09/05/2015 - Il Co.Ce.R. Marina non può esimersi dal criticare, prima dei contenuti, il metodo che ha escluso i rappresentanti dei lavoratori in divisa dal novero degli esperti, e non, consultati durante la stesura del testo.
Come mai, mentre nei Paesi che si vuole imitare per l’elaborazione del Libro Bianco vengono coinvolte tutte le componenti dello Stato nonché autorevoli esperti di altri importanti Paesi, in Italia lo stesso documento viene redatto in “camera caritatis” da un “gruppo di esperti” di cui non sono stati resi noti i nomi?
E’ vero che le aspettative vengono spesso disattese ma il Libro Bianco prodotto dal “gruppo di esperti” batte tutti, sembra quello di un Paese subsahariano circondato dal deserto visto che poco o niente tratta di operazioni marittime e di come difendere gli interessi economici dell'Italia che vede circa l’80% delle merci scambiate via mare.
Manca la considerazione verso i “Marinai” che questi interessi hanno difeso (vedi Latorre e Girone), che difendono e che continueranno a difendere.
Ma il libro si esalta quando tratta del personale prevedendo come soluzione per lo svecchiamento un incremento del precariato con le ferme prolungate; mentre il Parlamento ha sempre cercato di stabilizzare i precari gli “esperti” hanno inventato il contratto a tempo determinato con la “ lotteria finale “ per l'inserimento nel mondo del lavoro civile dopo 15 - 20 anni di onorato servizio per la Patria.
Hanno gli esperti verificato quanti ex militari sono stati reinseriti nel mondo del lavoro negli ultimi anni? Solo poche decine, nonostante un'organizzazione ad hoc presso il Segretariato Generale della Difesa.
Forse è da chiedersi: come mai le Forze Armate non hanno il tempo di completare una riforma che subito ne viene disposta una nuova con implicazioni disastrose per il morale del personale e per l'efficienza stessa delle Forze Armate? Perché le Forze Armate sono l'unica Istituzione che da circa vent'anni è in continuo riordino?
Non dimentichiamo l’ultima revisione dello strumento militare Legge 244/12 voluta dai tecnici del Governo Monti.
Il Co.Ce.R. Marina chiede che la voce dei militari, attraverso i propri rappresentanti, possa essere audita dalle Commissioni Parlamentari che dovranno esaminare il testo ed esprimere il loro giudizio.
Fonte: Comunicato Co.Ce.R Marina