29/01/2014 - La nave cargo-oceanografica Italica, su cui è imbarcato il nucleo di specialisti idrografi e di sottufficiali specialisti tecnico–logistici della Marina Militare partecipanti alla 29esima spedizione del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide, è giunta il 9 gennaio in vista della Stazione Italiana “Mario Zucchelli” per permettere lo sbarco di personale e strumentazione scientifica destinati alle operazioni a terra.
Undici sono i giorni di navigazione impiegati dall'Italica per giungervi, partendo dal porto di Lyttleton (Nuova Zelanda) e attraversando la temuta "Zona di Convergenza" dell'Oceano del Sud, delimitata dai 60° di latitudine, dove le acque dell'Atlantico e del Pacifico si incontrano dando luogo alle celeberrime tempeste che la storia della navigazione tramanda. Con un pizzico di fortuna, la traversata del personale della XXIX Spedizione è stata caratterizzata da costante bel tempo. Solo le immagini possono descrivere lo spettacolo che si è presentato al personale di bordo intorno ai 70° di latitudine Sud, quando il mare si è nuovamente aperto, mostrando solo sporadiche “bianche isole galleggianti”. È la famosa "Polynya" di Terra Nova, una zona di mare che, grazie ai venti provenienti dall'interno del continente, denominati catabatici (freddissimi e veloci fino a 300 km/h), rimane libera dai ghiacci per i mesi estivi e costituisce il motore delle correnti oceaniche fino all'equatore.
Tra i gruppi di ricerca imbarcati il nucleo idrografico della Marina Militare è stato uno dei primi ad operare, nel corso dell’attuale campagna antartica, una volta terminate le operazioni di sbarco. Sono stati subito acquisiti i dati di fondale con gli ecoscandagli a singolo fascio in dotazione all’unità, portando a termine oltre l’80% del lavoro pianificato per la realizzazione della carta nautica internazionale 885 (INT 9000).
A bordo dell'Italica sono presenti due ufficiali idrografi della Marina Militare: il tenente di vascello Fabio Marziani (Nave idro-oceanografica Aretusa) e il tenente di vascello Ottavio Patulli (Nave idro-oceanografica Ammiraglio Magnaghi).
Contestualmente, nell’ambito del nucleo di supporto tecnico-logistico alle attività scientifiche, hanno operato due sottufficiali nocchieri (il luogotenente Reale Francesco e il 1° Maresciallo Risina Santi Daniele) insieme a personale del COMSUBIN, presenti presso la base italiana già dal mese di ottobre, in concomitanza con la fase di apertura della struttura.
Sono tutt’ora in corso le operazioni di acquisizione dei dati scientifici a cura dei diversi gruppi di ricerca che compongono la XXIX Spedizione italiana in Antartide.
Fonte: Marina Militare