Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace

(di Stato Maggiore Difesa)
12/11/15

“Grazie ancora per essere qui e grazie per tutto quello che i nostri, i vostri ragazzi hanno fatto per servire il nostro Paese“.

Un saluto commosso quello che il ministro Pinotti ha rivolto ai familiari dei caduti in occasione della Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. Ad aprire le cerimonie di commemorazione, la deposizione di una corona di alloro sulla tomba del milite ignoto, all’Altare della Patria da parte del ministro Pinotti.

“Un saluto commosso e deferente ai nostri caduti, ai vostri caduti e una partecipazione sentita e commossa al vostro dolore” ha detto il ministro che ha aggiunto: “Nel Vangelo c’è scritto che non c’è amore più grande di chi dona la vita per i propri amici, ma, l’amore grande dei nostri caduti, dei vostri caduti è quello di aver dato la vita per la Patria, per servirla, per amici che non erano quelli più prossimi o conosciuti, ma, che potevano essere persone lontane“.

“Come ministro della Difesa, come Istituzioni sappiamo quanto sia doveroso rendere omaggio ai nostri caduti, ai vostri caduti. Sappiamo quanto questo sia un momento importante educativo di trasmissione di valori alti per tutti, ma, come persona, questa mattina passando a salutarvi, accarezzando i bimbi, stringendo le mani delle mamme dei papà, dei fratelli, delle mogli, delle sorelle; vedendo le foto dei momenti felici dei vostri ragazzi, mi sono sentita più figlia, moglie, mamma che non ministro. Vorrei dirvi che noi comprendiamo perfettamente come questo dolore non può essere lenito da tutti i ricordi felici; è giusto che ci sia, è doveroso che ci sia. Come è stato detto nell’omelia: solo la misericordia di Dio aiuta a superare i dolori così grandi”.

Parole che il ministro ha pronunciato al termine della messa in memoria dei caduti celebrata dall’ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli, durante la quale è stato letto il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“La sapienza è il principio di governo che serve per assicurare stabilità sicurezza e tranquillità, in una parola, per costruire la pace che trionfa insieme al benne comune - ha detto nella sua omelia l’arcivescovo - è con questa sapienza, con questa contemplazione della dignità umana, che i nostri fratelli caduti hanno servito la causa della pace, pagandola di persona con la propria vita e la propria morte”.

Nella basilica, gremita di cittadini, erano presenti, tra gli altri, il presidente del Senato Pietro Grasso, il vice presidente della Camera, Simone Baldelli, il sottosegretario di Stato alla Difesa, Domenico Rossi, il capo di stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, i vertici delle forze armate.

Dopo la deposizione della corona all'Altare della Patria e la messa, il ministro con il presidente della camera Laura Boldrini e una delegazione di parlamentari e familiari delle vittime, hanno ricordato anche a Montecitorio i Caduti militari e civili delle missioni internazionali in occasione del dodicesimo anniversario della strage di Nassiriya, in Iraq, nel quale persero la vita 19 uomini, 17 militari impegnati nell’operazione ‘Antica Babilonia’ e due civili aggregati al Contingente.