"Non chiudete quel cancello"

(di Giuseppe Calabrese)
13/10/14

Non ricordo come fosse accaduto. Forse i pochi guardiamarina che normalmente disimpegnavano il servizio di ufficiale d'ispezione erano stati destinati di comandata per l'arrivo di qualche personalità... forse il loro numero era sceso sotto il livello minimo e si aspettavano i nuovi ufficiali di complemento... sta di fatto che, pur essendo tenente di vascello "anziano" ed ufficiale rogante di Maricommi Napoli, "vinsi" una giornata come ufficiale d'ispezione alla Base Navale.

D'altronde anche fare l'ufficiale d'ispezione è un po' come andare in bicicletta... una volta imparato non è tanto difficile rifarlo... e così, da buon "militar soldato", montai di sciarpa al corpo di guardia.

Rilevato il guardiamarina smontante - che mi passò le consegne con lo stesso rispettoso disagio di un seminarista incaricato di ricordare ad un vescovo come celebrare messa - scoprii, con un certo sollievo, di non essere l'unico "anziano" catapultato al corpo di guardia.

Anche il Sottufficiale che mi avrebbe affiancato per la giornata, e che conoscevo, era sufficientemente avanti in carriera e - oltre al meravigliato disappunto per essere stato messo di guardia (non ricordo per quale motivo ne fosse stato sempre esentato) - espose una sua colorita teoria in merito alle facoltà mentali di chi lo aveva messo a fare, alla sua età, " 'o guaglione 'e puteca " (" il garzone di bottega").

La giornata cominciava bene!!

Lo rassicurai che, in quanto anche io anziano, comprendevo il suo disagio e che non avrebbe fatto niente di più di quanto previsto dalle consegne; dopodiché, preso atto con piacere che almeno il marinaio di servizio non aveva particolari rivendicazioni da esporre, mi apprestai ad affrontare la giornata.

Quest'ultima si svolse abbastanza tranquillamente da consentirmi di leggere a più riprese la voluminosa raccolta delle consegne, composta da una serie di cartelle di plastica , agganciate in un raccoglitore e contenenti le solite istruzioni dattiloscritte per il buon andamento del servizio .

Ebbi anche il tempo di leggere le interessanti annotazioni a penna apposte nell'interno della copertina da tutti quelli che, succedutisi nel tempo nell'ingrato compito della guardia , avevano pensato bene di lasciare ai posteri traccia del loro passaggio sotto forma di pensieri profondi ed illuminanti del tipo "5°/68 è finita" oppure "recluta devi morire" oppure... no, questa è meglio non riportarla (peccato, però; era volgaruccia ma tanto divertente).

Leggendo scoprii, così, che il seminarista smontante aveva omesso di parlarmi di una ronda da effettuare alle 18.00, a cura del Sottufficiale, per il controllo della regolare chiusura - con lucchetto e catena - di un cancello che consentiva l'accesso alla Base Navale dalla scogliera posta alle spalle della foresteria.

Detti uno sguardo all'orologio... erano circa le 18.00 e ne informai il Sottufficiale che si avviò per la ronda.

Ritornò dopo circa un'ora.

Mi si avvicinò e, piegando le labbra verso il basso, mi guardò e disse "Mah!"

Il concetto espresso era troppo profondo perché non se ne discutesse.

Perciò chiesi "Che c'è? Qualcosa non va?"

"No, commissa', va tutto bene... solo che ho perso un poco di tempo per trovare il cancello... ma quello..." e qui alzò il pollice, stese l'indice e rapidamente ruotò il secondo lungo il proprio asse longitudinale facendo sì che il primo oscillasse da sinistra a destra per un paio di volte.

"Che significa?" e anche io rizzai il pollice, stesi l'indice e gli feci ballare la tarantella.

"Che il cancello non ci sta"

"Che vuol dire che il cancello non ci sta?"

"Commissa', avete presente quando una cosa ci sta e quando invece una cosa non ci sta? E il cancello non ci sta".

Mi sembrava una presa in giro ed allora partii con una filippica sul fatto che se non voleva fare la ronda non me ne fregava niente, che non c'era anzianità che tenesse, che la ronda andava fatta anche se era una rottura di scatole - per la verità usai una specie di sinonimo irripetibile, ma le circostanze lo richiedevano - e che... quando una voce alle mie spalle interruppe la mia reprimenda (un po' mi dispiacque perché mi sembrava che fossi partito bene).

"Buonasera , capitano " - all'epoca noi commissari ci chiamavano con i gradi dell'esercito - e poi, all'indirizzo del maresciallo: "Ué, e tu che fai qua? Ti hanno messo di guardia? "

Era un collega del mio compagno di guardia, che stava uscendo dalla Base.

"Ué, ciao... eh, mi hanno messo di guardia... mo' stavo parlando con il capitano di questo fatto della ronda al cancello sulla scogliera e stavo dicendo che..."

"La ronda?...al cancello della scogliera?"

"E le consegne così dicono"

"No - rivolgendosi a me, con fare sbrigativo - capita'... e non c'è bisogno... quello... il cancello... non ci sta più da un paio di anni. Lo hanno levato perché era un problema per passare con i camion quando fecero dei lavori e poi non lo hanno rimesso. Beh, mo' vi saluto. Buona serata". E se ne andò.

Era troppo, chiaramente s'erano messi d'accordo per prendermi in giro!

"E quindi il cancello non c'è?! - esclamai - e va bene, mo' vado a vedere io se riesco a trovarlo" e partii a passo svelto ed arrabbiato alla volta del cancello che, secondo loro, non c'era.

Quando giunsi alla scogliera mi resi conto di esserci arrivato senza incontrare alcun cancello. Rifeci la strada all'incontrario cercando con attenzione, ma senza fortuna, il fantomatico cancello che - ad onor del vero - dava tutta l'impressione di non esserci.

Ritornai al corpo di guardia con un passo che, da svelto ed arrabbiato, si era tramutato in lento ed avvilito.

Allo sguardo interrogativo del maresciallo risposi "cose da pazzi, il cancello non c'è" e, mentre lui mi rivolgeva uno sguardo del tipo "e io che t'avevo detto?", mi diressi di filato alla scrivania del corpo di guardia a prendere il registro delle ronde, aperto il quale potei leggere che, in barba alla conclamata assenza del cancello, da tempo vi veniva scritto, a cura dei (sedicenti) responsabili della guardia, "eseguita ronda al cancello lato scogliera, niente da segnalare"

Riportai sul registro la stessa dicitura precisando, in aggiunta e per doverosa informazione degli estensori delle consegne, che nel "niente da segnalare" era compreso anche il cancello del quale era stata accertata l'inequivocabile ed oggettiva mancanza.

Seppi poi che - non so se a seguito di questa segnalazione - le consegne erano state modificate con l'indicazione che la ronda in questione era momentaneamente sospesa.

Forse in attesa del cancello.