Reichskriegsflagge

(di Francesco Bergamo)
03/12/17

Scatenare una guerra mediatica per una vecchia bandiera tedesca? Si può fare tranquillamente. Ed è quello che è successo a Firenze quando si è scoperto che un carabiniere ha appeso al muro, nella sua camera in caserma Baldissera, la bandiera di guerra della marina militare tedesca (v.immagini).

La bandiera Reichskriegsflagge è esteticamente molto elegante dal punto di vista grafico e per nulla legata alle vicende del nazismo. In fin dei conti, ci sono persone alle quali piacciono i fiori, ad altre piacciono le bandiere di guerra della marina militare! È questione di gusti personali e per nulla legati all'ideologia. Apprezzare la tecnica di costruzione di una pistola Luger P08 Parabellum, in uso fino al 1942, non significa apprezzare il nazismo, ad esempio, ma solo le qualità tecniche ed estetiche dell'arma progettata e prodotta a quei tempi. Lo stesso vale per le Mercedes o ancora meglio per i maggiolino della Volkswagen. Ma la bandiera oggetto dello scandalo non esisteva già più all'arrivo del nazismo.

In Italia, però, certi gusti estetici non sono permessi e sono fioccate dichiarazioni a destra e a manca sulla inopportunità ad esporre una simile bandiera. E chi più ne ha più ne metta. Ma, in fondo, si fa tanto rumore per nulla, perché la Reichskriegsflagge (bandiera di combattimento della Marina Imperiale Tedesca) veniva fatta sventolare all'asta durante la Prima Guerra Mondiale. E se i libri di storia non hanno cambiato le date, il nazismo ancora non era al potere e non aveva dunque possibilità di associare la Reichskriegsflagge al partito.

Se i neonazisti e i naziskin hanno adottato la bandiera in questione è affar loro. In fin dei conti sarebbe come considerare un potenziale rivoluzionario pronto a sovvertire l'ordine della Repubblica Italiana, un semplice turista francese, a spasso per Roma, mentre indossa la maglietta con l'immagine di Che Guevara.

Due sono le bandiere storiche in questione. Il carabiniere, secondo le foto fatte attraverso la finestra (la privacy si tira fuori solo quando interessa altri?), ha appeso la seconda.

(Bandiera sopra: Confederazione della Germania del Nord, Norddeutscher Bund, 1867-1871)

(Bandiera sopra: Impero Tedesco, Deutsches Reich, 1871-1918)

Il sito www.rbvex.it, curato dal dottor Roberto Breschi (l'altro sito gestito è www.cisv.it), riporta la seguente spiegazione storica: “Bandiera della marina da guerra issata per la prima volta il 1° ottobre 1867 dalla Confederazione del Nord e confermata dalla costituzione federale dell’Impero il 20 marzo 1871. L’8 novembre 1892 fu aggiornato l’aspetto dell’aquila, mentre nel 1903 l’intero disegno subì una revisione, di cui l’aspetto più evidente fu il rinforzo delle dimensioni e della fimbriatura della grande croce. Con l’abdicazione di Guglielmo II e dei vari principi (9 novembre 1918) il secondo Reich finisce e la bandiera scompare. Prevale la simbologia prussiana (campo bianco, aquila, la croce di ferro)”.

La ministra della Difesa Roberta Pinotti non ha perso tempo e ha chiesto al comandante generale dell'Arma, il generale Tullio Del Sette, chiarimenti e provvedimenti: "Perché la Repubblica e la Costituzione si fondano sui valori della Resistenza e sulla lotta al fascismo e al nazifascismo – ha spiegato la ministra — Chiunque giura di essere militare lo fa dichiarando fedeltà alla Repubblica, alle sue leggi e alla Costituzione. Chi espone una bandiera del Reich non può essere degno di far parte delle forze armate e dunque dei carabinieri essendo venuto meno a quel giuramento" (v.articolo).

È un vero peccato che ci sia stata un po' di confusione tra Reich, Secondo Reich e Terzo Reich con le relative bandiere e gusti estetici delle stesse, perché così facendo abbiamo dimostrato al mondo di essere poco ferrati in materia.