e ricco di vincoli (ciò che devo fare, nda) e limiti (ciò che non posso fare, nda) posti da decision makers altri rispetto all'Europa priva come detto di strumenti nelle relazioni internazionali, è per queste ragioni che i cretini fanno boooh e gli equilibri di potere che influenzano la vita di mezzo miliardo di europei, mobilitando tre miliardi di disperati tra Asia e Africa, vengono decisi in realtà di nicchia, dove poche decine di persone hanno deciso che l'oro valga più del sangue, ma per quanto tempo ancora?

Andrea Pastore