27/07/2014 - Ieri mattina dalla nave rifornitrice Etna della Marina Militare sono sbarcati 866 immigrati di cui 179 donne e 79 minori. La maggior parte dei migranti sono eritrei. I migranti sono stati accolti dai volontari della Croce Rossa Italiana, da Save the Children e dall’organizzazione IOM, e dagli uomini delle forze dell’ordine.
Tra i migranti sono stati fermati pure due presunti scafisti i quali sono stati trasferiti in caserma a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il comandante di nave Etna capitano di vascello Martino Baldari: “Le operazioni di soccorso come in ogni occasione sono molto delicate. Abbiamo a che fare con imbarcazioni che non sono nuovissime e sono sovraffollate, consideri che queste imbarcazioni sono omologate per una decina di persone e invece noi ne troviamo a bordo duecento, trecento, siamo arrivati a trovarne a bordo fino a seicento persone. Può quindi immaginare qual è lo sta stato di galleggiabilità di queste unità, qual è la delicatezza di queste unità bisogna essere attentissimi sia nelle fasi di approccio, sia durante tutta la fase di sbarco/imbarco che a volte dura molte ore.
Durante il trasbordo non c’è stato nessun problema – afferma il comandante Baldari – la gente viene accolta con grande umanità, con grande responsabilità da parte di tutti non solo da parte dell’equipaggio ma come voi sapete a bordo della mia nave ci sono medici del Cisom, della fondazione RAVA, del ministero della Salute, le crocerossine, tutte persone che sono abituate a trattare con queste persone sono addestrate a trattare in maniera professionale con questa gente e quindi ponendosi in maniera delicata e anche di grande supporto psicologico a queste persone, e c’è una risposta normalmente molto umana, molto tranquilla e tutti sono stati molto bravi e molto contenti di essere stati salvati.
A bordo di questi barconi e poi anche prima durante il viaggio la vita per queste persone è difficilissima. Tutti subiscono le intemperie durante il viaggio quindi non arrivano in condizioni ottimali. Fortunatamente, nell'ultima operazione che abbiamo condotto, non c’erano persone in gravi condizioni di salute. Ci sono persone che hanno problemi con la scabbia, c’è qualcuno che ha qualche problema di deambulazione perché ha qualche contusione ma nulla di grave”.
Per quanto riguarda gli scafisti il comandante Baldari ci ha risposto: “Cerchiamo sempre di dare un contributo alle autorità affinché possano in qualche modo individuarli e combattere il fenomeno che deve essere combattuto con tutti i mezzi possibili ed immaginabili. Cosa verrà fuori ce lo diranno i magistrati nei prossimi giorni”.
Salvatore Pappalardo